Pisa, Osservatorio di Destinazione Turistica contro abusivismo e concorrenza sleale

Federico Pieragnoli, direttore di Confcommercio Provincia di Pisa

Federalberghi Pisa e Confcommercio Provincia di Pisa aderiscono all'Osservatorio Turistico di Destinazione dell'Ambito Terre di Pisa. "Siamo pronti a fare la nostra parte, tuttavia non possiamo rimanere sordi davanti alla richieste che arrivano dai numerosi albergatori di Pisa e provincia. Chiediamo che il nuovo organo abbia come assoluta priorità gli interessi degli imprenditori che lavorano regolarmente" annunciano all'unisono il presidente di Federalberghi Pisa Andrea Romanelli e il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli.

"Non possiamo tralasciare innanzitutto il bilancio di una stagione estiva, arrivata oramai quasi alla fine, che ha letteralmente tagliato le gambe agli albergatori pisani" - spiega il presidente di Feralberghi Pisa Andrea Romanelli. “Le presenze nelle strutture ricettive sono state deludenti, e il brutto clima ha ritardato notevolmente l'inizio della stagione turistica. Allo stesso tempo è saltata la programmazione che avevamo fatto analizzando lo storico degli ultimi due anni. Il 2017 e il 2018 erano stati molto proficui dal punto di vista delle presenze e dei fatturati, ma nel 2019 stiamo registrando un brusco passo indietro. La fine dell'anno porterà solo incertezze e la bassa stagione alle porte non fa stare più tranquilli gli operatori delle strutture alberghiere”.

A complicare ulteriormente la vita agli albergatori è il lavoro sommerso, stimato in forte crescita anche a Pisa. Basti pensare ai B&B abusivi, seconde case e appartamenti e altre situazioni di concorrenza sleale che gli albergatori professionali sono costretti a subire. “Ci chiediamo se anche queste strutture comunichino regolarmente le loro presenze alla Questura e all'Istat per la rilevazione della movimentazione turistica, e soprattutto se anche loro pagano le solite tasse e se sono sottoposte agli stessi controlli - aggiunge ancora Romanelli -. Basta pensare che da una nostra ricerca su Booking scopriamo che a fronte di 96 hotel, sono registrate 217 strutture extra-ricettive e 103 case private, mentre su Airbnb 306 affitti su Pisa, di cui 80 nella sola zona aeroporto, ben 183 su Marina di Pisa e 146 su Tirrenia. Da inizio 2019 Booking ha cominciato ad affiliare anche gli appartamenti e il dato che ci ha lasciato veramente sconcertati è quello che in meno di un anno il fatturato degli appartamenti ha raggiunto quello degli hotel, con un trend in continua crescita. Se non ci muoviamo per tempo e non riportiamo la concorrenza nell’ambito della necessaria e doverosa equità, ci ritroveremo città depauperate di residenti e strutture regolari ridotte alla fame".

Non ha dubbi il direttore di Confcommercio Pisa Federico Pieragnoli: "Le strutture ricettive devono lavorare nelle stesse condizioni, la concorrenza sleale non può più essere tollerata, e se non partiamo da una lotta serrata alle strutture abusive o irregolari diventa inutile parlare d'altro. Se prima non provvediamo a mettere in regola queste strutture, ovvero all'intero comparto extra ricettivo, a partire dagli appartamenti, assicurandoci sul fatto che anche loro comunichino le presenze, non solo alla Questura, ma anche all’ISTAT per la rilevazione della movimentazione turistica, non si capisce che cosa andrà a monitorare l'Osservatorio di destinazione turistica. Regole certe ed uguali per tutti, solo così le imprese potranno programmare il loro sviluppo, potranno assumere manodopera qualificata e garantire i livelli di accoglienza che questo territorio merita".

A preoccupare gli albergatori pisani è anche il paventato aumento dell'aliquota IVA nelle strutture ricettive dal 10% al 23% per coloro che pagano in contanti. “Un'ulteriore pressione fiscale che gli operatori non possono sopportare, e che deve essere scongiurata in tutti i modi" concludono Romanelli e Pieragnoli.

Fonte: Confcommercio Pisa - Ufficio stampa



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