Mostra fotografica 'Nomadelfia': scatti di Enrico Genovesi a Casa Esagono

Nomadelfia

Grande successo per la mostra fotografica “Nomadelfia”, di Stefano Genovesi, inaugurata lo scorso 10 agosto alla presenza dell’autore degli scatti, e di molti nomi della fotografia toscana e nazionale, tanto da prorogarne l’apertura al pubblico fino a sabato 31 agosto.

Tra il 2017 e il 2019 Genovesi ha dedicato a questo microcosmo il lavoro fotografico che sarà in mostra a Casa Esagono (Baratti), “un’opera importante, quella di Enrico Genovesi, che riesce con grande forza narrativa a parlare di giustizia sociale e fraternità universale nel miglior linguaggio fotogiornalistico contemporaneo” spiega la curatrice Cristina Guerrieri, “Un lavoro lento, durato più di due anni, ed ancora in progress, per entrare in empatia con le persone e le relazioni umane in un ambiente carico di atmosfere e di rituali; un lavoro in cui, con la delicatezza e l’ampiezza delle sue immagini, Genovesi ci parla di una comunità dove il Vangelo è vissuto in forma sociale e donarsi integralmente agli altri una possibile vita alternativa”.

Nomadelfia nasce dai termini greci nomos e adelphia, che significano “dove la fraternità è legge”. Nomadelfia è un popolo comunitario, più che una comunità. Un piccolo popolo con una sua Costituzione che si basa sul Vangelo. È situata vicino alla città di Grosseto in Toscana. Fondata nel 1948 nell’ex campo di concentramento di Fossoli da don Zeno Saltini, il suo scopo: dare un papà e una mamma ai bambini abbandonati.

Nomadelfia ha una sua storia, una sua cultura, una sua legge, un suo linguaggio, un suo costume di vita, una sua tradizione. È una popolazione con tutte le componenti: uomini, donne, sacerdoti, famiglie, figli. Per lo Stato è un'associazione civile organizzata sotto forma di cooperativa di lavoro, per la Chiesa è una parrocchia e un'associazione privata tra fedeli. Attualmente conta circa 300 persone, 50 famiglie suddivise in 11 gruppi, di cui quasi la metà bambini e ragazzi, parte pulsante della comunità.

In Nomadelfia tutti i beni sono in comune. Le risorse economiche provengono dal lavoro, dai contributi assistenziali per i figli accolti, e dalla provvidenza, specialmente attraverso le attività di apostolato: stampa, serate, incontri.

Nello spirito dei consigli evangelici la popolazione di Nomadelfia conduce una vita caratterizzata da “sobrietà”, cioè secondo le vere esigenze umane. In Nomadelfia non circolano soldi. Non ci sono negozi ma soltanto magazzini. I generi alimentari vengono distribuiti ai gruppi familiari in proporzione al numero delle persone e secondo le necessità dei singoli. Anche per i vestiti i nomadelfi attingono dal magazzino, nei limiti delle reali necessità.

La mostra sarà visitabile dal martedì alla domenica dalle 16 alle 19. Per informazioni info@archiviovittoriogiorgini.it.

Enrico Genovesi

Nato nel 1962, Enrico Genovesi vive a Cecina (LI), Italia, e fotografa dal 1984 dedicandosi prevalentemente al reportage a sfondo sociale su storie italiane.
Ha all’attivo pubblicazioni su magazine italiani e vari libri alcuni dei quali realizzati per conto di Enti pubblici: Ministero della Giustizia, Asl, partenariati con la Comunità Europea. Ha collaborato con l'Agenzia “Grazia Neri” e successivamente, fino a tutto il 2012, è stato rappresentato da Emblema photoagency. Approfondimento su www.enricogenovesi.it.

 

Fonte: Ufficio stampa



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