All'Ambrogiana ritornano i pazienti psichiatrici per una performance teatrale

Nella storia e nella sofferenza dei pazienti che lo hanno popolato, dentro e fuori le sbarre di una cella, l'ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario nella Villa Medicea dell’Ambrogiana ritrova la propria anima. Un’identità dalla forte valenza sociale che esce dall’isolamento grazie al Comune di Montelupo per esprimersi con gli strumenti, i volti e le voci della cultura contemporanea, dall’arte performativa ai linguaggi teatrali. Una delle aperture straordinarie dello storico edificio, situato a Montelupo fiorentino, quella che mostrerà l’Opg in una veste inedita, tradotto in un palcoscenico eterogeneo, contaminato sul quale prende vita un’intensa galleria di stati d’animo e condizioni umane. L’ex Ospedale apre le porte al pubblico per una visita speciale, in programma domani, sabato 22 giugno in due diverse fasce orarie, alle ore 17,15 e alle ore 19. Protagonista un gruppo di pazienti, in carico ai servizi della salute mentale di Firenze e di Empoli, coinvolti nel progetto “Tutti quelli che cadono li amo profondamente”, curato da Arbus con Teatro come Differenza, Archetipo e il Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Usl Toscana Centro. L’evento offre una commistione di forme d’arte e comunicazione, intreccia performances teatrali e installazioni d’arte tra gli spazi dell’antica villa di grande suggestione e impatto emotivo.

“L’idea – dichiara una delle registe e ideatrice Francesca Sanità - è quella di valorizzare il tema della malattia e delle differenze come strumento di promozione culturale all’interno di uno spazio che conserva ancora una sua intensa drammaticità e forza evocativa”. L’Ospedale Psichiatrico Giudiziario, aperto fino al 2017, con l’ultimo paziente ospite, ha trovato sede nella Villa Medicea dell’Ambrogiana, situata nei pressi di Montelupo fiorentino. La villa, dimora prediletta di Cosimo III dei Medici, è divenuta in epoca lorenese manicomio criminale e dagli anni ’70 ha acquisito funzioni e denominazione di Opg (Ospedale Psichiatrico Giudiziario). L’iniziativa si inserisce nel programma della manifestazione “Cèramica” che si terrà a Montelupo fiorentino fino al 23 giugno.

L’evento è frutto di un lavoro collettivo, firmato dal Coordinamento Teatro come Differenza (TcD), nato nel 2013. Il cuore del progetto è fondato sulla collaborazione tra cinque compagnie e cinque registi. Si tratta di Arbus con Francesca Sanità, Arte in Corso con Marilena Manfredi, EsTeatro con Paolo Biribò, Teatro 334 - Isole Comprese con Alessandro Fantechi e Elena Turchi, Sfumature in Atto con Daniele Giuliani. Le compagnie, guidate dai loro registi, si cimentano nella realizzazione di spettacoli e progetti teatrali che hanno la loro cifra nell’incontro, nel confronto nella contaminazione.

“L’intento è quello di rinnovare la costruzione di un senso del teatro sociale - precisano i registi - e perseguire la “missione di costruire comunità, di creare legami, di restituire ai senza parola il diritto di esistere e la possibilità di esprimersi, in questo caso il messaggio che lanciamo nasce dalla volontà di una ricerca sperimentale sul percorso che hanno affrontato gli ospiti dell’Ospedale psichiatrico e di un tentativo di incontro con le loro anime”. “Grazie al coinvolgimento dei pazienti della salute mentale di Firenze e di Empoli che entrano in scena da protagonisti attivi abbiamo lavorato sulla funzione evocativa dell’evento – spiega Francesca Sanità - la costruzione del lavoro parte dalla necessità di ripercorrere le vite di coloro che erano stati ospiti nelle celle dell’Opg. Abbiamo avuto l’opportunità di conoscere alcune esperienze dei pazienti leggendo delle lettere da loro scritte nel tempo, i contenuti di alcune di esse saranno diffuse e interpretate dalle voci registrate degli attori. Il nostro è un anche lavoro di denuncia, intendiamo riscattare la figura del paziente, considerata spesso persona incapace e pericolosa, il paziente è al contrario portatore di cultura e arte, è un soggetto attivo, che emoziona e fa emozionare, riflettere, crescere, è una persona che, lavorando sulle relazioni e sulla propria autonomia, avverte la propria appartenenza ad un progetto comune. Rivolgiamo un sentito ringraziamento al Comune di Montelupo Fiorentino per la collaborazione e la sensibilità mostrata al progetto”. Teatro come Differenza è nato grazie ad Alessandro Fantechi, scomparso nell’ottobre 2018.

Fonte: Ufficio stampa



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