Falsi carabinieri rapinarono imprenditore in casa, 5 arrestati: tra loro un suo amico

Inscenarono una perquisizione per entrare nella casa di un imprenditore a Sesto Fiorentino. I cinque uomini sono stati arrestati dalla squadra mobile di Firenze- Dovranno rispondere dell'accusa di essere loro gli autori della rapina, avvenuta il 25 settembre 2018.

La polizia ha ricostruito i fatti di quella sera. I malviventi si sarebbero spacciati per carabinieri e avrebbero convinto l'imprenditore e la sua compagna a lasciarli entrare in casa inscenando una perquisizione. I falsi carabinieri mostrarono alla coppia una paletta simile a quella delle forze di polizia, un tesserino con scritto 'carabinieri' e un falso atto di perquisizione. Così li convinsero a farli entrare, riuscendo poi a portare via 40.000 euro, un lingotto d'argento, gioielli e due cellulari.

Il capo della banda sarebbe un 34enne campano, finito in carcere. I quattro complici di età compresa tra i 22 e i 43 anni, sono finiti invece ai domiciliari.

AGGIORNAMENTO

L'imprenditore sarebbe stato tradito da un amico, anch'egli arrestato dalla squadra mobile di Firenze questa mattina insieme ad altri quattro presunti complici.

Si tratta di un 43enne di Sesto, ora sottoposto agli arresti domiciliari dal gip Sara Farini su richiesta del pm Vito Bertoni.

L'amico dell'imprenditore non avrebbe partecipato al colpo, ma per l'accusa lui la mente dietro la rapina. Il 43enne avrebbe fornito ai malviventi indicazioni sulle abitudini dell'imprenditore e della compagna e una seri di informazioni sulla loro vita privata. Avrebbe indicato anche dove si trovavano i preziosi e il denaro dentro la casa. L'uomo, durante il colpo, sarebbe rimasto nelle vicinanze a bordo di un'auto presa a noleggio. Un 38enne, residente nel Napoletano, avrebbe fatto da collegamento tra Nerini e gli esecutori materiali della rapina e si trova ai domiciliari. Gli altri tre sono di origine campana e sono accusati in concorso di rapina aggravata, sostituzione di persona e possesso di segni distintivi contraffatti.

A riprendere il colpo una telecamera di sorveglianza interna all'abitazione, che i rapinatori tentarono di mettere fuori uso senza riuscirvi. Gli investigatori della squadra mobile di Firenze li hanno identificati anche grazie all'analisi dei dati delle loro utenze telefoniche, incrociati con quelli dei loro spostamenti.



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