
Per una sera ad Avane è sembrato di essere negli States dove il format del confronto fra i politici è una prassi ormai consolidata. I quattro candidati a sindaco di Empoli, Anna Baldi, Brenda Barnini, Beatrice Cioni ed Andrea Poggianti (elencati qui in rigoroso ordine alfabetico) si sono confrontati in vista del voto amministrativo di domenica prossima.
Per ciascuno due minuti cronometrati a risposta per esporre le loro idee e, in qualche occasione, anche per becchettarsi un po’, la cosa che in fondo è il sale di queste iniziative, quella che più piace al pubblico. A livello generale da dire subito che la serata è riuscita molto bene. L’idea del comitato di quartiere di Avane (complimenti al presidente Greta Chiarito e a Mario Scafetta oltre ai volontari) ripresa da Clivo Tv che ha curato la diretta tv e web (altrettanti complimenti) affidando a Giovanni Scarselli il ruolo di moderatore (complimenti anche a lui) è stata vincente e per capirlo era sufficiente essere presenti ieri sera in una sala della Vela Margherita Hack di Avane gremita al limite e con persone che, approfittando della diretta web, si sono seguiti il dibattito dall’esterno non trovando posto.
Sulle prime Barnini e Poggianti sono parsi i più a loro agio, ma anche alla Cioni ed alla Baldi è bastato rompere velocemente il ghiaccio per entrare nel vivo della ‘contesa’ esponendo le proprie idee riguardo ai nove temi sui quali il Comitato aveva puntato per il dibattito: associazionismo, terza età, politiche giovanili, rifiuti, famiglia, fiume Arno, scuola e cultura, unione dei comuni e la priorità per i primi giorni del nuovo mandato.
Dalle risposte è emerso ancora una volta il punto di distacco fra il Pd e le forze alla sua sinistra su alcuni temi (in un passaggio la Cioni ha detto polemicamente “mi chiedo chi ha amministrato in questi cinque anni”), Poggianti ha usato spesso la frase “l’amministrazione Poggianti”, a testimonianza della sua convinzione di potercela fare ad occupare la poltrona più alta di via Giuseppe del Papa; la Baldi, visto che un tema molto caro ai Cinque Stelle in questa campagna elettorale come il no al crematorio non era in scaletta, ha indossato una t-shirt nera con una vistosa scritta ‘no forno’ mentre il tema che, se ha riunito Barnini, Cioni e Baldi, ha diviso di più la sala è stato senza dubbio quello della famiglia. Giudizio non positivo da tutti sul tema Unione di Comuni, anche se con toni diversi di Barnini (idea giusta ma da perfezionare) e Poggianti (ente totalmente inutile).
La domanda che viene spontanea è la più banale è naturalmente: chi ha vinto? Non tocca certo a chi scrive esprimere giudizi in merito. Chi era presente (ognuno aveva anche la propria claque che ha reso più appassionante la serata), o chi stava seduto alla tv o a guardare lo smartphone si è fatto da solo un giudizio, maturato anche in questa lunga campagna elettorale. Chiudiamo quindi con due punti importanti che la serata ha evidenziato. Il primo è che in una fase particolare della politica a livello nazionale segnata da grande distacco della gente, l’interesse e la partecipazione sono senza dubbio un segnale da leggere in modo positivo per la nostra realtà, una voglia di decidere ed essere parte della vita pubblica. Il secondo il richiamo col quale Brenda Barnini ha chiuso la serata rispondendo alla domanda su come ognuno immagina la città fra dieci anni: "vedo una città che sia ancora fieramente antifascista e democratica". Due temi che fanno parte del Dna empolese e sui quali, davvero, non c’è e non ci dovrà mai essere un dibattito.
Marco Mainardi
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