
La Regione Toscana sta facendo un’azione di contrasto efficace al fenomeno dei contagi da batterio “New Delhi” e l’epidemia si è rapidamente stabilizzata nell’area nord-ovest della regione. Lo ha detto l’assessore alla Sanità Stefania Saccardi, che questa mattina ha effettuato in Consiglio regionale una comunicazione in merito alla proliferazione del batterio in Toscana.
Saccardi ha ribadito che “i comuni cittadini non corrono nessun rischio nel nostro territorio”. “La Klebsiella –ha spiegato – è un batterio che vive comunemente nell’intestino dell’uomo ed è un cosiddetto patogeno opportunista, cioè un microrganismo che non infetta a meno che non siano presenti condizioni particolari, come un abbassamento delle difese immunitarie. Non devono essere messe in atto strategie specifiche per la prevenzione dello sviluppo dei batteri se non le comuni regole igieniche della vita quotidiana e l’uso corretto degli antibiotici”.
Riguardo ai casi registrati negli ospedali, gli ultimi dati parlano di 101, secondo Saccardi “è impossibile stabilire una correlazione precisa tra decessi e infezioni, perché questa agisce come concausa, che interviene su condizioni cliniche già estremamente compromesse, quindi stabilire un nesso causale diretto nella maggior parte dei casi non è possibile”.
Il fenomeno dell’antibiotico resistenza, ha spiegato l’assessore, è una problematica globale: “Se vogliamo usare il termine ‘superbatterio’ dobbiamo dire che in Italia ne troviamo uno ogni tre emocolture di Klebsiella, e in tutte le regioni siamo di fronte a una diffusione endemica di queste infezioni. Parliamo quindi di migliaia di casi in Italia ogni anno. In Regione Toscana, grazie alla Rete Smart istituita nel 2012 presso l’Agenzia regionale di sanità e considerata tra le più performanti in Italia, ogni anno sono disponibili dati che permettono di tracciare il quadro epidemiologico delle resistenze nella nostra Regione”. La Toscana è una delle tre Regioni (con Campania ed Emilia Romagna) ad aver attivato da alcuni anni un proprio sistema di sorveglianza. Inoltre nel 2018 la Regione ha varato un nuovo modello organizzativo per la gestione di queste infezioni. Quindi, ha proseguito Saccardi, “è stata la rete dei nostri laboratori microbiologici a rilevare la presenza di casi, nel marzo scorso, e siamo stati noi a segnalarli al Ministero”.
Dopo l’allerta, è stata costituita un’Unità di crisi regionale, che ha prodotto indicazioni per effettuare screening a chi si ricovera, per gestire i pazienti positivi, i protocolli terapeutici e la pulizia ambientale.
In caso di positività, se il soggetto risulta unicamente portatore, il ricovero si svolge regolarmente e il paziente deve solo attenersi alle normali buone norme igieniche. Se invece viene riscontrata l’infezione il paziente viene trattato tempestivamente con la terapia più efficace.
“La diffusione dei batteri multi resistenti – ha concluso l’assessore Saccardi – non è purtroppo un fenomeno che può essere arrestato in poco tempo, ma le azioni messe in atto dalla Regione Toscana sono consistenti e in linea con le migliori evidenze”.
Alberti (Lega): "Mancata informazione alla popolazione, chiediamo la sfiducia"
Secondo l’assessore Saccardi non c’era necessità di comunicare immediatamente la notizia. Il Portavoce dell’opposizione: “Grave mancanza di rispetto nei confronti dei pazienti e dei familiari”
“Quattro mesi per sentire finalmente l’assessore dire che i cittadini non corrono alcun rischio sul nostro territorio. Questa comunicazione doveva essere fatta quattro mesi fa, informando la cittadinanza sulla possibilità di contagio del New Delhi. Invece, ci sono voluti tre mesi per venirne a conoscenza e solo grazie alla stampa. È gravissimo – spiega il Portavoce dell’opposizione Jacopo Alberti - perché si crea un allarmismo rischioso, e se poi si scatena il panico, se le persone hanno paura di andare negli ospedali, la responsabilità è di chi ha tenuto nascosta l’informazione alla cittadinanza. Per questo, ho presentato una mozione di sfiducia all’assessore Saccardi (“non gradimento”, da statuto regionale) firmata dalla Lega e dai colleghi del centrodestra. La popolazione aveva il diritto di sapere subito cosa accadeva”.
