Alberto etico, l'inclusione sociale per disabili è di casa a Pistoia

Nel 2015, da un’intuizione dell’Associazione Albergo Etico, ad Asti è nata la prima struttura in cui, affiancando il personale del ristorante, ragazzi con Sindrome di Down o disabilità intellettiva imparano a svolgere le lavorazioni di base di cucina, a servire in sala e mescere i vini.
L’impresa sociale Download, naturale evoluzione dell’associazione, è oggi una realtà vivace, in costante crescita, e pioniera nei progetti di autonomia personale e professionale di questi ragazzi.

Grazie all’interesse e al contributo di Fondazione Caript e basandosi sull’esperienza e sui risultati dell’Albergo Etico di Asti, nasce anche a Pistoia il progetto di costituire una simile struttura, con l’intento di fornire ogni sostegno all’occupazione per persone con disabilità intellettiva, aiutandole nel processo di loro formazione e collaborando nella ricerca delle corrette potenzialità lavorative.

L’iniziativa ha preso avvio dalla misurazione dell’impatto sociale e dallo studio della replicabilità del progetto nella città di Pistoia.
Inoltre, sono già state svolte altre iniziative e azioni di carattere formativo, con l’obiettivo di preparare i ragazzi interessati e di coinvolgere le famiglie, le associazioni, i volontari, le realtà scolastiche e imprenditoriali del territorio pistoiese. Concretamente il progetto si basa sullo sviluppo delle competenze necessarie per l’esercizio della cittadinanza attiva e sulla sensibilizzazione del tessuto imprenditoriale, in particolare nel settore turistico alberghiero e della ristorazione, per favorire l’inserimento lavorativo delle persone una volta che le stesse saranno formate.

Mercoledì 19 giugno alle 17.30 presso il Palazzo Comunale di Pistoia, sono stati pertanto presentati alla città gli studi di fattibilità del progetto sul nostro territorio.
Nel dettaglio, gli studi consistono nella ricerca, nella analisi, nel monitoraggio e nell’approfondimento dell’impatto sociale e del ritorno dell’investimento sulla comunità), e sono stati realizzati da PIN – Polo Universitario Città di Prato.

Fonte: Fondazione Caript