Sorpreso a spacciare hashish in piazza Sant’Antonio: arrestati due uomini

Ha buttato un fazzoletto di carta per terra, ma quello che poteva apparire come un gesto di inciviltà, nascondeva invece un giro di spaccio. Dopo aver gettato il fazzoletto un secondo uomo si è avvicinato e ha ceduto 20 euro al primo, questo ha quindi raccolto il fazzoletto che conteneva dell'hashish, quindi ne ha staccato un pezzo di circa 2 grammi e lo ha consegnato all'acquirente. È accaduto nella zona di piazza Sant’Antonio a Pisa. Ad osservare tutto, però, c'era la polizia che ha arrestato lo spacciatore, un ventenne gambiano e l'altro uomo, un trentenne di nazionalità tunisina, rispettivamente per i reati di detenzione con finalità di spaccio di sostanza stupefacente e immigrazione clandestina. Entrambi erano irregolari sul territorio e noti alle forze dell'ordine.

Il pusher aveva con sé banconote per un importo totale di 160 euro, mentre nel fazzoletto erano presenti circa 15 grammi di hashish. Il pubblico ministero di turno ha disposto per entrambi il rito direttissimo. Questa mattina il giudice ha convalidato gli arresti, emettendo per entrambi il nulla osta all’espulsione. Pertanto i due sono stati riportati in Questura, ove sono stati nuovamente sottoposti a provvedimento di espulsione.

Entrambi erano già noti alle forze dell'ordine

Da quanto emerso lo spacciatore era già stato arrestato nell’ambito dell’operazione “Cavalieri 2018” condotta dalla Squadra Mobile pisana, che aveva portato all’arresto di 27 pusher tutti operanti nella zona della stazione di Pisa. Nello specifico, questo spacciatore, si era reso responsabile, tra novembre e dicembre scorso, di 7 cessioni di sostanze stupefacente tutte commesse in quei luoghi.

Analogamente, anche l’acquirente era già un soggetto noto. Con precedenti anche lui per spaccio, per reati contro la persona e reati contro il patrimonio, il tunisino, trentenne, a luglio del 2018 era stato accompagnato dalla Questura di Pisa presso il centro di permanenza e rimpatrio di Brindisi. Da Brindisi, a ottobre 2018, era stato accompagnato prima a Bari e poi a Palermo, da dove poi era stato imbarcato sopra un volo charter organizzato dal Ministero dell’Interno diretto a Tunisi, per poi fare rientro in Italia clandestinamente.

 

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