Pellemoda in festa a Vinci per i suoi 40 anni, Morelli: "Sentivo di possedere la volontà per fare qualcosa di buono nella vita"

“Io non avevo studiato, ma sentivo di possedere determinazione, volontà e capacità per riuscire a concretizzare qualcosa di buono nella vita”. Poco più che diciottenne Bruno Morelli si accorge che il mondo dell’abbigliamento può aprirgli nuove strade. Un lavoro duro all’inizio, sul furgone già alle sette del mattino, ma per lui è solo la partenza di un lungo e brillante percorso che farà della moda un alleato fedele e generoso. Da operaio a rappresentante e poi piccolo imprenditore, finché nel 1979 Bruno Morelli dà avvio a Vinci a Pellemoda.

Sono gli anni della nascita del prêt-à-porter italiano, gli anni in cui il mondo si innamorò del made in Italy. Sulle passerelle, che abbandonata la Sala Bianca di Palazzo Pitti migrarono a Milano, arrivarono di colpo giovani di grande fascino e di sorprendente talento che in poco tempo costruirono le basi di un Italian Style che subito incantò giornalisti e compratori. Uno stile che si è imposto grazie alla creatività dei nostri stilisti, ma sostenuto e alimentato dalle capacità di aziende come Pellemoda che hanno fatto della qualità e della ricerca la loro missione. Molti di questi nomi oggi sono brand di fama internazionale e insieme a loro Pellemoda ha alimentato la sua storia e la sua crescita. Forte dell’esperienza degli oltre 250 artigiani distribuiti nelle due unità produttive di Empoli, dove stanno iniziando i lavori per la costruzione di un terzo polo, l’azienda è in grado di realizzare circa 200.000 capi l’anno in pelle e tessuto, tutti caratterizzati da lavorazioni particolari grazie all’intervento di mani sapienti, ma anche all’impiego di macchinari e di tecniche di lavorazione di assoluta avanguardia. I due stabilimenti occupano nell’insieme circa 10.000 metri quadrati (ai quali si aggiungeranno altri 5.000 della nuova unità) e sono situati al centro di un distretto industriale che ancora conserva patrimoni di sensibilità e di esperienze tramandate da generazioni. Entrati negli anni Novanta e alla guida dell’azienda da ormai dieci anni, i due figli di Bruno Morelli, Azzurra e Giampaolo, hanno ulteriormente ampliato le partnership con i brand del lusso internazionali e approfondito la ricerca di tessuti speciali, spesso esclusivi, nonché il ricorso a materiali “animal friendly“ ed ecosostenibili da affiancare alla produzione di collezioni in pelle.

Pellemoda infatti destina circa il 5% del fatturato annuo alla ricerca e sviluppo e alla formazione. In questa ottica rientra lo studio di progetti speciali per la Scuola Accademia Toscana del Lusso in collaborazione con Asev (Agenzia di Formazione del Territorio) e finanziati dalla Regione Toscana.  L’archivio storico che raggruppa oltre 6.000 capi, testimonia i traguardi raggiunti anno dopo anno e fornisce spunti di riflessione per stilisti e uomini prodotto. Da sempre sensibile ai temi relativi all’ambiente e alla sostenibilità, l’azienda ha iniziato dal 2013 un intenso e articolato percorso che le ha consentito di ottenere importanti certificazioni quali la SA8000 nel 2014, la ISO 14001 nel 2015 e la più recente ISO18001 sulla sicurezza sui luoghi di lavoro nel 2018.

Inoltre Pellemoda è fortemente impegnata nel coinvolgimento dell’intera filiera per il protocollo ZDHC atto a eliminare gradualmente le sostanze chimiche pericolose utilizzate nei vari processi. Un impegno che garantisce la tracciabilità di ogni singolo capo e produzioni ecosostenibili. Sempre attenti all’evoluzione dei mercati, Azzurra e Giampaolo stanno cogliendo nuove sfide: nel 2007 è stata creata Hostage, una realtà in forte crescita, impegnata nella ricerca di soluzioni di avanguardia per la confezione di capi in tessuto, soprattutto i capispalla. Inoltre, la più recente: la nascita nel 2016 di Ahirain, una nuova linea disegnata e realizzata da Pellemoda. Una startup partita con l’obiettivo di offrire al mercato dell’abbigliamento una proposta innovativa, che oggi è già una storia di successo.

 

 

 

 

 

 

Fonte: Confindustria Firenze



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