Un anno con il 'nuovo' Museo Novecento, +12% di visitatori e progetti per il futuro

È passato un anno dalla presentazione del piano di valorizzazione del Museo Novecento firmata da Sergio Risaliti e in questi 365 giorni al Museo si sono susseguiti 26 appuntamenti espositivi - tra i quali Emilio Vedova, Piero Manzoni, Medardo Rosso, Vincenzo Agnetti, Giorgio Morandi, Maria Lai, Riccardo Guarneri, Mario Cucinella, Leonardo Ricci, Benedetta Tagliabue - oltre a 3 rassegne video e al riallestimento della collezione permanente Alberto della Ragione. Sono stati realizzati progetti speciali, come Outdoor, che ha visto il Museo protagonista di un evento di mediazione culturale unico nel panorama nazionale. Una serie di opere d'arte, dipinti e sculture, trasportati nelle aule delle scuole primarie e secondarie, per un incontro in diretto tra l'arte, i bambini e i ragazzi. Sono stati più di mille i protagonisti di questa nuova emozionante avventura, che di recente è stata estesa anche alla Casa circondariale di Firenze Sollicciano dove hanno partecipato un centinaio di detenuti. E ancora il progetto ”Noi del Novecento”, percorso studiato su misura per gli anziani affetti da Sindrome di Alzheimer, senza contare le centinaia di laboratori didattici, le visite guidate e le attività di mediazione culturale che settimanalmente vengono programmati dallo staff di MUS.E. e che hanno coinvolti circa 3500 studenti da un anno a questa parte.

A un anno di distanza dunque il museo continua con energia il progetto di rilancio e presenta tre nuove mostre. Torna per il quinto appuntamento il ciclo Duel, che vede curatori ospiti chiamati di volta in volta a collaborare con artisti attivi sulla scena internazionale per realizzare interventi site-specific ispirati alla collezione del Museo. Un duello dialettico tra gli artisti contemporanei e il patrimonio civico, che in questa occasione vede protagonista Davide Balliano (Torino, 1983) con la mostra L'attesa (dal 7 giugno al 12 settembre 2019), curata in via eccezionale dal direttore artistico del Museo Novecento, Sergio Risaliti. Nel loggiato esterno prende spazio l'installazione site specific ORO di Gabriele Mauro, che rientra nel ciclo Ora et Labora, dedicato alla meditazione sul tempo e sul linguaggio (dal 7 giugno al 12 settembre 2019), una serie di disegni di grande formato realizzati in grafite e ispirati ai simboli, numeri, parole e cifre dal gioco “gratta e vinci”. Infine, negli spazi al primo e secondo piano, nuovo appuntamento per il ciclo Campo Aperto che dopo Pittura, Pittura di Riccardo Guarneri vede protagonista l'artista - nonché poeta - Luciano Caruso (dal 6 giugno al 12 settembre 2019) in una mostra curata da Alessandra Acocella.

Il Museo Novecento è uno dei simboli della cultura moderna e contemporanea della città di Firenze – ha detto l'Assessore alla cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi Un luogo emblematico e coraggioso, che ogni giorno si rinnova e si rigenera, in un’offerta che garantisce al pubblico il contatto non solo con i grandi maestri del Novecento, ma anche con una serie di giovani talenti ai quali viene messa a disposizione una ribalta prestigiosa. È un vivaio fertile, su cui il Comune di Firenze intende continuare a puntare, forte dei risultati ottenuti fino ad oggi”.

