
“È una edizione completamente nuova, con una nuova gestione. L’iniziativa valorizza una parte meno conosciuta di San Miniato, non toccata dagli itinerari turistici, ma importante perché ci passa la Francigena ed ospita da sempre gioielli come il chiostro di San Paolo, la chiesa di San Rocco e adesso anche la casa museo di Dilvo Lotti”. È visibilmente soddisfatto il sindaco Simone Giglioli nel presentare questa mattina in Sala Barile nel palazzo del Pegaso, a Firenze, il Palio di San Rocco Pellegrino – Festival del Pensiero popolare, che si svolgerà nel centro storico di San Miniato da sabato 10 a venerdì 16 agosto. Ad organizzare quest’anno l’iniziativa, guidata fino ad adesso dallo storico direttore e letterato Andrea Mancini sarà l’associazione ‘Tra i binari aps’, che si è particolarmente distinta negli ultimi anni per il lavoro teatrale e sociale sul territorio.
“Abbiamo scelto come titolo ‘L’isola sconosciuta’ – ha affermato il direttore artistico Francesco Mugnari – Come riuscire, cioè. a riscoprire il posto dove abitiamo attraverso elementi di socialità reale e concreta, con una diffusione di performance, mostre, installazioni, itinerari culturali”.
Per la prima volta il premio San Rocco Pellegrino 2019 si sdoppia. “Uno andrà ad Annet Henneman, che con i suoi venti anni di Teatro Reportage ha trascorso la vita attraversando il mondo in conflitto, per incontrare e potere dare voce a chi veniva negata – ha precisato Mugnari - L’altro sarà assegnato alla Scioa ed ai suoi abitanti, che da decenni portano avanti la tradizione del Palio ed hanno permesso di realizzare queste ultime undici edizioni”.
“Sette giorni fra storia, cultura, tradizione popolare che si rinnova anche quest’anno in una delle cittadine più vivaci della Toscana sin dai tempi del Barbarossa – dice il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, nel suo messaggio di saluto alla manifestazione – A San Miniato vi è una sensibilità particolare, che ha portato a riscoprire la figura di San Rocco, la cui devozione popolare era intensa e purtroppo molte feste a lui erano dedicate nel tempo sono scomparse”.
“È fondamentale il ruolo dei volontari, persone che riconoscono il valore sociale di una iniziativa e si mobilitano – ha affermato Maria Capezzone, che condivide la responsabilità della direzione artistica – Nel nostro festival hanno già superato la decina. Provengono dai centri accoglienza del territorio e vogliono calarsi ancora di più nel nostro tessuto sociale”.
Un’iniziativa molto rilevante non solo sul piano sociale e culturale, ma anche per guardare con occhi diversi ai visitatori. “Il quartiere della Scioa è stato da sempre luogo d’incontro tra i pellegrini che percorrevano la via Francigena, di cui San Rocco è il santo protettore – ha ricordato l’assessore al TurismoElisa Montanelli – Oggi è un luogo d’incontro tra turisti e sanminiatesi. Molti eventi puntano a far conoscere i luoghi più nascosti del nostro territorio”.
“Per la prima volta uniremo la raccolta fondi con i quattro itinerari culturali proposti – ha precisato la direttrice organizzativa Beatrice Nutini – Gli otto banner, collocati non solo nel quartiere della Scioa, conterranno non solo i logo dei sostenitori, ma anche una breve descrizione del luogo culturale specifico” .
“Volevamo stabilire un legame più forte con le aziende che volevano investire nel nostro festival – ha aggiunto Stefano Cavallaro, responsabile della raccolta fondi – Comunicazione, cultura e arte, insieme, cambiano la visione del luogo. Abbiamo avuto una risposta molto positiva, che ci fa ben sperare per il futuro”.
Fonte: Comune di San Miniato - Ufficio Stampa
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