Scienza e fede a confronto: dialogo tra il vescovo Migliavacca e Antonino Zichichi

Quale rapporto tra Il braccio, talvolta pericolosamente armato del progresso e la disciplina che cerca di studiare e definire in modo oggettivo e razionale regole che consentano di distinguere i comportamenti umani? Per approfondire il tema “Il complesso rapporto tra scienza ed etica: voci della cultura a confronto” arriva sotto la Rocca uno degli scienziati più illustri al mondo, Antonino Zichichi che affronterà l’argomento insieme al vescovo di San Miniato Andrea Miglivacca. Modera il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani. Un evento di grande portata e di alto profilo che è organizzato dalla Fondazione Istituto del Dramma Popolare – guidata da Marzio Gabbanini – per il prossimo venerdì, 31 maggio, dalle 18 a palazzo Grifoni, sede della Fondazione Cassa di Risparmio. Zichichi non ha certo bisogno di presentazioni: professore emerito di fisica superiore nell’Università di Bologna, è autore di oltre mille cento lavori scientifici, tra cui sette scoperte, cinque invenzioni, tre idee originali che hanno aperto nuove strade nella fisica subnucleare delle alte energie, e cinque misure di alta precisione di quantità fisiche fondamentali. Zichichi ha fondato il «Centro di Cultura Scientifica Ettore Majorana» e il «Centro Enrico Fermi» Roma. Tra le idee originali quella che ha permesso di scoprire la struttura tipo-Tempo del protone e quella che ha portato alla scoperta della terza colonna nella struttura fondamentale dell’Universo. L’asteroide scoperto nel 1986 porta il suo nome: 3951 Zichichi.

Parlando del rapporto tra scienza e fede, tema affrontato allora da Benedetto XVI nel suo intervento all’Udienza generale del mercoledì, il professor Zichichi, una decina di anni fa, sottolineò che i risultati raggiunti dalla scienza odierna sarebbero impensabili senza «quell’atto di fede e di umiltà intellettuale, maturato nel cuore della cultura cattolica con Galileo Galilei». L’alleanza tra fede e scienza è dunque possibile. Decisivo per l’uomo il privilegio della ragione. «Senza ragione non avremmo potuto scoprire la scienza, questa straordinaria avventura intellettuale, iniziata solo 400 anni fa, con Galileo Galilei e le prime leggi fondamentali della natura da lui scoperte – disse Zichichi – Galilei le chiamava “Impronte del Creatore”, impronte che potevano anche non esistere. Invece lui era convinto che esistessero, e che fossero presenti sia nelle stelle, sia nella materia “volgare” come le pietre, nelle quali in quel tempo tutti erano certi che non fosse possibile trovare verità fondamentali. È proprio studiando le pietre che Galilei iniziò a cercare quelle impronte, per un atto di fede nel Creatore.

Il dibattito sul tema "scienza ed etica" tra il professor Zichichi e il vescovo Andrea Migliavacca avrà sulla sfondo la figura di Leoando da Vinci. Antonino Zichichi parlerà di «Leonardo da Vinci e le frontiere della scienza moderna».Un dibattito – che sarà moderato dal presidente del consiglio regionale Eugenio Giani – di altissimo levatura e che il Dramma Popolare propone mettendo, appunto, al centro la figura di Leonardo da Vinci al quale è stata dedicata tutta l’annata di approfondimenti che culminerà, questa estate, con la Festa del Teatro quando si ripeterà quell’incanto che dal 1947 ha fatto di San Miniato un centro propulsore in Italia della drammaturgia dello spirito.



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