Bilancio Regione, ok dalla Corte dei Conti: "Ma spese cospicue dalle partecipate"

I conti della Regione Toscana sono in miglioramento secondo quanto annunciato dalla Corte dei Conti questa mattina nell'udienza per il giudizio di parifica sul rendiconto generale della Regione. Un disavanzo di 2.268,94 milioni di euro, ma in miglioramento rispetto al 2017. L'esercizio del 2018 si è chiuso con un risultato finanziario negativo per 476,15 milioni di euro, che migliora rispetto a quello del 2017 quando si era registrato un -679,98 milioni.

La Sezione regionale di controllo per la Toscana della Corte dei conti ha quindi deliberato la parificazione del rendiconto generale della Regione Toscana per il 2018.

Il disavanzo sostanziale di 2.268,94 milioni di euro secondo i magistrati è da ricondursi a impegni assunti per investimenti degli scorsi anni soprattutto nel settore sanitario.

Il presidente della Regione Enrico Rossi ha annunciato che saranno avviate verifiche sulle società partecipate della Regione per scongiurare casi di consulenze esterne pagate. Il governatore Rossi annuncia sanzioni per eventuali violazioni degli indirizzi dati dalla Regione stessa. Rossi ha inoltre precisato che in Regione "non ci sono consulenze, ma collaborazioni gratuite".

Ma i magistrati nella loro relazione hanno evidenziato che ci sono alcuni casi in cui le consulenze sono state pagate. Nella relazione si parla di Firenze Fiera che avrebbe affidato una consulenza da oltre 160mila euro oltre a cospicue spese sostenute dalla stessa società, e "le consulenze affidate da società in crisi, come Imm Carrara Spa, la quale fa ampio ricorso a non meglio precisate 'Consulenze tecniche varie' per un valore di circa 400mila euro, e Montecatini Terme Spa con consulenze per circa 400mila euro". Infine, scrivono i magistrati, "alcune consulenze sono state affidate dall'Interporto A. Vespucci 'fino a revoca' prevista, previsione di cui non è stato chiarito il significato da parte della Regione".

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