Storia di Sara e Charlot dagli occhi azzurri: continua il Festival Teatro Romano di Volterra

La seconda parte del Festival Internazionale Teatro Romano XVII Edizione, si apre con un doppio appuntamento: “Charlot dagli occhi azzurri”, tratto dal racconto “Gli occhi di Charlie sono azzurri” di Stefano Vestrini, domani mercoledì 24 luglio, alle ore 18:00, nello storico Giardino del Museo Etrusco Guarnacci, a Volterra, con Fabio Magnani, Alessandra Checcucci, Silvia Bagnoli; musiche eseguite da Antonio Fornaroli (clarinetto) e Stefano Vestrini (contrabbasso).

“È un viaggio poetico ed emotivo nel periodo di formazione del più grande protagonista dell'intera storia del cinema”, spiega l’autore. “Lo spettacolo si sviluppa in forma di narrazione epistolare attraverso le voci di Charlie ventenne, della sua vedova Oona O’Neill, cinquantenne, e della figlia Geraldine, che si muovono su piani temporali diversi. Il testo è commentato dalle musiche composte da Chaplin per i suoi film che sono proposte in una essenziale veste strumentale per soli basso e clarinetto”.

A seguire, la prima nazionale “Storia di Sara” alle Terme Romane di Vallebona, alle ore 21:30. Di e con Roberta Geri che ha curato anche la regia, lo spettacolo arriva a quasi vent’anni di distanza da “Matilde” di Riccardo Cardellicchio che, ricorda l’interprete, “un grande critico come Nico Garrone, ebbe ad applaudire, dicendone tutto il bene possibile, anche del mio modo di interpretare il personaggio. Un modo che, come diceva il critico non era ‘avanguardistico’, ‘fine a se stesso’, frutto di una scelta di regia ‘furba o semplicemente provocatoria’. Tra l’altro “Matilde”, replicato molte volte, in varie parti d’Italia, ebbe la fortuna di piacere soprattutto alle donne, che apprezzavano la nudità del personaggio, proprio a partire dalla loro esperienza personale, di donne appunto.

Da quel lavoro, condiviso allora sia come regia che come drammaturgia, con Andrea Mancini, è nato adesso questa ‘Storia di Sara’, un impegno ancora una volta autobiografico, che racconta la decadenza naturale del corpo dell’attrice, cioè del mio di corpo, anche stavolta senza scandalo, guardando al passare degli anni e al rapporto con il proprio partner”.

“‘Storia di Sara’ – spiega Roberta Geri - parla anche della Sara di Abramo, una donna che a novantacinque anni, dopo quella che viene chiamata la “pace dei sensi”, torna ad essere oggetto di interesse. Il suo uomo, su invito di Dio, vuole un figlio da lei, Isacco, il ‘sorriso di Dio’. Lei cerca di reagire, ma è anche attratta, da questo sogno-bisogno. Un tira e molla insomma, che speriamo possa di nuovo prendere il pubblico, e che è stato scritto pensando almeno a due dei più grandi poeti del Novecento: Giovanni Testori, con i suoi testi straordinari, in particolare ‘Erodiade’, ammirata nella stupenda e carnale interpretazione di una indimenticata Adriana Innocenti (moglie di Piero Nuti, che l’anno scorso e quest’anno è stato applauditissimo sul palcoscenico del Teatro Romano); e insieme a Testori, il premio Nobel José Saramago, con il ‘Vangelo secondo Gesù’ e soprattutto lo stupendo ‘Caino’, uno dei suoi ultimi romanzi: due storie nelle quali l’uomo si trova, proprio con la sua umanità, a contendere con l’immensità di un Dio capriccioso, poco incline alla comprensione”.

“Alla spettacolo – conclude Roberta Geri - hanno in vario modo collaborato Francesco Mugnari, Simone Migliorini, Andrea Mancini, li ringrazio, spero di non averli delusi”.



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