Massimo Marconcini 'torna' in politica e appoggia Brenda Barnini: l'obiettivo è sconfiggere la destra

(foto da Facebook)

Poche settimane fa un appello per una Empoli "democratica, antifascista e antirazzista", oggi un endorsement per Brenda Barnini: è questa il percorso politico di Massimo Marconcini che, sembra, appoggerà da sinistra la ricandidatura del sindaco uscente portando con sé una serie di suoi 'storici collaboratori'. L'ufficializzazione avverrà nel pomeriggio di oggi (mercoledì 20 marzo), proprio nella sede del comitato di Brenda Barnini. (L'adesione non si è trasformata in una lista a sé, come invece era stato scritto in in primo momento, ndr - Qui l'articolo)

Serve subito specificare che la l'adesione di Marconcini non rappresenta tutti i firmatari dell'appello, ma ne è in un certo qual senso una delle sue naturali evoluzioni, la sua messa in pratica: l'obiettivo dichiarato, infatti, era quello di creare le condizioni per fermare l'avanzata della destra e l'appoggio alla Barnini risponde a questa richiesta.

Assicuratore, conduttore della trasmissione di approfondimento politico su Antenna 50 'Radio Libera Haller', Massimo Marconcini vanta una lunga militanza politica di sinistra sul territorio. Storico ex esponente dei Comunisti Italiani, è stato prima assessore nel 1995 nella Giunta Bugli, poi vicesindaco e due volte candidato sindaco: nel 2004 con la lista civica che portava il suo nome, poi nel 2009 con Rifondazione-Comunisti Italiani quando sfidò la sindaca Cappelli. Nel 2009 disse addio all'impegno politico amministrativo e lasciò il consiglio comunale, ma continuò a "fare politica in altro modo" e fu tra i maggiori sostenitori della lista di Damasco Morelli nel 2014. Oggi sceglie di stare al fianco di Brenda Barnini e porta con sé una serie di 'storici collaboratori' che daranno una mano al sindaco uscente.

Una scelta che alla luce della storia politica di Marconcini e delle scelte di campo del passato (come appunto il sostegno a Morelli), conferma due aspetti: l'adesione è figlia soprattutto di una precisa logica elettorale, ma è anche conseguenza di una spaccatura politica (l'ennesima) a sinistra.

Da una parte, infatti, l'obiettivo primario sembra quello di portare voti anche 'da sinistra' al sindaco Barnini per fermare l'avanzata del Centrodestra, che per la prima volta nella storia di Empoli sembra far paura. Garantire voti, anche pochi, significherebbe scongiurare il ballottaggio, unico vero nemico verso la rielezione del sindaco il cui peso elettorale sfiorerebbe appunto quel 51%. La scelta di Marconcini, quindi, sembra quella di 'lavare i panni sporchi in casa', un 'serrate le linee' a sinistra contro il pericolo che ha un nome e cognome: Andrea Poggianti. A costo di mettere un po' di polvere sotto il tappeto, l'obiettivo è che non ci siano litigi in famiglia e che anche da sinistra arrivi il sostegno a Barnini, un appoggio di un'area che anche a causa delle vicende nazionali sembrava non essere così scontato.

Ma mentre una frattura è saldata, un'altra si apre: la sensazione, infatti, è che la scelta di Beatrice Cioni non sia piaciuta. Cioni era l'interlocutrice naturale di una vasta area di sinistra che però sembra le abbia voltato in parte le spalle. A niente è valso l'ammiccamento verso i firmatari dell'appello, a niente sono valse le maggiori analogie nei programmi rispetto a Barnini: un pezzo della sinistra ha trovato 'poco interessante' il suo progetto e ha deciso di non appoggiarlo apertamente. Ad influire un mero calcolo di 'peso specifico' del voto (Barnini è ovviamente la favorita e sostenerla significa 'massimizzare ' la possibilità di sconfiggere le destre), ma al calcolo si lega anche una velata critica verso una spaccatura che 'non s'aveva a fare', non ora che le destre marciano compatte. Questo quanto filtra dagli umori nell'universo di sinistra.

