Dal Castellani di Empoli per Metti il Cuore in Campo fino al Castellani di Montelupo per la prima edizione della Coppa della Pace a Montelupo con la squadra locale, lo United, e il Movimento Shalom, onlus di San Miniato attiva nel comprensorio.
A presentare l'evento l'assessore allo sport Simone Focardi, monsignor Andrea Cristiani, fondatore dello Shalom, e Massimiliano Borsini a nome del Montelupo United.
Domenica 23 giugno a mezzogiorno si terrà il trofeo con le classi 2007 e 2008 di Fiorentina, Livorno, Pistoiese, Lucchese Libertas, Tau Altopascio, San Michele Cattolica, Pontassieve e ovviamente Montelupo. Alla mattina oltre allo stadio locale si giocherà anche sul sintetico di via Landini, mentre le finali saranno nel pomeriggio al Castellani.
Per il pranzo le squadre e le famiglie rimarranno a pranzo con l'aiuto della cooperativa Pegaso. Sono attesi 150 atleti, in totale circa 3-400 persone che parteciperanno alle gare. L'ingresso è a pagamento e il biglietto è acquistabile alle biglietterie dei due campi.
I fondi raccolti saranno destinati al progetto Pace in Burkina, per contrastare le divisioni che stanno causando attacchi e vittime proprio nella regione africana.
Le dichiarazioni
Monsignor Cristiani: "È la prima coppa della pace che nasce dalla sinergia tra onlus, amministrazione e società calcistica. Montelupo è una città che vanta campioni di calcio e personalità rilevanti nel mondo della solidarietà. Con questo torneo vogliamo riaffermare il primato dell'educazione e della formazione, il senso delle regole nello sport e l'agonismo autentico. L'unica guerra concepibile infatti è il gioco. I ragazzi quando sono sereni 'contagiano' la società. Inoltre vogliamo riaffermare il diritto allo sport anche nell'infanzia, qui è possibile mentre in Burkina non hanno di che fare un pallone. Infine l'abbattimento del razzismo, la piaga peggiore della nostra civiltà".
L'assessore Focardi: "Non era stata preventivata la coincidenza della Coppa con Cèramica, è un fatto che porterà veramente molte persone a visitare la nostra città e questo non può farci che piacere".
Elia Billero
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