I partigiani che salvarono Lucca dai bombardamenti: omaggio ai 4 combattenti

“Ai quattro partigiani, con eterna gratitudine”. Recita così la dedica dell’amministrazione comunale ai quattro giovani partigiani lucchesi che nella notte tra il 3 e il 4 settembre 1944 salvarono Lucca dai bombardamenti, consentendo alla città di arrivare intatta fino a oggi, senza distruzione, senza morti. Questa mattina (mercoledì 24 aprile), il Comune, insieme con l’Anpi e l’Isrec, ha reso omaggio alla loro memoria e alla loro impresa con una cerimonia pubblica, che si è tenuta al Ponte dei Frati, a Pontetetto, proprio lì dove una lapide ricorda la vicenda di Guglielmo Bini, Alberto Mencacci, Giuseppe Lenzi e Alfonso Pardini. Una cerimonia molto partecipata, commossa, guidata dal sindaco, dal rappresentante dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea in provincia di Lucca, Carlo Giuntoli e dalla presidente dell’Anpi lucchese, Rosalba Ciucci.

Furono i quattro partigiani, ad avvertire gli Alleati di non bombardare la città, visto che i tedeschi erano già stati tutti sconfitti: c’era infatti il rischio tangibile che gli Alleati, temendo una resistenza a oltranza dei tedeschi fortificati nel capoluogo, ordinassero il bombardamento di Lucca con le conseguenze di distruzione e di morte. Era necessario avvisarli: il commissario del Cln Vannuccio Vanni e il capitano Mario Bonacchi decisero allora di inviare in direzione Pontetetto una pattuglia partigiana con un messaggio capace di scongiurare l’eventualità dell’imminente bombardamento di Lucca. I quattro partigiani, dopo aver passato il Tempietto del Nottolini e costeggiato il canale che porta all’Ozzeri, raggiunsero la passerella del Ponte dei Frati, sorvegliata da un drappello di cinque tedeschi. Eliminato quell’ultimo posto di guardia, i partigiani guadagnarono le posizioni alleate e consegnarono il messaggio del Cln al colonnello J.R. Sherman. Lucca era salva.

Particolarmente toccante il momento delle testimonianze: alla cerimonia di questa mattina, infatti, hanno partecipato anche i familiari dei quattro partigiani. Così c’era Laura Bini, sorella di Guglielmo, accompagnata dai nipoti e dal figlio di quel “Memo” di Pelleria che prese parte alla formazione partigiana; oppure Enzo e Laura Pardini, figli di Alfonso di Sant’Anna, e ancora Maria Pia Mencacci, nipote di Alberto. Accanto a loro altri parenti, altri testimoni, altri depositari di quella memoria che solca i decenni: come Madiana Gigli, staffetta partigiana di Pelleria che proprio dopo l’8 settembre 1943 mise in salvo due soldati inglesi e li nascose in casa; oppure Silvano Martini, genero di quel Vannuccio Vanni, per tutti partigiano Alfredo, che guidò il Cln lucchese. Un pensiero, infine, anche a Nara Marchetti, storica partigiana, presidente onoraria dell’Anpi di Lucca, che con la sua incessante attività durante gli anni della clandestinità e della Resistenza ha rifornito di generi alimentari, di informazioni e di munizioni le formazioni partigiane di Lucca e della Piana. Accanto a loro, alla memoria di quello che è stato, si sono seduti gli studenti dell’Istituto superiore artistico “Passaglia” che, come in un passaggio di testimone, hanno raccolto il passato e lo hanno trasformato, attraverso l’arte, la musica, il canto e la poesia, in concreta e solida attualità.

Le celebrazioni del 74° anniversario del 25 aprile proseguiranno domani, quando il pomeriggio (dalle 18 in poi), in piazza San Francesco, dopo anni di assenza tornerà il concerto della Liberazione: sul palco salirà Nada.

Fonte: Comune di Lucca - Ufficio stampa



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