Deidda si ricandida e riempie il Teatro Verdi: "Santa Croce ancora più bella e giusta"

La serata 'Io amo Santa Croce sull'Arno' per la ricandidatura di Giulia Deidda (foto gonews.it)

C'è chi ci mette la faccia, chi invece le mani. Sono proprio le mani la figura simbolo scelta da Giulia Deidda per il quinquennio che sta per finire e per la campagna elettorale in vista delle elezioni del 26 maggio. In un Teatro Verdi gremito di persone, il sindaco di Santa Croce sull'Arno fa il punto sulla sua amministrazione e anticipa alcuni temi della sua corsa alla ricandidatura, la quale avverrà con una coalizione di centrosinistra: "Vogliamo una Santa Croce ancora più bella e ancora più giusta".

Le mani, dicevamo. Nel video di presentazione della serata Io amo Santa Croce sull'Arno sono le protagoniste indiscusse: la laboriosità degli artigiani, dei conciatori e dei commercianti santacrocesi, ma anche la creatività dei giovani e la voglia di imparare dei bambini sono il baricentro emozionale del discorso del sindaco. I progetti del passato e del presente e le idee per il futuro sono racchiusi in un opuscolo, che nei giorni scorsi aveva ribattezzato simpaticamente 'libretto rosso', ma i riferimenti a Mao iniziano e finiscono qui.

La Giulia Deidda che sale sul palco del Verdi non è la ragazza che entrò in giunta nel 2009, ma nemmeno la trentenne che fece il grande passo nel 2014. No, è una persona diversa: è una Deidda ormai esperta e che, a poco meno di 37 anni, soppesa le parole come politici più scafati di lei, ma con ancora quella veracità tutta santacrocese che prescinde dal colore politico. Stavolta la voce non è rotta dalla commozione, anche se l'emozione è forte. Lo dice lei stessa: "Per andare avanti ho bisogno di essere felice e di 'divertirmi' nel mio lavoro".

Il logo - Con Giulia Deidda sindaco - somiglia a quello del 2014, un po' per continuità, un po', chissà, per scaramanzia. Cosa è cambiato allora? È cambiato il clima, e non c'entra l'allerta meteo degli ultimi giorni. Se nel 2014 il PD era una superpotenza e la Toscana si fregiava del soprannome di 'roccaforte rossa'; nel 2019 il centrodestra (la Lega più di tutti) incute ben più di un timore nel Comprensorio del Cuoio.

Per riuscire ad avere la meglio e continuare la tradizione di sinistra a Santa Croce, Deidda lancia lo slogan della città 'ancora più bella e ancora più giusta'. Ma perché più bella e perché più giusta? Partiamo dal primo punto.

"Ci siamo presi cura del Comune a livello urbanistico, 5 milioni di euro di interventi parlano da soli. Santa Croce e Staffoli sono più curate, anche dal punto di vista del verde urbano. Abbiamo attivato nuovi spazi di socializzazione, rifatto piazze e strade e migliorato la qualità urbana nel centro storico. Abbiamo parlato e lavorato coi commercianti. Pensate solo se questi investimenti li avessero fatti i privati. Non è vero che le opere le facciamo a due mesi dalle elezioni, lavoriamo su scuole, piazze e strade fin dal 2014" afferma Deidda.

La volontà è quella di rendere la città ancora più giusta, aggiunge il sindaco: "Abbiamo dato risposte alle persone, pure dal punto di vista della salvaguardia dell'ambiente e della salute pubblica. Abbiamo ripulito la città dall'amianto, con il fiore all'occhiello dell'ex Gozzini. Abbiamo lavorato sull'identità di Santa Croce e non ci fa paura il 23% di stranieri che vivono e lavorano da noi, perché possiamo valorizzare l'identità mischiandola con le altre differenti cinquantacinque presenti nel Comune. Contrariamente a quanto si dice, sono stata molto in mezzo alla gente".

Per il futuro la strada da percorrere è molta, ma Deidda è convinta: "Faremo molti incontri per ridisegnare Santa Croce. Gli obiettivi sono molti. La nuova palestra nel capoluogo, il recupero dei contenitori conciari dismessi, la mobilità leggera, il centro storico".

Poco prima che Cosmo parta con Sei la mia città e che sul palco la raggiungano gli assessori Bucci, Conservi, Baldacci, Bertelli e Zucchi, Deidda conclude con un invito chiaro e preciso: "Sostenetemi, seguitemi, perché c'è in gioco il futuro di Santa Croce e Staffoli, ma anche dell'Italia. Non ci si improvvisa sindaci. Faremo scelte dettate dal coraggio delle idee e non dalla paura, penseremo a dare futuro, a non lasciare indietro nessuno. Lavoreremo da ciò che c'è di buono, non demolendo quel che è stato fatto e ripartendo da zero. Demolire il passato per colpire Giulia Deidda non serve, perché io passo ma Santa Croce resta".

Gianmarco Lotti



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