Medico su ambulanza 118 a Siena, Anaao si congratula

La decisione dell’Azienda USL sud est di reintegrare l’Ambulanza medicalizzata è una notizia positiva. Vengono infatti applicati anche nel territorio di riferimento dell’area cittadina senese, i parametri del Dlgs. 70 del 2015, cosiddetto Decreto Balduzzi, che prescrive “un mezzo di Soccorso Avanzato ogni 60 mila abitanti con la copertura di un territorio non superiore a 350 kmq”.

In effetti – come emerge dallo studio dell’Anaao sulla organizzazione del sistema 118 dell’Area Vasta sud est, presentato nel luglio dello scorso anno - l’Area Senese, che comprende i comuni di Siena, Sovicille, Murlo, Monteroni d’Arbia, Monteriggioni, Castelnuovo Berardenga ed Asciano, ha un’estensione di 775 Kmq e una popolazione residente di 93 mila cittadini; ai quali occorre aggiungere gli studenti ed i flussi turistici che portano il dato degli abitanti abbondantemente oltre i 120 mila.

La salute è un bene primario costituzionale e i cittadini hanno diritto alle più idonee risposte organizzative e di sicurezza; nel caso specifico l’arrivo sul posto dell’emergenza del mezzo di Soccorso Avanzato, che preveda necessariamente la presenza integrata della professionalità del medico specialista dell’emergenza-urgenza e dell’infermiere fa la differenza.

Prima viene la salute del cittadino, su questo siamo tutti d'accordo, per questo non ha senso aprire – e il sindacato Anaao non è per nulla interessato a farlo – polemiche tra professioni. Nel sistema integrato dell’emergenza-urgenza, anche territoriale, tutte le professionalità devono dare il proprio contributo e l’integrazione, ciascuno con il proprio ruolo e con lo specifico apporto, è l'obiettivo assistenziale che il sistema deve essere in grado di garantire

Sicuramente non è più rinviabile la rivalutazione organizzativa e assistenziale di tutto il sistema 118 aziendale. Una progettualità di sistema, che coinvolga l'Azienda e i professionisti, dovrà essere messa in campo con l'obiettivo di giungere, nel medio periodo, a modalità operative uniformi su tutte le tre province.

La professione medica non è sovrapponibile con quella infermieristica, ma complementare. Pensare a un intervento, per un caso di emergenza, sul territorio, senza la presenza del medico, a nostro giudizio, non rappresenta un modello in grado di garantire la migliore appropriatezza assistenziale possibile, nello stesso tempo la figura dell'infermiere non è rinunciabile. Se dovessimo coniare uno slogan su questo argomento sarebbe "insieme è meglio"!

Marino Artusa - Segreteria Aziendale Anaao Usl Toscana sud est



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