Lorenzo Orsetti 'Orso', il padre: "Non era un mercenario". Il cordoglio della politica

Lorenzo Orsetti (foto da Facebook)

Questa mattina il ministero degli Esteri ha contattato stamani la famiglia di Lorenzo Orsetti  per confermare quanto già emerso ieri e ha dato alla famiglia la disponibilità per tutte le necessità che emergeranno riguardo alla morte del giovane fiorentino.

Il padre: "Non era un mercenario"

"Lorenzo non si accontentava delle vie di mezzo, dei compromessi e o delle banalità. Ha fatto una scelta coraggiosa, qualcuno può non condividere, ma era una scelta libera, non era pagato da nessuno, non era un mercenario". Lo ha detto Alessandro Orsetti, padre del giovane combattente fiorentino ucciso dall'Isis

"Invito ognuno a modo suo a trarre ispirazione da questa vita - ha aggiunto -, la sua lotta coi curdi è una lotta importante e interessante, ma era importate anche per noi, per l'Italia, per la nostra realtà". Il padre ha anche ricordato che "a febbraio gli hanno dato la tessera onoraria dell'Anpi, Lorenzo era contentissimo, gli avevo spedito le foto della tessera lui ci teneva veramente, cercava un riconoscimento, voleva spiegare la sua decisione".

Anche la madre ha parlato: "Ci lascia la sua voglia di aiutare i più piccoli, i più deboli. Questo ci lascia, siamo orgogliosi di lui, molto orgogliosi, ci dispiace solo che è stato solo 33 anni con noi, era un ragazzo d'oro, meritava di vivere molto di più, è una perdita per tutti".

Le voci sul recupero del corpo

Sarebbe stato recuperato il corpo di Lorenzo Orsetti, il 33enne fiorentino morto in Siria. Sono le "voci" riportate dal padre Alessandro, dopo che il cognato aveva parlato al telefono con la Farnesina durante l'assemblea al circolo Arci, nel quartiere di Rifredi a Firenze, organizzata dalla comunità curda in Toscana e dagli amici di Lorenzo per decidere le manifestazioni in suo ricordo. Sempre secondo quanto raccolto da Alessandro Orsetti, "i compagni curdi lo avrebbero riconosciuto".


I COMMENTI

Enrico Rossi: "Lo Stato onori le persone come Lorenzo Orsetti "

"Lo Stato deve secondo me provare a onorare queste persone, che poi in parte si sostituiscono anche a ruoli e a compiti che dovrebbero essere dello Stato. Meno male che ci sono - ha detto - ci richiamano anche al fatto che nella vita si può scegliere di sacrificare perfino una vita per un'ideale". Inoltre "abbiamo avuto anche giovani toscani che partirono con le brigate internazionali per combattere prima degli Stati, prima di Churchill, il fascismo ed i nazisti in Spagna. Mi pare che questi ragazzi hanno la stessa anima, quindi bisogna apprezzarli. È un fatto che lascia profondo dolore. Questi ragazzi sono andati a combattere anche per noi, per le nostre libertà, questo mi pare il punto: credo che per questo vadano onorati, e penso che possiamo andarne anche orgogliosi come cittadini della Toscana".

Nardella: "Addolorato, Stato sia vicino a famiglia Orsetti"

"Questa mattina ho chiamato Alessandro Orsetti, papà di Lorenzo. per esprimere a lui e alla sua famiglia il cordoglio mio e di tutta la città di Firenze. Lo Stato deve essere vicino alla famiglia Orsetti e alla città di Firenze. Deve occuparsi seriamente di questa questione". Così il sindaco di Firenze Dario Nardella, a margine della presentazione di una mostra a Palazzo Vecchio. "Sono rimasto colpito - ha affermato - per le frasi che Lorenzo Orsetti ha lasciato a tutti noi prima della morte, sono addoloratissimo per questa vicenda tragica che colpisce anche la comunità di Firenze. Rispetto la sua scelta personale e non entro nel merito politico, in questo momento credo che la cosa più importante sia l'impegno delle istituzioni governative affinché si risolva la questione del sequestro della salma di Lorenzo". "Ho cercato il ministro Moavero - ha continuato - e non sono riuscito a mettermi in contatto con lui, ma mi aspetto che il ministro possa contattare al più presto la famiglia e possa darci delle notizie certe sugli sviluppi di questa drammatica vicenda".

