"Movimenti antiabortisti nei consultori, Saccardi si dimetta"

Lettera aperta al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi

Egregio Presidente,
abbiamo saputo che nei primi di marzo la Regione Toscana, le tre Aziende Sanitarie della Toscana, a seguito di una Deliberazione della Giunta regionale, su proposta dell’assessora alla sanità Stefania Saccardi, hanno sottoscritto il piano di attuazione triennale dell’accordo di collaborazione tra la Regione Toscana e il "Forum toscano delle associazioni per i diritti della famiglia".

Con questo accordo vengono stanziati 65.000 €/anno per tre anni, per un totale di 195.000 €, per azioni e iniziative su diverse aree di intervento nei consultori, compresa quella materno-infantile per attività che riguardano anche il percorso nascita e quello dell'interruzione volontaria di gravidanza.

Il "Forum toscano per i diritti della famiglia" è dichiaratamente anti-abortista e nel suo sito web si leggono posizioni che contrastano nettamente con il principio di laicità della stato e con il principio di autodeterminazione della donna. Basti pensare alle finalità che il forum si dà nel suo statuto, a partire da quella di affermare "il diritto fondamentale di ogni essere umano alla vita e al rispetto della propria dignità, dal concepimento alla morte naturale".

Questo è avvenuto in una fase in cui, con una virulenza senza precedenti, viene attaccata la possibilità della donna di decidere del proprio corpo, viene affermata una visione della famiglia di tipo tradizionale in cui la donna viene relegata ad un ruolo prettamente domestico, si sostiene che l’unica famiglia possibile è quella formata da un uomo e donna con dei figli. Sapendo bene che la conseguenza di quest’idea è anche che non possa essere ammessa un coppia omosessuale, che vengano negati i diritti delle persone LGBTQI+.

Ricordiamo in questo quadro che il 10 settembre 2018 ha preso avvio al Senato, l’iter del DDL 735 “Norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità“ presentato da Lega e M5S, primo firmatario Simone Pillon, che introduce la mediazione familiare obbligatoria nel percorso della separazione, i tempi paritetici di domicilio dei figli con padre e madre, la realizzazione del mantenimento diretto, il contrasto ad ogni forma di rifiuto di uno dei due genitori da parte dei minori. Il DDL Pillon solleva molteplici preoccupazioni, poiché:

- si propone di realizzare la bi-genitorialità “perfetta”, non a partire dal benessere del/della minore, quanto dal superamento del conflitto tra i genitori;
- impone obbligatoriamente la mediazione famigliare a pagamento per ogni separazione, mettendo le persone, sia uomini che donne, nella condizione di ‘minus’ incapaci di decidere e di scegliere della loro vita e istituisce figure di mediatori prive di uno specifico ed adatto profilo professionale;
- ignora le incontestabili discriminazioni di genere che caratterizzano il mercato del lavoro e le politiche sulle retribuzioni salariali così come le esigenze economiche e di vita dei minori, favorendo il coniuge economicamente più forte con l’eliminazione degli Istituti dell’assegnazione della casa familiare e dell’assegno di mantenimento. Già a partire dalla possibilità di sostenere economicamente una mediazione familiare a pagamento, il DDL introduce una disparità tra i genitori favorendo quello economicamente più forte;
- introduce l’obbligo del doppio domicilio del/della minore, con indicazione rigida del tempo che deve passare con ciascuno dei due genitori (almeno 12 gg in ciascuna casa) a prescindere da valutazioni sulle singole soggettività del/della minore stesso/a;
- cancella l’assegno di mantenimento e introduce il mantenimento diretto da parte di ogni genitore, con l’attribuzione ai genitori di specifici capitoli di spesa, in misura proporzionale a reddito e tempi di permanenza del/della minore presso ciascun genitore, subordinando quindi le sue condizioni di vita alle condizioni economiche del singolo genitore;
- cancella il diritto del/della minore di vivere con entrambi i genitori quando uno dei due non ha spazi adeguati per accoglierlo;
- prevede la collocazione del/della minore in una casa-famiglia in attesa che il mediatore familiare ricostruisca il suo rapporto con il genitore verso il quale il/la minore esprime il rifiuto a convivere (caso della cosiddetta “alienazione parentale”);
- riconosce in una legge dello stato la PAS, ovvero la sindrome di alienazione parentale, un costrutto psichiatrico, introdotto da Richard Gardner di cui è stata decretata l’infondatezza scientifica a livello internazionale.

