Carcere di Empoli, il Centrodestra dice no alla Rems: "Non c'è sicurezza per Pozzale"

(foto gonews.it)

L'ormai ex carcere femminile di Pozzale (Empoli) diventerà una Rems, residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza, ma c'è chi dice no. In questo caso a opporsi è Andrea Poggianti, candidato sindaco alle prossime amministrative con il centrodestra, che oggi - lunedì 1 aprile - ha incontrato i residenti della frazione e ha parlato con loro di varie problematiche, su tutte lo stabile di via Valdorme Nuova. "Non si possono tenere dei criminali qui, non c'è sicurezza per i residenti anche perché le Rems non hanno un presidio di polizia penitenziaria all'interno" è stato il coro che si è alzato da Pozzale.

Assieme al capogruppo e consigliere comunale de Il Centrodestra per Empoli alcune figure di spicco del centrodestra toscano, come il consigliere regionale di Forza Italia Maurizio Marchetti, il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli e il segretario Lega Empolese Valdelsa-Salvini Premier Marco Cordone.

Il carcere, uno degli otto in Italia con custodia attenuata, è stato riconvertito a Rems da una decisione datata 2017. I lavori allo stabile, costati circa 800mila euro, sono partiti tempo fa e avrebbero dovuto concludersi entro dicembre 2018, ma sono ancora in corso. La residenza ospiterà 26 persone, 9 in un primo momento e altre 17 in seguito.

Nel mirino di Poggianti e del centrodestra, come detto, il tema della sicurezza: "Non è possibile mettere una Rems in una zona abitata, ne va dell'incolumità dei cittadini". Questo tipo di residenza, infatti, non prevede all'interno la presenza di polizia, la gestione è di esclusiva competenza sanitaria. Donzelli ha aggiunto: "Sono solidale con i cittadini di Pozzale che si troveranno costretti a convivere con questa preoccupazione".

Secondo Poggianti, così come secondo Donzelli, Cordone e Marchetti, la struttura dovrebbe ospitare altro: "L'idea è quella di portare qui gli uffici Asl, ma c'è pure l'ipotesi di spostare la succursale empolese dell'Università di Firenze, attualmente nel vecchio ospedale".

Marchetti ha proseguito: "La giunta Barnini ha digerito la decisione della Regione, c'è stato un tacito consenso. Nessuno ha chiesto agli abitanti cosa ne pensassero, nessuno ne ha discusso col territorio. Questa sinistra dimostra uno strapotere strafottente, non c'è voglia di condividere le decisioni".

Ha sentito parecchio il tema Marco Cordone. Suo padre venne ucciso nel 1989 da Sergio Cosimini, che non finì in carcere, bensì in una Rems. "Non dobbiamo chiamarli pazienti, ma criminali. Non è possibile che vengano messi in strutture con solo personale sanitario e infermieristico, bisogna garantire sicurezza a Pozzale e rispetto alle vittime della criminalità" ha dichiarato, emozionato, il segretario leghista.

La soluzione? Sia Cordone sia gli altri convergono sulla risposta: "Chiudere l'Opg di Montelupo Fiorentino è stato un errore, dettato dall'assurdo buonismo che va di moda in questo periodo. Gli assassini devono stare in carcere, semmai con strutture psichiatriche adeguate".

Gianmarco Lotti



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