Rsa abusiva a Pistoia con 7 anziane in carica: scattano le denunce

I carabinieri della Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Firenze, dell’Ispettorato Provinciale del Lavoro e della stazione di Bottegone, hanno eseguito giovedì scorso, un'ispezione all’interno di un appartamento di via Fiorentina nel quale era stata segnalata la presenza di un’attività sanitaria abusiva. Ed in effetti è stata trovata una vera e propria 'residenza sanitaria assistenziale' priva di ogni autorizzazione.

Il proprietario dell’immobile dislocato su due piani, un 70enne di Pistoia, avrebbe affittato i posti letto disponibili a sette ospiti, tutte donne di età compresa fra i 78 e i 97 anni, sei delle quali non autosufficienti. Cinque delle ospiti sono originarie di Pistoia e provincia e due dal Pratese.

La struttura è sostanzialmente priva dei requisiti minimi per accogliere anziani disabili non autosufficienti: non vi sono infatti dispositivi di chiamata, luci notturne, abbattimento delle barriere architettoniche, servizi igienici assistiti, assistenza infermieristica, presenza di operatori socio sanitari autorizzati.

Al momento del controllo erano presenti due “badanti”, una 44enne di origini nigeriane residente a Pistoia ed una 42enne di origini marocchine residente a Montemurlo, entrambe prive di copertura assicurativa e regolare contratto di assunzione, che stavano somministrando farmaci ai pazienti, esercitando di fatto la professione infermieristica senza averne titolo.

Sono state sequestrate fra l’altro alcune confezioni di farmaci scaduti di validità. L’ispezione che si è avvalsa della presenza di un medico geriatra della Asl Toscana Centro, non ha evidenziato situazioni di maltrattamenti alle ospiti che sono state trovate in buone condizioni generali.

Oltre alle denunce penali nei confronti del proprietario dell’immobile e delle due badanti, per i reati di commercio e somministrazione di farmaci scaduti, nonché di esercizio abusivo della professione infermieristica, è stata inoltrata una segnalazione al Comune di Pistoia per la violazione della legge regionale che regola la tutela dei diritti di cittadinanza sociale e riguarda le strutture soggette ad autorizzazione. Sono state contestate sanzioni amministrative per complessivi 12mila euro.



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