Valentini sulla "lite" tra Comune e Associazioni dei proprietari dei cavalli da Palio: "Clima avvelenato grazie a De Mossi"

La lite pubblica fra il Comune e l'Associazione Proprietari, Allenatori e Allevatori di cavalli da Palio è solo l'ultimo episodio del clima avvelenato che il Sindaco De Mossi ha voluto instaurare in città ed in particolare sui temi del Palio e dei rapporti con le Contrade. E' assolutamente incomprensibile come si possa pretendere di mettere a carico dei proprietari dei cavalli un adeguamento assicurativo, da esibire entro il 27 maggio, che copra “danni verificatisi durante le attività di allenamento/addestramento del Protocollo Equino e tutte le fasi del Palio cui il cavallo partecipa”, visto fra l'altro il fatto che quando il cavallo è consegnato al Comune la mattina della tratta e poi alle Contrade in caso di assegnazione , la gestione dello stesso e le relative responsabilità passano in capo ad altri. La nuova Amministrazione sta  dando il peggio di sè proprio sul Palio e sui rapporti con le Contrade.

Su tutto incombe un autoritarismo che mina alla base il rapporto "fra pari" che dovrebbe esserci fra Comune e Contrade e delegittima le dirigenze delle Contrade, con cui invece andrebbero affrontati con pazienza e rispetto i problemi e concertate le soluzioni. Dopo aver fatto da zerbino alla manie di protagonismo del ministro Salvini, ci fu il blitz sul Palio straordinario e le forzature sulla giustizia paliesca, che sono stati solo l'antipasto di questa nuova stagione "geocentrica" dove il Sindaco è al centro dell'Universo e tutto il resto dovrebbe girarci intorno. Fra i provvedimenti sulla giustizia paliesca più pericolosi vi è la mano leggera sui "fronteggiamenti" che paradossalmente rischia di scatenare la mano pesante della Magistratura inquirente nel momento in cui questa vede ridimensionarsi la capacità di autogoverno della città e di autonomo sanzionamento. Ugualmente inquietante è stata la decisione di inserire il Palio nell'elenco strapaesano delle manifestazioni regionali di rievocazione storica, solo perchè c'è la vana speranza  i trovare una qualche protezione giuridica rispetto alla severa legislazione nazionale in materia di sicurezza.

Nel frattempo si registra un progressivo allineamento su tutte le indicazioni sulla sicurezza su persone e cavalli che discendono dalle leggi nazionali e che vanno "tradotte" con il necessario equilibrio per Siena. Nei miei cinque anno da sindaco, ho toccato con mano che se si applicano indiscriminatamente tutte le norme e le regole esistenti, il Palio è a rischio e pertanto occorre intelligenza, ma anche determinazione a resistere a tutte le richieste che arrivano dall'esterno, assumendosi anche qualche rischio. Ma la vicenda più sconcertante è stata quella del Consorzio Tutela Palio, dove Giunta e Sindaco hanno cambiato posizione quattro-cinque volte in pochi mesi, prima pensando fosse conveniente additare i Priori delle Contrade come colpevoli della infortuni comunicativi della Rai o della difficoltà di difendere storia e tradizione nel nuovo mondo della interconnessione globale on line e poi rendendosi conto che le Contrade sono protagoniste e non comprimarie. La buona sorte ha voluto bene (non del tutto, purtroppo) a Siena per l'azzardo del 20 ottobre 2018, evitando che il possibile maltempo producesse un disastro. Siamo ancora in tempo per tornare sulla retta via, abbandonando ogni tracotanza ed affrontando le sfide del futuro con maggiore ragionevolezza e disponibilità al confronto. 

Bruno Valentini - consigliere comunale



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