Diabetologia, dalla Toscana il primario Di Cianni alla guida del simposio internazionale

Graziano Di Cianni, coordinatore dell’Area Diabetologica dalla USL Toscana nord ovest e primario del reparto livornese ha ricoperto il ruolo di presidente del decimo simposio internazionale (DIP) su “Diabete, ipertensione e sindrome metabolica durante la gestazione” che si è svolto nei giorni scorsi a Firenze riunendo 1300 iscritti provenienti da 42 Paesi.

“Diversamente da quanto avveniva fino a pochi anni fa – spiega Di Cianni – le donne diabetiche possono soddisfare il loro desiderio di maternità con la consapevolezza di avere un esito felice della gravidanza. È però necessario che fin dal concepimento sia assicurato un controllo glicemico ottimale in modo da garantire al bambino uno sviluppo normale evitando il rischio di malformazioni congenite. Programmare la gravidanza, condividendo la scelta con il partner e con tutto l’ambito familiare è una condizione indispensabile per eliminare quei rischi che, nella donna con diabete, è ancora oggi dieci volte superiore rispetto al resto della popolazione”.

Diverso, invece, il discorso relativo al diabete gestazionale ovvero quello che insorge durante la gravidanza e riguarda circa il 10 per cento dei casi colpendo circa 40mila all’anno in Italia. “Differentemente da quanto avviene per le donne già diabetiche prima della gravidanza – continua Di Cianni – questa forma si manifesta nella seconda metà della gestazione e non determina malformazioni, ma alterazioni della crescita fetale che si traducono in parti pretermine, tagli cesarei e nascite di bambini con peso superiore ai 4 chilogrammi. Alcuni fattori come l’età sempre più avanzata della prima gravidanza, il sovrappeso e gli scorretti stili di vita, fanno sì che la glicemia materna possa diventare un problema per l’esito della gravidanza. Le donne che sviluppano il diabete gestazionale, ritornano “normali” dopo il parto, ma sono da considerarsi ad elevato rischio negli anni successivi per lo sviluppo di diabete, ipertensione e malattie cardiovascolari. Devono così essere sottoposte a particolare attenzione, favorendo un corretto stile di vita per prevenire lo sviluppo di malattie croniche. L’approccio al problema è necessariamente un multidisciplinare con ambulatori condivisi tra ginecologi, diabetologi, ostetrici, dietiste ed infermiere, così come avviene a Livorno e in gran parte dell’Azienda USL Toscana nord ovest da qualche anno. Questi rappresentano un’opportunità per controllare il diabete da diverse angolature, offrendo alla gestante un servizio di qualità ed efficienza”.

Fonte: Ufficio stampa



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