Sono emozionato e felice di aver contribuito al successo del Museo Novecento, con la sua prestigiosa collezione e un ricco programma espositivo - spiega Sergio Risaliti - Affronto il prossimo anno determinato nel posizionare a livello nazionale e internazionale l'unica istituzione in città dedicata dalla A ala Z alla conservazione e valorizzazione dell'arte dai primi del Novecento al presente. Nelle sale delle ex Leopoldine i visitatori possono infatti godere delle opere dei maestri del Novecento, il nuovo rinascimento delle seconde avanguardie, la provocante vitalità delle nuove generazioni che si cimentano con la storia. Siamo riusciti a far diventare il museo un punto di riferimento  e stanno crescendo le collaborazioni con istituzioni prestigiose, musei, fondazioni, archivi storici, con collezioni private e gallerie del mondo. Questo voleva il Sindaco Nardella, che mi ha assegnato questo prestigioso compito. Ora abbiamo cinque anni davanti per fare meglio e bene. Il prossimo mese inaugureremo una grande mostra progettata assieme alla Galleria nazionale di arte moderna di Roma con capolavori da Modigliani a Klimt. Chi lo avrebbe immaginato un anno fa? In contemporanea apriremo una pregevole esposizione di dipinti e disegni di Gino Severini, con piccoli "gioielli" inediti per l'Italia.  Oggi, a un anno di distanza dalla riorganizzazione, presentiamo un trio di mostre nel segno della vitalità e apertura scientifica. Luciano Caruso, un maestro indiscusso dell'arte engagé attivo tra Napoli e Firenze dagli anni Sessanta alla sua morte avvenuta nel 2002. Davide Balliano, artista italiano che risiede da anni a New York, dove ha maturato un linguaggio figurativo internazionale, riuscendo ad affermarsi in una città che non fa sconti a nessuno. Gabriele Mauro, classe 1991 formatosi all'Accademia di Belle Arti di Firenze, alla sua prima grande occasione, in un Museo dove può confrontarsi con la storia dell'arte del Novecento di De Chirico e Morandi. Questo ci dà l'idea della funzione complessa del Museo, che deve vivere ogni giorno come luogo di esperienze inedite e di fecondi approfondimenti, di coraggiosa sperimentazione e veloce aggiornamento. Il Museo Novecento ha avuto un incremento del 12%  e negli ultimi mesi una ulteriore crescita. Ma ancor più importante è il grado di sensibilità aumentata e l'autorevolezza conquistata di fronte al pubblico di cittadini e di turisti, al  sistema dell'arte internazionale, ai partner privati e alle istituzioni affini. Un risultato evidente è il ritorno di donatori, collezionisti disposti a prestare in comodato a lungo termine le proprie opere, perché la collezione del museo non si deve fermare agli anni Settanta quando Alberto della Ragione donò 240 opere alla città, seguito poi da decine di artisti che sentirono il dovere di risarcire Firenze ferita nel suo patrimonio dalla furia dell’Alluvione del 1966. Mi piace pensare che il Museo Novecento sia un museo “ecosostenibile”, cioè economicamente sostenibile. Lo dimostrano i fatti, dati economici alla mano. Non siamo un palazzo d'esposizioni spettacolari, ma un museo e un centro d'arte e cultura molto legato al territorio e affacciato al mondo internazionale, essenziale alla crescita della conoscenza e sensibilità storica, alla valorizzazione dei giovani talenti.  Siamo poco interessati ai grandi numeri, a cifre con troppi zeri che obbligano a mettere al centro il successo di pubblico, con nomi e titoli di grande richiamo. Noi, diversamente, siamo determinati a lavorare 365 giorni all'anno per una maggiore conoscenza di fatti e protagonisti della storia dell'arte. In questo anno abbiamo svolto un incredibile lavoro grazie a un team di curatori dotati di grande preparazione scientifica e professionale, cui va aggiunta la preziosa collaborazione degli uffici comunali e degli assessori, oltre al sostegno generoso di molti privati che hanno sostenuto la nostra crescita credendo nel nostro programma e delle istituzioni culturali con cui abbiamo avviato una proficua collaborazione, penso al Teatro del Maggio, all’Accademia di Belle Arti, alla Manifattura Tabacchi. La storia del Museo Novecento è appena iniziata ma la sua identità si è già affermata. Adesso dobbiamo solo migliorare e strutturare con maggiore impegno l'istituzione, dal punto organizzativo e degli spazi, delle risorse umane e finanziare. In linea con queste esigenze cercheremo di convincere altri partner - dalle istituzioni alle fondazioni bancarie - per dare una mano al Comune nel progetto di consolidamento ed espansione del Museo Novecento”.

Fonte: Museo Novecento Firenze



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