Metalmeccanici, in 10mila alla Manifestazione di Firenze

Foto dalla Pagina Facebook Cgil Firenze

Questa mattina hanno invaso le strade di Firenze oltre 10mila lavoratori. Il corteo sfila per l’industria e il lavoro, uno sciopero generale dei meccanici con Fim-Fiom-Uilm e manifestazione a Firenze partito da Piazza Cavalleggeri, per concludersi in piazza SS. Annunziata. In Toscana sono oltre 80.000 gli addetti all'industria metalmeccanica e restano ancora aperte crisi pesanti come la Bekaert a Figline.

Hanno preso parte al corteo la segretaria generale della Cisl Anna Maria Furlan, la segretaria confederale della Cgil Gianna Fracassi e il segretario generale della Uilm Rocco Palombella. Il sindaco Dario Nardella e il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che scrive sul suo profilo Facebook: "Oggi scioperano i metalmeccanici. Vogliono la dignità del lavoro. Vogliono che il governo abbia una politica industriale e si impegni al rilancio degli investimenti pubblici e privati. Si battono contro il lavoro precario che li divide e li umilia. Tutto il Paese li ascolti. La sinistra e il PD stiano con loro."

Palombella (Uilm): “Da Firenze appello a governo e imprese per dare un futuro all'industria”

“Era arrivato il momento per i metalmeccanici, uniti, di scendere in piazza per denunciare il degrado industriale ed economico che imperversa nel nostro Paese”. Ha esordito così, questa mattina, il Segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, nella piazza gremita di SS Annunziata a Firenze.
Proprio a Palombella, infatti, è stato affidato il compito di rappresentare Fim Fiom e Uilm nel capoluogo toscano nel giorno in cui tutti i metalmeccanici hanno dichiarato uno sciopero generale di otto ore insieme a tre grandi manifestazioni (oltre Firenze, anche Milano e Napoli).
“Abbiamo deciso di farci contare – ha detto Palombella – di essere noi stessi per lanciare messaggi chiari al governo e alle imprese”.
Il leader della Uilm ha quindi passato in rassegna tutti i temi che stanno a cuore alla categoria, ma non solo. In particolare, Palombella ha ricordato come “ci sono oltre 150 tavoli di crisi industriali al ministero dello Sviluppo economico che coinvolgono circa 210mila lavoratori, molti dei quali rischiano di perdere il posto di lavoro, perché dipendono da aziende che vogliono chiudere o delocalizzare”. Non poteva quindi mancare un riferimento ai casi di Whirlpool, Bekaert, Industria Italiana Autobus, Embraco, Honeywell, Alcoa, Blutec, Piaggio Aero, Bombardier Alitalia, Kme, Aferpi.
“Serve una politica industriale – ha commentato Palombella – in grado di rilanciare i comparti produttivi, che punti su ricerca, sviluppo, formazione e innovazione”. Inoltre, ha poi aggiunto, “non ci stancheremo mai di ripeterlo: l'Italia per poter ripartire ha bisogno di lavoro. E il lavoro non si crea con nuove leggi, si crea innanzitutto con investimenti pubblici e privati”.
I metalmeccanici chiedono quindi la riduzione delle aliquote Irpef sul lavoro dipendente; l’aumento dei salari; la reindustrializzazione delle aree di crisi; lo sviluppo di infrastrutture energetiche, digitali e dei trasporti; il contrasto alla “controriforma” del codice degli appalti; investimenti nella salute e sicurezza; la riforma degli ammortizzatori sociali; l’incentivazione di contratti di solidarietà “espansivi”; il sostegno al piano Impresa 4.0, formazione e istruzione; lo sviluppo di forme di partecipazione dei lavoratori. 
Da qui l'appello di Palombella al governo di “smetterla con la campagna elettorale perpetua” e di passare ai fatti, di “aprire tavoli di discussione che affrontino i veri nodi che affliggono il Paese”.
E dal palco il leader della Uilm si è rivolto anche a Federmeccanica: “Tra pochi giorni presenteremo la nostra piattaforma per il rinnovo del CCNL dei metalmeccanici. Questa volta ci presenteremo uniti e determinati per rinnovare, salvaguardare e rilanciare il contratto. Con questo rinnovo – ha aggiunto – dobbiamo recuperare il potere di acquisto, aumentare i salari per far ripartire i consumi, risolvere il problema degli inquadramenti professionali, rendere esigibile il tema della formazione, eliminare qualsiasi forma di lavoro precario e combattere l'intollerabile aumento degli infortuni gravi e mortali”.
I metalmeccanici non si fermeranno e “se le richieste resteranno inascoltate – ha concluso – chiediamo a Cgil Cisl e Uil di prepararsi a un nuovo sciopero generale di tutte le categorie”.

 Bonafè: “Il governo ha dimenticato l’industria”

“Da un lato il reddito di cittadinanza che non incentiva l’occupazione, dall’altro la flat tax a vantaggio dei più abbienti, sono da sempre in testa alle priorità di questo governo. Lavoro e industria sono invece i  grandi assenti nel dibattito politico gialloverde. Bene fanno i lavoratori e i sindacati uniti a far sentire la loro voce. Il Pd è dalla loro parte. E non è un problema dei soli metalmeccanici: senza lavoro, senza produzione, senza infrastrutture che rendano competitivo il paese, si ferma tutto”.

Così Simona Bonafè, segretaria del Pd toscano, sullo sciopero dei metalmeccanici di oggi.

Nardini (PD): "Oggi in piazza con i metalmeccanici contro un Governo che non si occupa di lavoro e riconoscendo gli errori del passato"

 "Questa mattina a Firenze, Milano e Napoli hanno sfilato i sindacati dei metalmeccanici. Io sono stata a Firenze, dove c'era anche il Presidente Enrico Rossi, come Consigliera regionale e come militante del PD per protestare insieme alle tute blu contro un Governo che si occupa di tutto tranne che di economia, sviluppo economico, creazione e difesa del lavoro.

Quello gialloverde è un Governo che sta affossando l'economia del Paese e la sinistra deve essere al fianco dei lavoratori, con la modestia di riconoscere anche gli errori del passato, per costruire insieme più occupazione e più diritti".

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