Montecatini Val di Cecina dedica una piazza a Sergio Ramelli, è polemica

Il sindaco di Montecatini Val di Cecina, Sandro Cerri, ha deciso di intitolare una piazza del comune a Sergio Ramelli. Si tratta di un giovane militante dell'MSI assassinato nel 1975 da un gruppo di persone continue a Avanguardia operaia. La decisione è avvenuta con una mozione votata all'unanimità da tutto il consiglio comunale. La scelta di Cerri, democratico della prim'ora e con robuste radici nel mondo della sinistra, ha sollevato molte reazioni.

Il sindaco Cerri: "Mai più nessuno muoia per le idee politiche"

"Da ieri a Montecatini esistono: Piazza Aldo Moro, Via Enrico Berlinguer, Piazzetta Guido Ricotti, Via Ezio Ceccarelli e Piazzetta Sergio Ramelli. Nel mese di Settembre ci saranno due cerimonie per le prime quattro intitolazioni, mentre ad Ottobre ci sarà un'apposita cerimonia per l'intiolazione a Sergio Ramelli.

I primi due, Aldo Moro ed Enrico Berlinguer, sono noti Statisti e Politici Italiani, che hanno fatto grande la nostra storia repubblicana. Guido Ricotti, originario di Montecatini, era un Maresciallo dei Carabinieri Reali disperso in guerra, e Ezio Ceccarelli un artista originario di Montecatini, autore, tra l'altro, del "Monumento ai Caduti", posto nella centrale Piazza della Repubblica.

La piazzetta adiacente al Palazzo Comunale, da ieri, è "Piazzetta Sergio Ramelli", dedicata quindi al militante dell'MSI, ucciso barbaramente a 19 anni da militanti dell'estrema sinistra. Ringrazio la Giunta e tutti i Consiglieri che hanno approvato questa mia proposta, che vuole rappresentare un piccolo contributo ad una pacificazione politica sempre più difficile. Sergio Ramelli non si era macchiato di alcun reato, ed è stato ucciso solo per le sue idee politiche, come purtroppo tanti altri ragazzi in quei terribili anni '70, sia di destra che di sinistra.

Il valore di questa intitolazione dovrebbe essere maggiore, se si considera che è avvenuta da parte di una Amministrazione di Centrosinistra, proposta da un Sindaco orgogliosamente di Sinistra. Perché mai più qualcuno possa essere ucciso per le proprie idee politiche" ha scritto il sindaco Sandro Cerri su Facebook.

L'Anpi chiede un incontro

Sulla vicenda della piazzetta intitolata a Ramelli è intervenuto l'Anpi. A tal proposito Ascanio Bernardeschi si è detto contrario e ha chiesto a Cerri un incontro per manifestare la volontà di andare contro all'intitolazione. Dall'Anpi si dicono sorpresi e amareggiati.

Forza Nuova: "Si apre una riflessione importante"

"Apprendiamo la notizia con piacere. Stupisce e amareggia la reazione dell'ANPI - dichiara Augusto Gozzoli, segretario provinciale di Forza Nuova - che perde un'ottima occasione di tacere e chiede addirittura un incontro col sindaco per esprimere contrarietà a questa intitolazione, dimostrando ancora una volta di essere un'associazione faziosa il cui unico scopo è tenere in vita rancori ideologici che dovrebbero essere ormai assopiti".

"Intitolare una piazza a Sergio Ramelli - conclude Gozzoli - non significa semplicemente ricordare un giovane innocente assassinato ma significa aprire una riflessione su una pagina colpevolmente dimenticata della nostra storia recente: quella che racconta il sacrificio di una generazione di giovani che hanno rischiato e spesso perduto la vita per manifestare i propri ideali in un'epoca in cui si diceva che 'uccidere un fascista non è reato' (slogan che oggi persino l'ANPI condanna)  e in cui gli assassini di sinistra erano sempre tutelati e giustificati da giornalisti, intellettuali, magistrati ed esponenti delle istituzioni.
Quando Sergio Ramelli morì, dopo quarantotto giorni di agonia, alcuni consiglieri comunali milanesi applaudirono: oggi il sindaco Sandro Cerri ha cancellato la vergogna di quel giorno.
Sarebbe bello che tutti i sindaci della provincia seguissero il suo esempio".



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