"La famiglia di Orsetti -prosegue il Sindaco- ha tutto il diritto di piangere Lorenzo e di decidere liberamente come seppellire la salma". "Il governo italiano - ha concluso - deve fare tutto il possibile per affrontare questa questione, sono anche estremamente sorpreso per non dire sconcertato che nessun esponente delle istituzioni governative abbia contattato la famiglia né ieri né oggi. I genitori di Lorenzo hanno il diritto di piangere il loro figlio e la città di Firenze ha il diritto di piangere il proprio concittadino".

Potere al popolo Firenze: "Vicino alla famiglia di Orso"

Stamattina ci siamo svegliati con le immagini di Lorenzo, detto Orso, rivoluzionario internazionalista fiorentino, ancora stampate negli occhi e nel cuore. Poteva essere uno di noi, stessa età, stessa città, stessa voglia di cambiare il mondo.

Lorenzo aveva abbracciato la causa dei kurdi, che è la causa di tutti coloro che vogliono un Medio Oriente fatto di pace, democrazia e giustizia sociale, in cui non saranno più l’Isis, l’imperialismo Turco e saudita, o peggio quello della NATO e delle grandi potenze a determinare il destino degli uomini e delle donne.

"Mi sono avvicinato alla causa curda perché mi convincevano gli ideali che la ispirano, vogliono costruire una società più giusta, più equa (...). L’emancipazione della donna, la cooperazione sociale, l’ecologia sociale e, naturalmente, la democrazia. Per questi ideali sarei stato pronto a combattere anche altrove, in altri contesti.” Questo era Orso.

Purtroppo stamattina ci è capitato di aprire i giornali e di leggere cose assurde.

Marco Buticchi, dalla Nazione, paragona Orso al contractor Quattrocchi. Peccato che Lorenzo sia andato a combattere per una rivoluzione sociale, femminista ed ecologista; non certo come mercenario nella guerra di aggressione all’Iraq, che ha di fatto permesso che dalle macerie lasciate dalle nostre bombe sorgesse l’Isis.

Parole di cordoglio da esponenti del PD, gli stessi che hanno continuato a fornire soldi alla Turchia di Erdogan, a finanziare, insieme all’UE, in nome della lotta all’immigrazione, le armi che colpiscono le minoranze kurde; che hanno contribuito all’assurda illegalizzazione e all’isolamento del Pkk, l’esercito dei partigiano kurdi, costantemente sotto attacco. Solo nella giornata di ieri, l’esercito turco avviava un’operazione militare congiunta, insieme all’Iran, contro il Pkk.

E poi l’uscita di Salvini, che rappresenta tutto ciò contro cui Orso lottava.

Cari sciacalli, lasciateci in pace.
In questi casi, il silenzio è più dignitoso.

Grassi, Verdi e Alberici: “Il suo testamento spirituale ci sia da guida nell'agire quotidiano”

“Lorenzo Orsetti era un partigiano moderno. Se ne va un ragazzo fiorentino che aveva fatto una scelta di parte, coraggiosa e forte. Il nostro cordoglio va alla sua famiglia, che rispettosa e in punta di piedi lo sta onorando anche ora”. Così Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra, insieme alle Consigliere Donella Verdi e Adriana Alberici commentano l'uccisione di Orsetti da parte dell'Isis.

“La sua morte è una grande perdita per tutta la nostra comunità. Ma da ragazzo serio e concreto – continuano Grassi, Verdi e Alberici - aveva già pensato anche a questo momento e non ci ha abbandonato nello sconforto e nel dolore. Ci ha lasciato un testamento spirituale, un testo che emoziona perché è stato scritto da chi ha dato la vita per ciò in cui credeva”. E spiega Grassi: “Solo dopo la notizia della sua morte ho scoperto chi erano suo padre, che conosco da anni, e sua madre. Le loro parole, tristi ma forti, mi hanno permesso di conoscerlo. E spero proprio che la sua memoria sia da guida nel nostro agire quotidiano”.

“Dalle istituzioni ci saremmo aspettati molto di più. Il Governo non ha ancora rilasciato nessuna dichiarazione: siamo esterrefatti. Nardella ha fatto una chiamata al padre solo stamani. E invitiamo chi nel Governo vuol dimostrare vicinanza alla famiglia e vuol onorare la memoria di Lorenzo Orsetti a farlo – concludono il capogruppo e le Consigliere - perché Lorenzo era un fiorentino e proprio da Firenze è partito per aiutare un popolo martoriato a riconquistare la libertà”.



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