Ancora, in questi giorni a Verona abbiamo assistito ad un “congresso mondiale delle famiglie”, un evento sostenuto da associazioni anti-abortiste e contro i diritti LGBTQI+ con la partecipazione del vicepremier della Lega Matteo Salvini, il ministro della famiglia Lorenzo Fontana, e altri rappresentanti istituzionali. La manifestazione in un primo momento aveva addirittura il patrocinio della presidenza del Consiglio, che solo all’ultimo momento è saltato.

In questo clima la Regione Toscana ha deciso di stanziare fondi pubblici per costruire una collaborazione tra strutture pubbliche e associazioni antiabortiste e contrarie ai diritti LGBTQI+, mentre non ha destinato nessuna risorsa a sostegno della delibera della Giunta del 12 novembre 2018 a favore dell’educazione alla salute sessuale e riproduttiva e per l’accesso alla contraccezione gratuita.

Eppure risorse sono necessarie, per distribuire i contraccettivi gratuiti alle e ai giovani dai 14 ai 25 anni, alle donne tra i 26 e i 45 anni con determinati codici di esenzione o che hanno un basso reddito, a quelle sotto i 45 anni che hanno scelto la contraccezione entro 12 mesi dal parto, oppure dopo un’interruzione della gravidanza e entro 24 mesi dall’intervento. Sono previsti preservativi, cerotti, pillole, spermicidi, contraccezione sottocute, spirale e altri metodi, da rendere disponibili nei consultori, negli ambulatori ostetrico-ginecologi delle aziende sanitarie e nelle farmacie, ma dietro prescrizione medica o di un piano terapeutico annuale per alcuni metodi. Non solo: la delibera prevede anche che nei consultori e nei pronto-soccorso siano garantiti i cosiddetti contraccettivi di emergenza che lo scorso maggio non sono stati inseriti a livello ministeriale nell’elenco dei farmaci indispensabili da tenere sempre in farmacia costringendo molte donne ad andare da una farmacia all’altra per trovare quello che cercano ed evitare una gravidanza indesiderata (la contraccezione di emergenza è un anticoncezionale e molti farmacisti fanno resistenza alla vendita come forma di obiezione di coscienza). Ancora, la delibera prevede interventi nelle scuole per migliorare e potenziare i programmi di educazione alla salute sessuale per la prevenzione delle interruzioni volontarie di gravidanza e delle malattie sessualmente trasmissibili, l’avvio di campagne informative, il rafforzamento dei consultori garantendo, tra le altre cose, un orario di apertura più ampio.

Crediamo che per questo sia necessario utilizzare i fondi pubblici, per favorire la maternità consapevole nell’ambito di strutture pubbliche e laiche. L’opposto di quanto ci aspettiamo che possano fare associazioni antiabortiste, che non devono poter operare o collaborare con i consultori in nessun modo, dal momento che potrebbero interferire con il diritto delle donne a decidere in piena autonomia sulla gravidanza compromettendo così la laicità del servizio pubblico.

Egregio Presidente, chiediamo quindi l’accordo con il "Forum toscano delle associazioni per i diritti della famiglia" venga ritirato, che vengano rafforzate le strutture pubbliche dei consultori e che venga data attuazione alla suddetta delibera del 12 novembre 2018, che l'assessora Saccardi dia le dimissioni.

Hanno già aderito (elenco in ordine alfabetico in aggiornamento):
AIED
Chicco di senape Pisa
Comitato Toscana Pride
Officina - UdS Pisa
Partito della Rifondazione Comunista Toscana
Pinkriot Arcigay Pisa
Potere al popolo Prato
Rete antisessista Massa-Carrara
Rete degli Studenti Medi - Prato
Sinistra in Comune per Vinci
Sinistra per... (Pisa)
Sinistra per Bagni di Lucca
Toscana Possibile
Una città in comune (Pisa)
Francesco Auletta, consigliere comunale di Diritti in comune (Pisa)
Simona Baldanzi, scrittrice
Sabrina Ciolli, Consigliera e vice presidente del consiglio comunale di Empoli, Gruppo consiliare Linea Civica
Beatrice Cioni, candidata a sindaca per il comune di Empoli, lista FabricaComune
Edda Cucè - Comitati Sanità Lucca
Marina Manfrotto - collettivo NUDM Lucca
Samuela Marconcini - Consigliera comunale "FabricaComune Empoli"
Claudia Masini consigliera comunale liberamente a sinistra Borgo San Lorenzo
Tatiana Bertini consigliera liberamente a sinistra. San Piero a Sieve / Scarperia
Enrico Carpini consigliere Rifondazione città metropolitana e Barberino Di Mugello



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