Guerra alla processionaria, sperimentazione nelle scuole e nei giardini pubblici

Trappole sperimentali applicate sui tronchi delle piante e rimozione meccanica dei nidi nei giardini pubblici e nelle scuole. Sono questi alcuni degli strumenti con i quali la giunta Pescini ha avviato una campagna di interventi e azioni capillari e diffusi sul territorio, finalizzati a contrastare la proliferazione della processionaria del pino e della quercia, legata alla stagione primaverile. Impegnata da settimane nel monitoraggio delle aree più critiche, la giunta Pescini, in collaborazione con il servizio Alia, ha messo a punto un complesso quadro di interventi allo scopo di eliminare e rimuovere le forme larvali presenti nei giardini e nelle aree pubbliche del territorio comunale.

“Abbiamo agito in due direzioni – fa sapere l’assessore all’Ambiente Consuelo Cavallini - la rimozione dei nidi nei giardini pubblici e la collocazione di trappole sperimentali che impediscono la discesa dei bruchi di processionaria dal pino. Gli interventi sono esclusivamente meccanici e permettono di interrompere il ciclo vitale delle processionarie".

“Nello specifico – aggiunge l’assessore – abbiamo evitato l’impiego di prodotti chimici utilizzando un sistema naturale costituito da trappole, allacciate intorno agli alberi dei pini, nelle zone frequentate dai bambini come giardini pubblici e aree scolastiche. Un metodo che si rivela efficace anche per il futuro, è stato dimostrato infatti che se si interviene in modo da spezzare il ciclo vitale dell’insetto sulle piante, vittime delle processionarie, i nidi tendono a non ricostituirsi nelle stagioni successive”. Le trappole consistono in grosse sacche che impediscono la discesa a terra dei bruchi di processionaria del pino e servono ad intercettare le processioni nel momento in cui stanno scendendo verso terra, fermandole mediante sistemi di bloccaggio differenti. I sacchetti, contenenti della terra, simulano la tendenza naturale delle processionarie ad interrarsi.

Tale strumento si affianca alla rimozione meccanica dei nidi presenti sulle alberature infestate. “Sono stati rimossi 45 nidi - precisa l’assessore Cavallini - nei giardini pubblici di San Pancrazio, Cerbaia, al Parco della Botte, in via Leonardo da Vinci, nei giardini pubblici della Romola. Siamo intervenuti inoltre nelle scuole collocando trentaquattro trappole nei giardini dell’asilo nido del Talente, delle scuole materne di Bargino, Chiesanuova, San Casciano, nella scuola primaria di Mercatale e nelle aree verdi di via del Cassero”. Tutti i giardini sono monitorati attentamente e costantemente. Le azioni di controllo e rimozione proseguono anche nelle prossime settimane. Dell’insetto sono pericolosi i peli urticanti che possono causare problemi di tipo cutaneo e relativi alle mucose degli occhi e delle vie respiratorie.

Fonte: UFFICIO STAMPA Associato del Chianti Fiorentino



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