Posticipato sciopero dei Servizi Educativi del Comune di Pisa

La RSU del Comune di Pisa, le organizzazioni sindacali FP CGIL e SGB hanno deciso di rinviare lo sciopero nei Servizi Educativi dal 26 Marzo posticipandolo al 2 Aprile dalle ore 15:30 alle 16:30 (un’ora). La ragione del rinvio è dettata da due motivi: la richiesta della Commissione di Garanzia di rispettare la normativa che impone scioperi brevi alla prima o all'ultima ora di turno e consentire allo stesso tempo la presenza del personale ad un corso obbligatorio di formazione.

Lo sciopero viene solo rinviato di pochi giorni, idem il presidio davanti a Palazzo Gambacorti. Le ragioni della nostra mobilitazione non sono cambiate, il disagio vissuto da educatrici, insegnanti, custodi, cuoche, genitori e cittadini è lo stesso di sempre, i servizi educativi sono a rischio di sopravvivenza perché agli occhi di tanti amministratori appaiono fonte di spesa eccessiva, spesa da tagliare al pari di tanti altri servizi (per esempio cultura, biblioteche, gestione diretta di impianti sportivi e servizi operai).

L'assessore Cardia ha annunciato di volere statalizzare le tre scuole dell'infanzia oggi comunali ma di questo percorso non sappiamo nulla, si dà per scontato un percorso lungo e bisognoso di condivisione in ambito regionale e statale.

Sul piano occupazionale per i servizi educativi vorrebbe dire perdere 18 insegnanti e almeno 12 ausiliarie. Per il Bilancio del Comune vorrebbe dire risparmiare la spesa per 30 lavoratrici, dove vanno a finire questi soldi? E questa domanda diventa più incalzante se ci ricordiamo che il Comune di Pisa non è in dissesto finanziario, anzi tutt’altro!

I servizi educativi e culturali oggi non vanno di moda, la gestione diretta da parte degli Enti locali è giudicata troppo onerosa, anzi a rappresentare un problema sono proprio i percorsi educativi e culturali che necessitano di discussione e condivisione, di valori e pratiche giudicate pericolose per forze di Governo abituate a vedere la città solo dentro la cornice dell'ordine e della sicurezza, intesa solo come repressione e non come educazione.

In questi anni abbiamo dovuto lottare anche per le sostituzioni, i piani di fabbisogno di personale approvati da tante Giunte non tengono piu' in considerazione figure professionali indispensabili come le educatrici, le insegnanti, le ausiliarie, costrette a operare con carichi di lavoro in costante aumento, corsi di formazione fuori dall'orario di lavoro, lo stravolgimento delle scelte educative dalla invadenza della politica, la chiusura di sezioni, tutte misure che determinano l'indebolimento del servizio fino ad arrivare alla sua estinzione.

Noi siamo convinti, ieri ma ancora più oggi, che la difesa dei servizi educativi comunali sia indispensabile perché sotto attacco ci sono tante conquiste come aborto, divorzio, sanità e previdenza pubblica. I nidi d’infanzia sono stati una grande conquista degli anni 70, gli anni nei quali nasceva anche lo Statuto dei Lavoratori contro cui in tanti si sono accaniti per favorire i licenziamenti, i controlli dei lavoratori e delle lavoratrici. Le scuole materne comunali sono nate tanti decenni fa per consentire alle famiglie meno abbienti di assicurare ai loro figli istruzione di qualità e socializzazione. Il mantenimento dei servizi educativi comunali è una richiesta pervenuta anche dal mondo dell'imprenditoria che non a caso chiede interlocuzione con i territori. Resta quindi un grave errore quello di avere soppresso la sezione alla materna Agazzi, un errore è pensare di governare il Comune a colpi di decisioni calate dall'alto, di tagliare servizi giudicandoli solo con superficialità e supponenza. Non sono in gioco solo i servizi comunali ma una idea di società e di cittadinanza che mette al centro la istruzione, la cultura, i servizi sociali. Anche per questo scioperiamo, per non vedere distrutto un percorso educativo costruito con fatica nel corso degli anni. Chi non ha memoria va poco lontano, chi pensa di considerare istruzione e cultura solo dentro

la riduzione di spesa commette un errore e quell'errore, se perseverato, produce danni alle future generazioni. Noi non vogliamo permetterlo

Fonte: RSU Comune di Pisa



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