Recupero ex Ariston, contro replica di Diritti in Comune all'assessore Dringoli

L’assessore Dringoli, nel replicare alle nostre critiche sulla variante ex Ariston, esprime perfettamente l'idea di “recupero" e “riqualificazione" che la destra ha in mente e anche quale rapporto si intende avere con i costruttori. L’assessore afferma, di fatto, che spetta ai privati decidere le destinazioni degli spazi di una città e che il primato della rendita va garantito e favorito in ogni modo. Omette, non a caso, di ricordare che nel caso dell’ex Ariston i privati hanno volutamente lasciato in abbandono quell'area proprio per ottenere la possibilità di realizzare appartamenti e, dunque, profitti.

La logica della rendita e delle speculazioni legate al mattone è esattamente questa. La Giunta Conti non solo la assume completamente, ma ne fa persino l'apologia. Siamo fortemente contrari a questa variante proprio per il pericoloso messaggio politico generale che l’amministrazione a guida Lega manda, attraverso di essa, agli immobiliaristi e ai grandi proprietari.

Che le nostre preoccupazioni siano fondate lo dimostrano altri casi simili all’ex Ariston, che abbiamo denunciato negli ultimi decenni a Pisa. Da tempo la città è sotto scacco del grande proprietario Pampana, che lascia volutamente vuoti decine e decine di appartamenti in via Vespucci come arma di pressione per avere maggiori volumetrie residenziali da realizzare in un’altra area della città, anche questa da lui volutamente e colpevolmente lasciata in abbandono, ovvero il rudere sul Lungarno. L’ex colorificio Toscano è ostaggio dell'imprenditore Junghans che, dopo aver chiuso la fabbrica e spostato la produzione, lascia oltre dieci mila metri quadrati in abbandono in attesa di avere una variante a fini residenziali. Le azioni di riqualificazione e restituzione alla città di questo spazio sono state duramente represse proprio perché denunciavano questo meccanismo perverso.

Come si pone la Giunta Conti al riguardo? La variante ex Ariston, se approvata, potrà fare da comodo apripista per ulteriori operazioni speculative, che nulla hanno a che fare con gli interessi pubblici e con i bisogni dei cittadini.

Con questa variante, inoltre, la Giunta Conti rilancia la realizzazione di nuove residenze in centro storico, quando il problema in città è esattamente l'opposto: non mancano le case a Pisa ma ce ne sono migliaia lasciate volutamente sfitte per drogare il mercato degli affitti. Ma, anche su questo, la destra è pienamente schierata dalla parte dei proprietari, non degli inquilini: nessuna politica fiscale che colpisca lo sfitto e il mercato nero, nessun controllo da parte della Polizia municipale, nessuna proposta per rimettere a canoni agevolati gli appartamenti prima sfitti.

Dringoli e la Giunta pensano evidentemente che riqualificare gli spazi urbani si faccia con nuove residenze, mentre in città i bisogni sono altri, a partire dalla mancanza di spazi sociali, culturali e di incontro, come sale cinematografiche e teatri. Anche in questo caso, nessuna politica è stata fatta per promuovere davvero le esperienze innovative in ambito artistico-culturale. Né si è agito per far sì che nello spazio dell’ex Ariston ritornasse un cinema o nascesse un centro culturale polifunzionale legato al cinema.

Una considerazione finale sulla Mattonaia, visto che l’assessore Dringoli la cita a sproposito nella sua replica. La sua giunta non ha ancora chiarito cosa ne vuole fare: tra chi la vuole demolire, come Latrofa, e chi la vuole vendere, come Bonsangue. Noi abbiamo da sempre proposto, riprendendo il grande lavoro dei movimenti e dei sindacati che più volte hanno riaperto quello spazio, di togliere quell'immobile dal piano delle vendite del Comune e di restituirlo prima possibile alla città, ristrutturando i fondi commerciali e la piazza.

Per noi gli spazi della città sono un bene comune e non qualcosa con cui fare profitti.

Fonte: Diritti in Comune



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