
La lista Montelupo è Partecipazione, guidata dal candidato Francesco Polverini, ha fatto suo l'appello di Slow Food e ha risposto con un comunicato.
La nostra lista intende infatti promuovere patto di cittadinanza per proteggere il nostro territorio dall’inquinamento e dal cemento e far sì che le future generazioni non debbano pagare per la scarsa lungimiranza e la sostanziale incoscienza di coloro che li hanno preceduti. Tale patto deve avere come obiettivo quello di ridurre progressivamente il consumo dei beni comuni (le risorse naturali, il suolo) e al tempo stesso tutelare attivamente ciò che abbiamo di più prezioso, il nostro ecosistema.
Procedendo per punti andiamo a descrivere le azioni che intendiamo adottare. Abbiamo accorpato alcuni ambiti ritenendo che essi non possano essere disgiunti.
1) Sviluppo della produzione agricola e pesticidi
Rispetto al tema dello sviluppo agricolo e dell’utilizzo di fitofarmaci la lista Montelupo è Partecipazione manifesta la propria opposizione a modelli di produzione agricola intensiva che danneggiano il suolo impoverendolo e diminuendo la biodiversità. Nel luglio del 2016 il nostro candidato a sindaco ha presentato una mozione per il divieto dell’uso del Glifosato sul territorio comunale, un diserbante fortemente sospettato di essere cancerogeno e che oramai si ritrova nella falda acquifera. Tale mozione è stata respinta dalla maggioranza che, temendo ricorsi e conseguenze giudiziarie, ha preferito esprimere delle raccomandazioni piuttosto che un divieto. Il sindaco in quanto autorità sanitaria ha il dovere di tutelare la salute dei cittadini anche attraverso azioni coraggiose e, di fatto, difendere l’ambiente significa esercitare tale tutela. Riteniamo che l’amministrazione comunale debba investire nella conversione verso modelli di produzione sostenibili in agricoltura anche perché tali modelli presentano vantaggi di carattere economico e le istituzioni locali devono sostenere quei produttori che intendono passare a produzioni di tipo biologico e biodinamico coerentemente con il piano di sviluppo del vicino bio-distretto del Montalbano. Intendiamo favorire un simile cambiamento attraverso l’apertura di sportelli di consulenza tecnico-agronomica rivolti alle aziende agricole.
2) Paesaggio
La nostra lista si oppone fermamente ad un ulteriore consumo di suolo, Montelupo ha conosciuto uno sviluppo urbanistico scarsamente sostenibile che deve essere fermato. Al contempo è necessario prendersi cura delle aree verdi, siano esse giardini pubblici che aree boschive, per aumentare le superfici in grado di assorbire l’irradiazione solare e contrastare l’aumento delle temperature.
D’altra parte sul piano agricolo sappiamo che lo sviluppo delle monoculture aumenta il ricorso ai fitofarmaci perché tale impostazione è in diretta contraddizione con i modelli di produzione sinergica. Gli sportelli di consulenza tecnica agronomica sopracitati avranno come obiettivo quello di affiancare i produttori nell’implementazione di tecniche colturali sostenibili ed orientate alla differenziazione colturale.
3) Plastiche e spreco
Riteniamo che si debbano prendere ad esempio buone pratiche attuate da altre amministrazioni locali come il facilitare il ri-utilizzo di oggetti che, sebbene ancora funzionanti ed in buono stato, finiscono in discarica. Si potrebbero dunque creare aree dedicate al deposito di beni ancora funzionanti nell’ambito delle isole ecologiche. Altresì l’istituzione locale dovrebbe interloquire con la grande distribuzione per favorire la riduzione degli imballaggi inutili e la contestuale istallazione di distributori di prodotti sfusi perché lo smaltimento dei contenitori monouso è una questione che riguarda tutti. Vogliamo inoltre aumentare la disponibilità di fontanelli di acqua sul territorio comunale coinvolgendo la cittadinanza nella partecipazione all’istallazione e al mantenimento di tali dispositivi.
4) Mense scolastiche
Nel comune di Montelupo esistono già linee di indirizzo che favoriscono la somministrazione di cibo biologico e di filiera corta nelle mense scolastiche. Auspichiamo che l’aumento, sul territorio, dei produttori di alimenti che operano secondo principi di sostenibilità possa implementare tali linee di indirizzo rendendole oltretutto più sostenibili sul piano economico e della continuità nella fornitura.
5) Educazione
Riteniamo che l’educazione ad una corretta alimentazione sia una misura anche a carattere sanitario-preventivo, ovverosia un’iniziativa di salute pubblica. È ovvio che simili azioni possano avere anche ricadute economiche. Intendiamo dunque favorire progetti di educazione, in accordo con i competenti dipartimenti afferenti al comparto sanitario e rivolti particolarmente alla popolazione in età scolare, per contrastare il consumo di cibo industriale e abitudini alimentari scorrette (l’eccesso di consumo di carne) e, al contempo, favorire il ricorso a prodotti di stagione e di filiera corta.
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