Ferraris-Brunelleschi in 'Senza mai toccare terra', successo per lo spettacolo studentesco

Serata emozionante, mercoledì 12 Giungo 2019, nella magica atmosfera del Cenacolo degli Agostiniani di Empoli, è stato messo in scena dal Laboratorio Teatrale dell’I.I.S. “G.Ferraris – F.Brunelleschi" lo spettacolo “Senza mai toccare terra”, liberamente tratto dal “Peer Gynt” di Henrik Ibsen, regia di M.Simona Peruzzi, docenti Silvia Desideri, Marco Dolfi, Laura Moroni, Teresa Zuffanelli.

Alla presenza del Vice Sindaco di Empoli Fabio Barsottini, della presidente del Concorso Nazionale di cortometraggi “Gabriele Inguscio” (Galatone - Lecce) Teresa Gatto e di un gremito pubblico.

Questa rappresentazione chiudeva il percorso di tutto l’anno scolastico,  sacrifici, prove, Rassegne Nazionali, soddisfazioni, premi, etc.

Alunni e genitori hanno voluto ringraziare.

“Con voi abbiamo trascorso ore…

Di indimenticabile amicizia…

Di preziosa collaborazione e di totale inclusione.

Con il cuore semplicemente GRAZIE!”

Questo le parole degli studenti!

L’alunna Irene Sabatini, a nome dello Scrilab, ha omaggiato con le sue parole il ricordo di Gabriele Inguscio.

La buona riuscita della serata è stata possibile anche per l’apporto fondamentale e l’impegno degli studenti del Team Accoglienza.

Lettera a Gabriele

"Un brivido lungo la schiena.

Un brivido che dura per tutto il racconto, sembra un attimo, sembra eterno. Non so descrivere le mie emozioni, non riesco a spiegarle a parole. Come se una parte di me sfuggisse dalle mie mani.

E’ un paio di anni che mi occupo dei cortometraggi, e di compilare i moduli per l’iscrizione ai vari concorsi, ma non mi ero mai soffermata su cosa ci fosse dietro quei bandi.

Quando ho sentito per la prima volta parlare di Gabriele, del nostro “amico sconosciuto”, dai ragazzi che prima di me avevano partecipato a questo concorso non ho saputo resistere alla curiosità scoprire la sua storia. Non pensavo che una persona che nemmeno conoscevo, potesse diventare così importante per me.

Gabriele, aveva, ha più o meno la nostra età, e pensare che una vita così giovane sia stata spezzata mi fa riflettere, sull’importanza di essere noi stessi, di fare ciò che veramente amiamo, di vivere le nostre passioni.

Anche se lui adesso non è più qui fisicamente, è dentro ognuno di noi, dentro tutti coloro che hanno partecipato e parteciperanno al festival; grazie ai suoi genitori e ai suoi docenti, che hanno voluto ricordarlo nella gioia. Hanno voluto ricordare quello che rendeva Gabriele felice.

Grazie perché ci permettete di conoscere il nostro “amico sconosciuto” e la sua incredibile passione".

 

 

Fonte: Ufficio stampa



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