Cascina, completati i lavori di svuotamento e smantellamento all'ex Decoindustria

Nel mese di giugno 2019 sono stati completati dal Comune di Cascina i lavori di svuotamento e smantellamento dell'ultimo serbatoio, denominato D6, presente presso il sito ex Decoindustria srl in località Santo Stefano a Macerata. Tale operazione rientra nell'ambito del protocollo d'intesa stipulato tra il Comune e la Regione Toscana, che finanzia l’intervento.

Lo stabilimento è stato chiuso nel gennaio 2006, su ordine della Procura della Repubblica di Napoli, per traffico illecito di rifiuti pericolosi. Il serbatoio D6, che conteneva solventi organici estremamente infiammabili post-distillazione e fortemente odorigeni, costituiva la sorgente del caratteristico odore dolciastro di solvente avvertibile in prossimità del sito.
Sin dall'inizio delle operazioni di rimozione dei serbatoi contenenti rifiuti pericolosi e non, avviate nel 2007, ARPAT aveva evidenziato la necessità di rimuovere prioritariamente tale serbatoio, considerando sia il contenuto sia la vicinanza di abitazioni e di un plesso non scolastico per l’infanzia.

Con la recente operazione, è stata dunque completata la Messa In Sicurezza di Emergenza (MISE) ed eliminato il rischio ambientale immediato. Il prossimo step prevede l'effettuazione della caratterizzazione dello stato ambientale del sottosuolo, per valutare l'entità della contaminazione dovuta all'attività pregressa della Decoindustria, fase preliminare alla successiva bonifica del sito. Ciò assume una rilevanza ancora più marcata, vista la presenza di terreni coltivati nelle zone limitrofe al sito, sui lati occidentale e settentrionale (vedi immagine a fianco).

Al riguardo il personale ARPAT, ad ottobre 2017, aveva eseguito un monitoraggio delle matrici Suolo (S1-S8) ed Acque superficiali (W1-W3) all’interno ed all’esterno del sito in questione. Nella cartografia sottostante sono riportati i punti di prelievo.

Non avendo ARPAT gli strumenti per effettuare i sondaggi dei terreni, l’indagine fu limitata al prelevamento di materiale superficiale e, per questo, le concentrazioni misurate sono da considerarsi puramente indicative. Inoltre non fornirono informazioni sullo stato ambientale del sottosuolo. I risultati evidenziarono la presenza di una contaminazione dovuta ad elevate concentrazioni di diversi parametri (metalli e composti organici).

Fonte: ARPAT - Ufficio stampa

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