“Dato che i laboratori della Toscana, grazie ai professionisti che ci lavorano, agli esperti, avevano rilevato il focolaio e solo grazie a loro si sono poi attivate le misure straordinarie, dato che questo lavoro c’è stato, poteva essere valorizzato e creata subito una comunicazione specializzata per diffonderla senza creare allarmismo. Non dire niente è stata una mancanza di rispetto verso i cittadini. Anche oggi dal bollettino dell’ARS risultano 11 casi in più, undici in una sola settimana. Avevamo anche chiesto con un ordine del giorno che l’assessore portasse in aula a ogni consiglio un aggiornamento sulla situazione, per tenere alta la visibilità del problema per i cittadini, in modo che tutti ne fossero informati costantemente, anche e soprattutto chi non è in grado si utilizzare un PC e andare a controllare il bollettino dell’Ars, per salvaguardare proprio quella fascia di popolazione più fragile. Ma il PD ha votato contro. La tempestività nell’informare la popolazione e gli stessi operatori sanitari in maniera capillare – conclude Alberti - avrebbe potuto e potrebbe salvare delle vite. Quei tre mesi di ritardo e questa ennesima decisione sulla comunicazione non sono accettabili”.
Marcheschi (FdI): "La Giunta regionale ha fatto poco e male"
“La Giunta regionale ha fatto poco e male. Noi dell’Opposizione abbiamo responsabilmente atteso i doverosi passi della Giunta per far fronte alle decine di casi di infezione da batterio New Delhi. Dopo molti mesi dall'insorgere dell'emergenza, vorremmo sentire dall’Assessore Saccardi, non solo che sono state prese delle contromisure, ma che sono stati ottenuti dei risultati concreti. Ho invitato l’Assessore Saccardi a fare subito una campagna informativa rivolta alla popolazione così da evitare una psicosi collettiva. Vanno informati i pazienti ricoverati, i parenti dei pazienti, gli operatori sanitari, i fornitori dei vari presidi sanitari. Informare come si trasmette il batterio e se infetta indistintamente tutti oppure in modo particolare pazienti che presentano un quadro clinico compromesso che non risponde più al trattamento antibiotico. Si faccia chiarezza! -dichiara il Consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi)- Vanno poi verificate tutte le procedure di profilassi attuate soprattutto in quegli ospedali dove si sono registrati più casi. Bisogna controllare se gli attuali protocolli sono sufficienti e se sono applicati, perché evidentemente qualcosa non ha funzionato nella catena di controllo degli ospedali per la sanificazione e la prevenzione delle infezioni”.
Marchetti (FI): "Monitorare non basta, via ad azioni di contrasto incisive"
«Sulle infezioni ospedaliere, e in particolare proprio su quelle da Klebsiella pneumoniae nel nuovo ospedale delle Apuane a Massa, io avevo presentato un’interrogazione già il 4 aprile: lo ricordo oggi, così come lo ho ricordato due settimane fa nel dibattito su questo stesso argomento avvenuto unicamente a seguito di un mio question time, perché a quella mia interrogazione non ci fu risposta. Ora, le tempistiche ci portano a pensare male…»: lo ha ribadito il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti durante la seduta odierna del parlamento toscano a seguito dell’informativa dell’assessore regionale alla sanità sulla proliferazione del batterio New Delhi.
