"Non ho gay in famiglia", la Lega 'lascia' Brini. Il PD: "Scelta doverosa, ma in ritardo"

Ancora polemiche intorno al candidato del centrodestra di Pontedera Brini che durante la conferenza stampa di presentazione ha dichiarato di avere "una famiglia normale, senza gay". Sulla vicenda è intervenuto il PD attraverso i suoi rappresentanti nazionali e locali.

È notizia di poche ore fa che la Lega, dopo le frasi omofobe del candidato, abbia deciso di ritirare il suo appoggio. Di seguito riportiamo la nota del Pd di Pontedera riguardo le frasi offensive pronunciate da Brini e quelle del consigliere regionale Nardini e del deputato Lucia Ciampi sul ritiro dell'appoggio da parte del Carroccio.

Nardini: "La marcia indietro della Lega è una buona notizia"

"La marcia indietro della Lega sulla candidatura di Brini è una buona notizia per Pontedera, perché forse la città si risparmierà una candidatura inadeguata e future frasi agghiaccianti come quella sui gay e le 'famiglie normali'. Resta inalterato il giudizio sulla classe dirigente che Ziello e Ceccardi, nei loro accordicchi chiusi, propongono al territorio. Se il meglio che possono offrire sono personaggi come Buscemi o Brini manca giusto Ezechiele Lupo ed è decisamente meglio che stiano ben lontani dai palazzi comunali. Tutta questa vicenda ci fa sostenere ancora più convintamente la candidatura di Matteo Franconi, che non è stato scelto da due dirigenti chiusi in una stanza come Brini, bensì dal voto delle elettrici e degli elettori alle Primarie aperte. A proposito di Primarie, Buscemi invece di denigrare la straordinaria giornata di democrazia e partecipazione di domenica, pensi a rassegnare le proprio dimissioni. Sarebbe un bel modo di celebrare l'8 marzo a Pisa."

L'onorevole Lucia Ciampi: "Ritiro doveroso, ma arrivato solo dopo clamore mediatico"

“Le parole del candidato Sindaco della Lega, Giuseppe Brini, si commentano da sole. La cosa che più mi stupisce è che la Lega abbia atteso il riverbero del clamore mediatico di queste dichiarazioni prima di prendere una decisione che avrebbe dovuto essere scontata.

Senza contare  che, in quel frangente, ovvero durante la conferenza stampa di presentazione di Brini né la Sindaca Ceccardi, né l’On. Ziello si sono immediatamente dissociati dalle parole non certo ‘inclusive’ del candidato. Quella sarebbe stata l’occasione giusta per prendere le distanze da affermazioni di una gravità assoluta. Invece osservando anche i filmati, gli applausi e le risate, pare che la Sindaca e l’Assessore del Comune di Cascina siano apparsi piuttosto divertiti da quella estemporanea uscita.

Ritirare la candidatura di Brini a Sindaco di Pontedera era doveroso. Peccato che la decisione sia arrivata giorni dopo quelle dichiarazioni e solo dopo una clamorosa esposizione mediatica. Purtroppo negli ultimi anni siamo stati abituati a figure imbarazzanti di questo tipo che dalla cronaca locale arrivano rapidamente a quella nazionale. Le ultime che ricordo sono le frasi ignominiose scritte sui social dal Prof. Doroni “scelto” dal contestato Assessore Buscemi a introdurre la Giornata del Ricordo a Pisa, oppure l’ex Assessore di Cascina, Sonia Avolio che insultò sui pesantemente Cristina Parodi. Anche alla luce di questi fatti, qualche domanda sul rispetto e sulla civiltà di alcuni esponenti della Lega e dei suoi alleati, penso sia il caso di porsela”.

 

La nota del PD di Pontedera

La vicenda del candidato sindaco evidenzi che la Destra non è credibile né come coalzione né come forza di governo per la città.

Pur con tutta la cautela e il rispetto personale che si debbono usare in queste circostanze alcune riflessioni sulla vicenda del candidato sindaco di destra bisognerà pur farle.
E allora va detto: che a destra vi fossero delle profonde divisioni era chiaro da tempo, che non vi fosse una convergenza convinta sul nome dell’avv. Brini era altrettanto evidente.

L’infortunio di sabato scorso oltretutto non ha niente di eclatante, visto dalla prospettiva di destra: la pensano così.
Il candidato sindaco ha espresso un concetto assolutamente coerente con l’ideologia e le posizioni politiche della destra più conservatrice.
Questa è la matrice principale della coalizione di destra a Pontedera ed anche questo è un dato di fatto.
Forza Italia e i cosiddetti moderati hanno un ruolo assolutamente marginale se non inesistente.
Era anche abbastanza prevedibile che un professionista come l’Avv. Brini, che certamente potrà vantare molti meriti, oltre a quello di aver cresciuto ed educato una famiglia ai valori nei quali crede, ma in oltre 50 anni non ha mai fatto politica, non ne consoce i meccanismi e le ritualità, gli equilibri.

A questo va aggiunto che la Lega oggi, forte del suo consenso, tenta di tenere assieme tutto e il contrario di tutto. Dice di parlare agli ex comunisti delusi ma intanto si allea con i posfascisti di Forza Nuova e Casapound; alimenta la voglia secessione dei ceti produttivi del nord con il risentimento popolare delle periferie del meridione. E’ alleato con Berlusconi sui territori e a Roma guida il Paese con gli antiberlusconiani per definizione, ovvero i 5 Stelle.
Si può governare con queste contraddizioni? Si possono fare scelte nell’interesse dei cittadini oppure tenere tutto assieme, raccogliere consenso fin a se stesso serve solo per gestire il potere? L’impressione è che questa seconda opzione sia la chiave di lettura più adatta per interpretare quanto accaduto nella sede della lega sabato scorso. Tutto ciò con buona pace di Fratelli d'Italia e dei seguaci della Meloni, già scottati dall' asse con Salvini a livello nazionale; il banco va sempre alla Lega ed è funzionale alla gestione del potere, punto. Il concetto espresso dell’avv. Brini, per quanto deprecabile dal nostro punto di vista, è coerente con il profilo politico della destra, della coalizione che la sostiene, con l’ideologia della Lega stessa.

Forse l’avv. Brini è parso troppo autonomo e spregiudicato nel rivendicarlo e questo, a chi ha una certa idea del potere, evidentemente crea qualche mal di pancia. Ad ogni buon conto la credibilità della destra a Pontedera come forza di governo coesa e capace di guidare le scelte della città è sotto gli occhi di tutti ed è bene che i pontederesi se ne rendano conto.



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