Pisa Book Festival rischia di perdere il contributo comuinale

Il Pisa Book Festival si appresta a tornare al Palazzo dei Congressi con la diciassettesima edizione, quest’anno dedicata all’Europa e alle sue letterature. Tantissimi gli ospiti, italiani e stranieri, che hanno confermato la loro presenza da giovedì 7 a domenica 10 novembre, e oltre 150 gli editori indipendenti che, come ogni anno, sbarcheranno a Pisa con i loro carichi di libri, fra classici e novità, per presentare all’affezionato pubblico del PBF i loro autori.

Mentre tutto è pronto, e per martedì 8 ottobre è fissata a Firenze, nel Palazzo della Regione, la conferenza stampa di presentazione della programmazione 2019, il Salone dell’Editoria Indipendente di Pisa, ormai fra gli appuntamenti più attesi in Toscana, per la prima volta nella sua storia quasi ventennale, rischia di perdere il contributo del Comune di Pisa da cui, storicamente, era sostenuto assieme a Fondazione Pisa, Regione Toscana, Camera di Commercio.

È quanto è emerso ieri dall’incontro fra la direttrice artistica Lucia Della Porta, e il nuovo assessore alla Cultura del Comune di Pisa, Pierpaolo Magnani. Da diversi anni, il Comune di Pisa, attraverso l’assessorato alla Cultura, garantiva un contributo con il quale l’organizzazione riusciva a coprire parte delle spese per la comunicazione e l’accoglienza degli autori della rassegna.

A giugno la Giunta aveva approvato un atto di indirizzo con il quale si impegnava a stipulare una convenzione con il Festival, considerandolo un appuntamento tradizionale e una manifestazione di grande interesse per la città e per l’amministrazione. Tutto questo pare essersi bruscamente interrotto con l’arrivo del nuovo assessore che, nell’incontro avvenuto giovedì pomeriggio, ha dichiarato di non essere in grado di mantenere le promesse fatte da altri. A un mese dalla presentazione ufficiale del programma, e a due dall’inizio di una delle rassegne editoriali più importanti d’Italia, fiore all’occhiello della città di Pisa, a cui il pubblico è affezionato e che porta ogni anno un notevole indotto, il Comune di Pisa non è in grado di garantire il contributo che storicamente veniva concesso e che era stato assicurato più volte da sindaco e assessore competente. E infine è grave che direzione e organizzazione, già al lavoro da un anno facendo affidamento anche su quel contributo, non siano stati avvisati di questo cambio di indirizzo e che lo abbiano appreso casualmente dopo aver fatto richiesta di incontro per conoscere il nuovo assessore.

Fonte: Ufficio stampa



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