Renzi via dal PD, Parrini: "Un errore". Barnini: "Chi lascia 'schiaffeggia' gli elettori"

Matteo Renzi (foto gonews.it)

L'uscita di Matteo Renzi dal Partito Democratico ha incontrato molti pareri discordanti. Enrico Rossi ha detto la sua a livello regionale, ma spostiamoci nell'Empolese Valdelsa.

Abbiamo avuto modo di leggere le parole di Mazzantini, adesso è tempo di un'altra opinione importante, quella di Brenda Barnini. "Le separazioni anche se consensuali non sono comunque prive di problemi, e se ci sono figli ne soffrono ugualmente" esordisce il sindaco di Empoli su Facebook.

Emblematica è stata una foto di Renzi e Barnini assieme ai tempi della prima campagna elettorale per il comune empolese, un'immagine che qualcuno ha ritirato fuori nei mesi scorsi per sbeffeggiare il primo cittadino in campagna elettorale. A dire il vero Barnini ha sempre avuto una sua posizione nella politica locale e nazionale, senza mai avvalersi dell'etichetta di renziana.

"In questo caso i figli sono quei milioni di persone che dal 2007 ad oggi hanno votato per il PD nonostante tutto e tutti, sono quelle migliaia di iscritti e volontari che hanno trasformato un progetto politico nella loro passione per impegnarsi in qualcosa di grande e importante. E chi prima da sinistra e oggi dal centro se ne va da questo progetto prende a schiaffi quelle persone, o meglio quel popolo. E senza un popolo non esiste né partito né leader", continua Barnini, "adesso chi rimane è chiamato ad uno sforzo in più per non rimanere imprigionato nello spazio angusto di un partito che senza una visione lunga e un investimento serio su nuovi gruppi dirigenti rischia di scomparire nella figura del badante del M5S al governo".

Oltre a Barnini, arriva un'altra voce significativa dall'Empolese Valdelsa, quella di Dario Parrini. Ex sindaco di Vinci, adesso al Senato, Parrini - che ieri ha parlato a Sovigliana anche della situazione del PD - ha scritto su Facebook un post in cui considera la scelta di Renzi un errore.

Ecco le parole del vinciano: "Solo nel Pd può essere condotta con efficacia la battaglia riformista per un'Italia con più crescita e meno ingiustizie. Io resto nel Pd perché ho profondo rispetto per le donne e per gli uomini che con me hanno fondato questa comunità politica dodici anni fa e perché ho la profonda convinzione che il centrosinistra non sarà mai più forte se sarà più frammentato e se il Pd sarà più debole".

Parrini prosegue: "Non rinnego niente degli oltre dieci anni di grande sintonia politica e umana con Matteo Renzi: un periodo non privo di errori ma nel quale ho avuto tra l'altro la fortuna di poter sostenere il miglior governo italiano dell'ultimo quarto di secolo e la sfortuna di assistere al prolungato e sistematico boicottaggio della segreteria Renzi da parte di una minoranza irresponsabile che ha prodotto macerie e poi ha abbandonato il partito. Tutto ciò chiarito, ribadisco quel che la storia ci insegna e che penso da sempre: in qualsiasi momento e in qualsiasi modo avvengano, le scissioni sono un danno. Matteo Renzi, lasciando il Pd, compie pertanto un grave errore".



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