Ma questo scenario è prima di tutto un grande capolavoro politico di Brenda Barnini, non c'è dubbio. La sindaca uscente si è prima smarcata dal Partito Democratico al cui simbolo un po' sbiadito tra l'elettorato ha preferito metterci la faccia, presentandosi solo con la lista di cose fatte in questi cinque anni. Il PD è tuttavia rimasto saldamente dietro le spalle del sindaco, che ne è ancora membro di spicco (lo dimostra la recente elezione nella segreteria nazionale). Barnini ha poi incassato nuovamente il benestare di 'Questa è Empoli', creatura politica nata per stare a stretto contatto con il sindaco, una lista capace di attrarre tutto quell'elettorato moderato, non solo di sinistra, che crede nella figura dell'attuale primo cittadino. Barnini ha inoltre lavorato celermente in questi anni per mantenere un dialogo solido con il mondo delle associazioni di categoria e imprenditoriali, che oggi la sostengono in maniera nemmeno troppo velata per il lavoro svolto in questi anni.

Ma i tempi, rispetto al 2014, sono molto cambiati e con l'avanzare nel Bel Paese del vento della destra il sindaco uscente ha capito che doveva rinforzare il 'fianco lasciato scoperto' in questi anni, quello di sinistra appunto. Così oltre alla sacrosanta riaffermazione (talvolta un po' ostentata) di antifascismo e antirazzismo, collante sempiterno dell'universo di sinistra, pare che Barnini abbia fin da subito cercato concretamente un punto di contatto politico in quell'area. Avrebbe tentato un timido approccio anche con Fabrica Comune, ma vistasi chiuse le porte in faccia, ha lavorato ormai da tempo per cercare un altro interlocutore, un soggetto politico che potesse garantire un compromesso accettabile a tutti quegli elettori di sinistra delusi dal PD, ma più preoccupati da una vittoria di Poggianti. Le basi per questa 'alleanza' non potevano infatti che essere il substrato culturale più profondo della sinistra, come l'antifascismo, unico vero totem culturale di un mondo che si è spaccato, ricomposto e moltiplicato, ma che ha mantenuto questa sua anima. Si può cambiare idea sui temi di politica economica o sociale senza snaturare (almeno sulla carta) la propria appartenenza politica, ma questa identità profonda no. E il sindaco Barnini ha saputo coltivare con cura questa identità, rimarcandone i confini per definire un 'noi' e un 'altro'.

Questo è stato sufficiente perché una fetta della sinistra potesse scegliere per una volta di assecondare i calcoli politici, invece che i programmi. Da qui nasce l'accordo con Massimo Marconcini, che viene presentato in una conferenza stampa dal titolo 'Insieme per Empoli', ma che poteva chiamarsi anche 'Insieme per Empoli contro Poggianti'. Un'adesione che non si è concretizzata attraverso una lista a sé, ma con una adesione completa al nome di Brenda Barnini. Un 'patto' tra visioni forse diverse della sinistra che ha trovato il suo collante scavando nel passato, cercando un dialogo intorno a valori forse un po' 'generali', ma imprescindibili, fondativi per così dire. Costruire un blocco contro la destra mettendo per il momento nel cassetto alcune pur evidenti differenze di vedute, questa la ragion d'essere della nuova lista. Ovvio, il conto andrà saldato: Marconcini è pronto a fare l'attore non protagonista, ma qualcosa dovrà cambiare. Un piccolo o grande passo a sinistra, insomma, sarà richiesto anche su temi 'meno generali' e forse anche qualche poltrona (a deciderlo saranno forse il numero dei voti ottenuti).

Insomma nonostante la paventata fine del cosiddetto bipolarismo, ogni volta che uno dei poli fa fronte unico e si compatta, anche l'altro fa lo stesso. Ma sarà interessante capire che cosa accadrà quando dalla generica rivendicazione del no alla destra si passerà ai programmi politici: insomma bisognerà capire se questo accordo è solo una 'stampella' messa a disposizione contro il nemico comune, ma pronta a essere messa da parte con una spaccatura in consiglio comunale dopo l'elezione, oppure se è un reale avvicinamento a sinistra, un nuovo corso della politica empolese a firma Barnini e PD. Intanto il sindaco ha dimostrato di saper interpretare con lungimiranza politica lo scenario che gli si è posto davanti, e Insieme per Empoli è un'altra gamba (la sinistra) per correre più veloce verso il secondo mandato.

 

Giovanni Mennillo



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