
A Empoli oggi, venerdì 3 maggio, la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni ha fatto tappa col suo tour elettorale sostenendo Andrea Poggianti, candidato sindaco del Centrodestra e proprio di estrazione FdI.
Accolta da decine di persone e da molti candidati nell'Empolese Valdelsa, senza scorta al seguito, Giorgia Meloni ha fatto il suo ingresso in piazza Farinata degli Uberti mentre intorno era tutto un profluvio di selfie. Ha parlato dei recenti casi di cronaca 'politica', ha dato la sua ricetta per il commercio, ha parlato di sicurezza, ha stretto mani e si è concessa per foto e scambi di battute con i suoi sostenitori, in festa per l'arrivo del proprio idolo politico.
Tra bandiere e le note dell'inno di Mameli è stata quasi una toccata e fuga, ma che testimonia "quanto Fratelli d'Italia tenga a Empoli", come ha ribadito nei minuti in cui ha parlato con la stampa.
Che impressione ha avuto di Empoli?
"Ho trovato un ottimo entusiasmo. Mi pare che la piazza sia vincente e voglia ascoltare quel che abbiamo da dire. Non esistono più le roccaforti di sinistra, ma una politica che sa dare risposte agli ultimi mentre la sinistra è troppo impegnata a aiutare le banche".
Che obiettivi ha FdI a Empoli?
"Vogliamo vincere, cosa che abbiamo già fatto in Toscana come Abetone Cutigliano o Pistoia. I nostri sindaci sono stati sempre riconfermati. Sanno ben governare in un periodo non facile. Siamo fieri che il nostro esponente Poggianti guidi la coalizione".
Ci sono state minacce a Poggianti ed è stato annunciato anche un presidio antifascista, come risponde?
"Purtroppo la violenza è sempre una implicita ammissione di inferiorità. Siamo fieri di quel che abbiamo da dire, non abbiamo mai organizzato contromanifestazioni né offeso o minacciato. Questi qui si conoscono, sono alcuni figli di papà che non dovendo andare a lavorare possono rincorrere noi in giro per l'Italia minacciandoci di morte. Ma non ci fanno paura, sono una sparuta minoranza a Empoli".
Lei è qui anche per il commercio di Empoli, c'è una ricetta per rilanciarlo sia a livello locale che nazionale?
"Il commercio vive numerosissimi problemi. Alcuni sono propri di realtà economiche in cui si è cercato di privilegiare le grandi concentrazioni e di non favorire il piccolo commercio. Abbiamo cercato di difenderlo con proposte sulla tassazione o sulle aziende a conduzione familiare, però poi c'è un tema legato alla concorrenza sleale. Penso alla proposta sui minimarket che proliferano da noi, volevamo che questi depositassero una cauzione in modo tale da essere sicuri che paghino le tasse".
Per quanto riguarda il Decreto Sicurezza può darci una sua visione?
"Il Decreto Sicurezza era un importante passo avanti e si poteva fare di più. Posso dire che ho trovato alcune sentenze della magistratura in queste settimane francamente poco comprensibili (il riferimento è alla decisione dei giudici sul decreto sicurezza a Bologna, ndr). Dire che ogni clandestino non debba dimostrare che un profugo ma siamo noi a dimostrare che non lo è, non sta né in cielo né in terra. Ci sono sentenze ideologiche che favoriscono un immigrazionismo a tutti i costi che non è un bene per l'Italia".
- (foto gonews.it)
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