Fratino a rischio: come contribuire per salvare la specie

Con le sue agili zampe si muove sulla sabbia, mimetizzandosi quasi come un camaleonte grazie al piumaggio color ocra, marroncino e bianco. È il fratino, nome scientifico Charadrius alexandrinus, un piccolo e delicato uccellino che da millenni abita le nostre spiagge, una specie da salvare. Se solo 30 anni fa erano circa 70 le coppie di fratino in Toscana, oggi sono 14, di cui 4 nelle spiagge del Parco (Lecciona, Marina di Vecchiano, San Rossore). L'anno scorso, su cinque covate, due si sono concluse con successo con tre nuovi uccellini che hanno potuto spiccare il volo. Purtroppo non abbastanza per garantirne la sopravvivenza. Il fratino si riproduce da aprile a luglio in piena stagione balneare, e nidifica nella fascia di spiaggia tra le dune e il bagnasciuga, per proteggersi sia delle maree sia da possibili predatori che potrebbero sfruttare gli arbusti della macchia mediterranea per nascondersi e tendere agguati. In Toscana Marina di Vecchiano, Lecciona e San Rossore sono tra i pochi ambienti favorevoli rimasti alla sua riproduzione.

Interventi in corso per proteggere il fratino e  le dune - Per salvaguardare questa specie c'è un team di esperti del Centro Ornitologico Toscano guidato dal professor Puglisi che ne monitora la posizione e le nidificazione e quando è necessario protegge i nidi con apposite strutture. Il Comune di Vecchiano, in accordo con il Parco, opera una pulizia della spiaggia sostenibile per l'ambiente dunale e per la sua fauna. Anche in collaborazione con le associazioni ambientaliste, sono stati posizionati cartelli informativi nel tratto di costa a sud di Bocca di Serchio e per la prossima stagione balneare saranno installati ulteriori cartelli informativi all'ingresso delle spiagge di Marina di Vecchiano che spiegano ai bagnanti quali piccoli accorgimenti devono utilizzare per vivere la spiaggia rispettando il fratino e più in generale l'ambiente dunale. Il presidente del Parco Giovanni Maffei Cardellini: “Stando attenti al fratino, simbolo dei litorali ben conservati, contribuiamo a preservare l'ecosistema e anche i nostri figli potranno godersi questa bellissima spiaggia”.

Come vivere la spiaggia libera rispettando l'ambiente - Stendiamo gli asciugamani vicino al bagnasciuga o al massimo entro 30 metri dal mare e quando andiamo in spiaggia usiamo i sentieri ufficiali, quelli già battuti, per evitare di schiacciare i nidi. Non spostiamo i legnetti e gli altri elementi naturali: sono protezioni per il fratino e in generale sono tra i fattori che hanno permesso la formazione dell'ambiente dunale. E, ovviamente, teniamo pulita la spiaggia.

 

Fonte: Ufficio stampa



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