Elezioni 2019, il PD Empolese Valdelsa 'non bene' alle europee, ma conquista 11 comuni su 11. Mazzantini: "Entusiasti"

Jacopo Mazzantini

Per il PD è un risultato elettorale con due volti quello dell'Empolese Valdelsa. Da una parte il voto alle europee che ha visto un PD al 40,15% tallonato dall'avanzata della Lega che si attesta nell'Empolese Valdesa al 30%, dall'altra il voto locale che ha confermato al primo turno tutti gli 11 sindaci sostenuti dal PD, con risultati che sorprendono come quello di Fucecchio, dove la Lega al 38% alle europee ha preso l'11% a livello locale e il PD passato è dal 32% al 44%.

Un voto che viene letto in questi termini anche dal segretario Jacopo Mazzantini: "Siamo insoddisfatti per il risultato delle europee. Grandissima soddisfazione, invece, per il risultato delle amministrative che ci consente di confermare 11 comuni su 11. Un risultato, straordinario, considerato il vento politico nazionale e addirittura migliore di cinque anni fa, sia perché i sindaci migliorano le proprie percentuali rispetto a cinque anni sia perché tutti eletti al primo turno rispetto a cinque anni fa quando andammo al ballottaggio in un comune, nonostante il Pd nazionale del 40%".

In effetti il risultato del voto del 26 maggio si presta a letture differenti e contraddittorie. A livello europeo è innegabile la sconfitta del PD che registra un -20% rispetto alle Europee del 2014. Lo stesso Mazzantini riconosce che il PD "certamente non è più in sintonia con larghi pezzi di società come invece era cinque anni fa" e che il risultato evidenzia che "non siamo riusciti ancora a mettere in campo una proposta in grado di rispondere alla richiesta di protezione sociale che già ci aveva bocciato alle ultime politiche".

Poi però mette i puntini sulle i spiegando che una ripresa rispetto alle politiche 2018 c'è stata, anche se "non può bastarci". In effetti il 40,15% è un risultato di tutto rispetto che si inserisce nel contesto di una Toscana ormai vera 'mosca rossa' a livello nazionale. Inoltre, rispetto all'annus horribilis delle Politiche 2018, il PD locale ha comunque guadagnato il 4,6%. Quel -20% conta più o meno del +4,6% rispetto alle politiche? È una vittoria o una sconfitta?

A livello locale, invece, è innegabile il cappotto del centrosinistra sugli undici comuni, un vero e proprio schiaffo morale ad una destra che si era presentata alle elezioni con la fanfara alle spalle e il coltello tra i denti. Eppure anche qui il dato è contraddittorio: il centrodestra ha raggiunto ovunque almeno il 20% dei voti (escluso Montaione al 15%), con Montespertoli al 45,59%, mentre in alcuni comuni il PD ha perso voti, come nella stessa Empoli dove è passato dal 45% al 39% rispetto al 2014. Un dato che non può passare inosservato dove il centrodestra pochi anni prima a stento raggiungeva le due cifre, sintomo di un clima politico e culturale che sta cambiando. Ancora la stessa domanda: vittoria o sconfitta?

Il segretario Mazzantini chiama in causa due fattori per spiegare questo "travaso di voti dalle europee alle amministrative": "In primis il fatto che si tratti di due tornate in cui l’elettore si esprime, in un caso, quello delle europee, su politiche di scala nazionale ed internazionale che caratterizzano la proposta delle varie forze politiche e, nell’altro, quello delle amministrative, su come è stata governato il territorio nel mandato che volge al termine. Inoltre il fatto che nelle due distinte tornate elettorali la formazione del consenso passi da strumenti diversi: per le europee dai grandi media che sul territorio non riesci mai a riorientare con le tue forze, per le amministrative,  da un rapporto personale, diretto, fisico, capillare con i singoli cittadini e le realtà organizzate del territorio che il partito locale porta avanti direttamente e su cui davvero si misura".

Se si volesse fare un'analisi a 360 gradi del voto, forse, bisognerebbe impostarla in questi termini: Il PD come partito politico resiste alle bordate di una destra che è sempre più forte e numerosa, ma anche questo è un risultato di cui può essere felice. Resistere, però, non significa vincere e il segretario Mazzantini fa bene a parlare di sconfitta alle europee. A livello locale quel che è successo lo si può riassumere in questa frase dello stesso Mazzantini: "Quando affronti la destra più forte del dopoguerra, che tale è in Europa, in Italia e perfino in Toscana e nel tuo territorio il Pd continua ad eleggere 11 sindaci su 11 al primo turno vuol dire una cosa sola: che amministri bene quel territorio”. Esatto, a vincere sono stati i sindaci, il loto lavoro, i legami e le proposte fatte sul territorio che sono sembrate probabilmente più solide rispetto a quelle di una destra che obiettivamente si è vista travolta da un boom di consensi senza avere una classe dirigente valida in grado di contenerne le forze. Come ammette Mazzantini "è stato premiato il buon lavoro dei sindaci, soprattutto in quanto primi cittadini uscenti". Il peso della vittoria e della sconfitta, quindi, va pesato su 'bilance diverse': il PD ha indiscutibilmente vinto a livello tecnico-amministrativo, ossia nella scelta di una classe dirigente che ha saputo rispondere alle esigenze del territorio, ma forse ha perso (o è assediato) a livello politico, dove il simbolo, e i valori politici di cui si fa portatore, non ha più il solito appeal. E all'orizzonte ci sono le regionali, dove i legami locali citati da Mazzantini saranno più fragili, ma dove non è detto che il PD non possa recuperare campo.

Il bilancio comunque, sembra positivo, una sorta di 'pericolo scampato': "Domenica sera eravamo molto preoccupati dopo i risultati delle europee, ma adesso sono entusiasta del risultato, e soprattutto di aver tenuto una tradizione che fa dell'Empolese Valdelsa un territorio di sinistra", queste le parole di Mazzantini.

 

 

 

 

Giovanni Mennillo

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