
Pochi giorni fa il consigliere regionale M5S Giacomo Giannarelli ha presentato in Consiglio un'interrogazione su Cuoiodepur. Questa la risposta ricevuta a firma dell'assessore all'ambiente Federica Fratoni.
In riferimento all’interrogazione in oggetto si fa presente che il Consorzio Cuoiodepur SpA è stato sottoposto a una complessa procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi della L.R. 10/2010. Tale procedura di VIA postuma avviata nel 2016, si è conclusa con la pronuncia di cui alla Deliberazione di Giunta Regionale Toscana n. 1031 del 24 settembre 2018. L'esito della Procedura di VIA, recepita nella suddetta Deliberazione di Giunta, ha tenuto di conto degli specifici pareri acquisiti e in particolare di ARPAT e del competente ufficio regionale “Settore autorizzazioni ambientali”. I pareri espressi, ai sensi degli Artt. 23 e segg. del Dlgs. 152/2006, e artt. 50 e 43 della L.R. 10/2010, hanno tenuto conto della situazione di difformità che era stata riscontrata e subito risolta mediante emanazione di specifici provvedimenti restrittivi, provvedimenti poi impugnati dalla Società Cuoiodepur al TAR Toscana. I fatti e le circostanze riportate sulle cronache dei quotidiani in esito alla Sentenza del TAR sopra richiamata, si riferivano dunque a problematiche riscontrate negli anni passati, già risolte col divieto al conferimento di rifiuti liquidi industriali e mediante la predisposizione di ulteriori verifiche da parte degli organi di controllo. Infatti, con D.D. n. 5856 del 15 luglio 2016, oltre due anni e mezzo prima della Sentenza TAR 86/2019, la Regione Toscana, verificato il mancato rispetto delle condizioni autorizzative segnalato da ARPAT, diffidò Cuoiodepur per aver agito in difformità a quanto stabilito e prescritto dalla specifica autorizzazione allo scarico rilasciata dalla Provincia di Pisa con D.D. n. 1355 del 12.03.2013. A seguito di specifica richiesta del Settore regionale competente, ARPAT ha svolto successivi sopralluoghi riferendo, nel corso del 2017, che anche dopo l’emanazione dell'atto di diffida di cui sopra, il Consorzio Cuoiodepur Spa aveva continuato ad accettare talune categorie di rifiuti liquidi impropriamente ricondotte all'art. 110 comma 3 del D.Lgs 152/06. Come previsto dalla legge, con l'ulteriore provvedimento regionale D.D. n.18931 del 22 Dicembre 2017, è stato sancito il divieto assoluto di conferimento di ogni tipologia di rifiuto liquido di matrice industriale. I successivi controlli di ARPAT hanno confermato il rispetto del divieto imposto. Con il pronunciamento a favore della Regione Toscana, il TAR ha confermato la piena legittimità dei provvedimenti restrittivi opportunamente adottati dagli uffici in risoluzione delle questioni.
Il Movimento Cinque Stelle di San Miniato ha ribattuto con la seguente nota: "È vero che dalla stessa risposta emerge che: “I successivi controlli di ARPAT hanno confermato il rispetto del divieto imposto”, però, al contempo, da quanto emerge dalla suddetta risposta il Consorzio Cuoiodepur non può essere certamente esente da critica per i soprariportati fatti. Ma, sopratutto, la domanda che nasce spontanea: perché il Sindaco Gabbanini non è intervenuto sulla questione o quanto meno non ha reso edotta la cittadinanza dei suddetti fatti?".
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