Cavalli scambiati, dopo il processo Lav delusa per la mancata confisca

“Una verità processuale clamorosa, una battaglia giudiziaria senza precedenti, condotta da LAV a difesa dei cavalli e per fare luce su "trucchetti” inquietanti avvenuti sulla pelle dei cavalli: con queste parole la LAV commenta la sentenza con la quale ieri sera il Tribunale di Siena ha condannato un noto fantino a complessivi 4 anni e 10 mesi di reclusione oltre all’interdizione da pubblici uffici per 5 anni, al pagamento di spese e risarcimento danni, e un medico veterinario a 2 anni e 3 mesi di reclusione.

“Sono stati ampiamente provati gli scambi di cavalli, ovvero l'ipotesi della sostituzione di microchip identificativo per poter far passare dei cavalli come mezzosangue e farli correre al Palio di Siena, e dunque sono stati sanzionati con la dovuta severità in quanto fatti gravissimi – afferma Nadia Zurlo, responsabile LAV Area Equidi – I reati accertati nel corso di questo processo di primo grado svelano parte dei retroscena inquietanti e evidenziano chiaramente quanto questi animali non siano altro che strumenti da far fruttare economicamente. Resta la delusione per i capi di imputazione (sulle somministrazioni farmacologiche e il maltrattamento) che invece non sono stati riconosciuti e per la mancata confisca dei cavalli: attendiamo di leggere le motivazioni della sentenza, e ci auguriamo che questa importante sentenza di condanna possa contribuire ad aumentare la sensibilità, anche giuridica, e il rispetto, a cominciare da quello etologico, verso i cavalli ancora usati in Palii e competizioni.”

Nello specifico, secondo il dispositivo della sentenza, le condanne si riferiscono ai seguenti reati, per il fantino condanna per:
• soppressione, distruzione e occultamento di atti veri (art. 490 c.p.)
• falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici (art. 476 c.p.)
• falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici (art. 479 c.p.)
• falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico (art. 483 c.p.)

Il Medico veterinario imputato è stato condannato per il reato di:
• falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici (art. 476 c.p.)

Entrambi sono stati condannati per i reati di:
• falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in certificati o autorizzazioni ammnistrative (art. 477 c.p.)
• falsità materiale commessa dal privato (art. 482 c.p.)

“In considerazione della gravità delle azioni delittuose emerse nel corso del processo, sarebbe stato importante ottenere la confisca obbligatoria dei cavalli coinvolti: un principio di civiltà giuridica che garantisce la reale tutela degli animali coinvolti - conclude la LAV parte civile – L’auspicio è che questa clamorosa pagina giudiziaria possa essere l’occasione, in particolare per una città come Siena, la cui Amministrazione è tra le numerose parti civili e i cavalli li manda a correre ogni anno al Palio, per ripensare il suo rapporto con i cavalli in senso etico perché simili vicende giudiziarie, per chi i cavalli li ama e li rispetta, sono davvero inquietanti”.

La LAV ringrazia l’Avv. Enrico Melis per l’assistenza legale fornita.

Fonte: Lav

Notizie correlate



Tutte le notizie di Siena

<< Indietro

ISCRIVITI alla newsletter quotidiana di gonews.it

Ogni giorno alle 19 le notizie più importanti

torna a inizio pagina