Questione extraflussi, le precisazioni di Cuoiodepur

L'impianto di depurazione CuoioDepur a San Romano di San Miniato

In questi giorni è apparsa sulla stampa la notizia della pubblicazione della sentenza del Consiglio di Stato che rigetta il ricorso presentato dal Consorzio Cuoiodepur avverso la sentenza del Tar Toscana sulla questione extraflussi. In riferimento a questa il Consorzio Cuoiodepur S.p.A. si trova costretto ad esercitare il proprio diritto di rettifica di una notizia errata e lesiva dell’immagine dell’impianto.

Il passaggio citato nell’articolo ed erroneamente attribuito alla supposta sentenza del Consiglio di Stato è in realtà un estratto di un parere consultivo del 20 febbraio 2019 (Cons. Stato, numero affare 02398/2017), che non ha niente a che vedere con l’impugnazione della sentenza del Tar Toscana, il cui giudizio è tuttora pendente. Preme anzi precisare che la sentenza del Tar Toscana è stata appellata con ricorso depositato presso il Consiglio di Stato, che nei prossimi mesi sarà chiamato a pronunciarsi sulla menzionata questione extraflussi.

In attesa della decisione dei giudici del Consiglio di Stato sarebbe auspicabile mantenere un atteggiamento di maggiore prudenza e cautela. Il diritto di cronaca esige una rigorosa attività di indagine, che non può spingersi fino alla comunicazione di notizie non supportate da una compiuta verifica delle fonti. Il Consorzio Cuoiodepur S.p.A. gestisce un servizio pubblico, rivolto alle attività produttive e ai cittadini di una parte del Comprensorio del Cuoio. La storia dell’impianto testimonia la cura e l’attenzione, rivolta da oltre trent’anni al territorio e all’ambiente, attraverso il servizio di depurazione, la cui tecnologia all’avanguardia lo colloca ai vertici del settore produttivo toscano. Preme inoltre puntualizzare che il Consorzio si caratterizza per essere una società senza scopo di lucro, la cui attività ha da sempre incluso anche il servizio di trattamento degli extraflussi, non finalizzato a presunti scopi di profitto, che lo statuto sociale esclude espressamente. Anche per questo crediamo fortemente nell’importanza di un confronto aperto e sereno, libero da indebite tensioni che rischiano di danneggiare l’immagine dell’impianto e dei suoi amministratori.

Il C.d.a. di Cuoiodepur è composto da persone individuate tra le fila dei conciatori consorziati e da esponenti di nomina pubblica. Ciò in base a una precisa clausola statutaria, fortemente voluta dal consorzio allo scopo di consentire che la complessa gestione dell’impianto si svolgesse in un clima di dialogo istituzionale aperto e trasparente. Siamo convinti che l’operato svolto in seno al consiglio di amministrazione necessiti di un confronto disteso e rigoroso, che mal si concilia con la circolazione di notizie errate.

Confidiamo che questa possa essere l’occasione perché in futuro tutte le parti interessate rinuncino alla tentazione di facili proclami giornalistici e scelgano di percorrere la strada del dialogo, nella piena convinzione che questa sia l’unica strada che consente di approssimarsi alla verità e all’interesse dei cittadini utenti del servizio.

Consorzio Cuoiodepur Spa



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