Resoconto della presentazione di La città dei bambini di Irene Campinoti

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Un’intensa serata nei locali dell’Aula Pacis a San Miniato, messi a disposizione dalla locale Pro Loco e dalla sua presidente Nicoletta Corsi, ha salutato l’uscita del libro “La città dei bambini” scritto da Irene Campinoti per la casa editrice La conchiglia di Santiago.

Si tratta di un grosso volume, di quasi 500 pagine, che ha la caratteristica di farsi leggere dall’inizio alla fine, in un tempo davvero brevissimo. “È questa – ha detto Andrea Mancini, l’editore – la qualità dei grandi autori, quando si comincia a leggere non si smette più, fino alla fine. Irene Campinoti è al suo primo libro, ma questo crisma è già fortemente presente, non mi è capitato spesso di incontrarlo, nonostante i miei cinquant’anni di lavoro editoriale!”

Del resto che “La città dei bambini” sia un romanzo straordinariamente maturo lo ha notato anche chi lo ha presentato, cioè Orfeo Paci, un altro scrittore, che conosce Irene da qualche anno e che ha accompagnato l’evoluzione del libro, fino a questa versione finale, dentro la quale, oltre ad alcuni personaggi tratteggiati in pagine importanti, c’è soprattutto un luogo a fare almeno da co protagonista, cioè Manisanto, la città in cui si svolge l’azione narrativa. Dietro a questo nome potrebbe nascondersi proprio la città di San Miniato, con il nome semplicemente anagrammato.

In effetti il borgo toscano, dove la protagonista ritorna, dopo esserne “fuggita” poco più che ragazza, si muove come un essere vivente e si “ammala” proprio come una persona, finché alla fine tutti decideranno di sbarazzarsene, di vendere le loro case, la loro storia, ai dollari di qualche magnate, che lo trasformerà in una città turistica.

In effetti nel libro c’è anche questo e il suo titolo non può non far pensare al progetto promosso da Francesco Tonucci, il mitico Frato, che dal 1991 propone agli amministratori una nuova filosofia di governo delle città assumendo come paradigma il bambino invece del maschio adulto lavoratore che è stato negli ultimi decenni il riferimento e il parametro per le loro politiche. Di questo progetto fanno parte centinaia di città nel mondo e Frato ha anche scritto un libro proprio con lo stesso titolo: La città dei bambini, edito da Zeroseiup di Bergamo, che di Tonucci ha anche pubblicato di recente un “Manuela di guerriglia urbana. Per bambine e bambini che vogliono conoscere i loro diritti”.

Quello di Irene Campinoti è anche una specie di grido di allarme, scritto proprio a partire dai suoi tre bambini, un tentativo di far cambiare rotta politica a tante bellissime città d’Italia, San Miniato per prima. Anche per questo il libro di Irene è stato salutato dai meritati applausi di una sala strapiena.

Si replica, perché l’8 luglio alle 18 lo stesso libro sarà presentato a Luglio Bambino, al Teatro Dante Carlo Monni di Campi Bisenzio.

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Fonte: La conchiglia di Santiago



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