Spettacolo floreale dedicato alla Pasqua a San Casciano

A San Casciano la Pasqua diventa un tableau di fiori e profumi che sboccia insieme all’antica tradizione religiosa del Sepolcro delle Vecce. Lo spettacolo floreale che simboleggia il passaggio dalla morte alla rinascita di Gesù Fino ha preso vita ieri sera e rimarrà aperto fino a lunedì 22 aprile nelle chiese del Suffragio e della Misericordia. Protagonisti i colori e le forme delle ricche composizioni floreali costituite da vecce e grano misti a fiori e piante di stagione quali gardenie, calle, margherite, begonie, ortensie azalee, gerani. Il Sepolcro delle Vecce è una tradizione tipica di San Casciano che gli abitanti non hanno mai abbandonato, un lavoro e uno spettacolo visivo di grande impatto, frutto di una passione radicata che ogni anno torna ad esprimersi grazie all’impegno instancabile di Paolo Bacci e di tutti coloro che collaborano con lui.

La tradizione sancascianese vuole che la veccia venga seminata un mese prima, corrispondente alla terza domenica di Quaresima, e tenuta nelle cantine il cui ambiente umido favorisce la nascita di quelle che poi si tramutano in parrucche bianche utilizzate per la commemorazione a scopo ornamentale ma anche simbolico-religioso. I fili bianchi rappresentano, infatti, la morte del Cristo e ad essi si contrappone il grano che diversamente indica la rinascita. La veccia, in origine conosciuto come fiore povero, è una pianta erbacea delle leguminose con foglie pennate terminate da un cirro e fiori ascellari, destinata all’alimentazione del bestiame, che in assenza di ossigeno e clorofilla germoglia piccoli e finissimi fili bianchi.

Nella Chiesa di Santa Maria sul Prato (Chiesa della Misericordia) viene allestita una grande croce di grano con vecce di contorno, nella Chiesa di Santa Maria del Gesù (Chiesa del Suffragio) avviene il contrario: in primo piano la croce realizzata con le vecce e il grano che, misto alle piante e ai fiori, fa da sfondo. In entrambe le chiese, oltre alla grande fiorita vengono esposti Gesù Nazareno e Madonna Addolorata, mentre sull’altare trovano spazio i segni della passione: tunica, gallo, dadi, colonna e flagellazione, guanto del tradimento, scala della deposizione.

Fonte: Ufficio Stampa Associato del Chianti Fiorentino



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