«Il problema è serio, circoscritto non so quanto. Che ci sia monitoraggio è ottimo – ha sottolineato Marchetti – ma qui c’è da fare il salto verso le azioni di contrasto e da mettere in piedi una task force per circoscrivere i contagi. Dall’area vasta Nord Ovest in questi giorni ho ricevuto cinque telefonate su decessi avvenuti per il precipitare improvviso delle condizioni di ricoverati quasi avviati a dimissioni ospedaliere. Allora, io vorrei che dall’attenzione nel monitoraggio continuo e puntuale si passasse subito e con intensità alla circoscrizione del contagio con interventi mirati, perché temo che la situazione sia più grave e che dalla Regione non ci sia stata reazione pronta quanto avrebbe dovuto»
Montemagni (Lega): "Agire in modo diverso"
Anche per Elisa Montemagni (Lega) “sarebbe stato opportuno agire in modo diverso e apprendere l’esistenza del problema dalla Regione e non dai giornali”. E questo “non per fare allarmismo ma per fare correttamente prevenzione. Forse alcuni contagi – ha detto la consigliera – si sarebbero potuti evitare se la gente fosse stata consapevole dei rischi che correva”. È normale essere preoccupati soprattutto in Versilia, ha proseguito Montemagni, dove non esiste un reparto di malattie infettive e dunque i malati sono ricoverati insieme ad altri pazienti. “Una risposta su questo – ha concluso – è necessaria”.
Scaramelli (PD): "Situazione da monitorare, ma tutto sotto controllo"
Stefano Scaramelli (Pd) ha sottolineato che “la prevenzione è importante, ma si tratta comunque di una situazione che, sebbene non da sottovalutare, non va esasperata per non fomentare paure ingiustificate”. “Dobbiamo avere fiducia negli organismi preposti – ha detto Scaramelli – che stanno monitorando. Tutto appare sotto controllo, e non si può parlare di morti se non viene stabilita una causalità diretta”.
Gli interventi del Gruppo Misto
Secondo Monica Pecori (Gruppo misto) “non è un caso che la concentrazione del batterio sia particolarmente alta nella Usl nord-ovest, perché è quella la zona in cui è segnalata da tempo una gestione precaria”. “Manca il personale – ha aggiunto la consigliera – per questo è difficile rispettare tutte le procedure; a Livorno ci si è limitati ad aggiungere un separé e un cestino”.
“Le infezioni ospedaliere sono sempre impegnative da affrontare – ha detto Serena Spinelli (Gruppo misto) – ma tutte le procedure sono state attivate come dovuto. Nessuna comunicazione doveva essere data alla popolazione, perché non c’è alcun rischio per la popolazione. I cittadini hanno diritto di sapere se la Regione Toscana è in grado di contenere le infezioni in ospedale, e così è. Anche i turisti possono stare tranquilli”.
Quartini (M5S): "Grave mancata comunicazione. Casi soprattutto nel Nord-Ovest, non è un caso"
Per Andrea Quartini (M5S) “già nello scorso autunno c’era una piccola spia nella zona nord-ovest, in cui le infezioni ospedaliere risultavano più alte della media stagionale”. “Quando c’è carenza perfino di stracci per pulire non è strano, e qui sta la responsabilità della politica – ha aggiunto il consigliere –: controllare che tutto quello che è previsto nei protocolli non sia disatteso”. Non aver comunicato alla popolazione il picco emergenziale, ha detto ancora Quartini, “è stato un vulnus grave, perché così il sistema sarebbe stato riallertato e sarebbe salito il livello di attenzione. Così come è uno sbaglio affidare l’igiene degli ambienti ospedalieri a servizi esterni, che per guadagnare risparmiano sulla qualità”.
Sostegni (PD): "Toscana ben attrezzata"
Enrico Sostegni (Pd) ha ribadito che “la Toscana è ben attrezzata e ha messo in atto tutto quanto suggerito dall’Oms e questo basta. Questa non deve essere la fiera delle opinioni personali, dove ognuno dà la sua ricetta per risolvere il problema”.
Fattori (SI): "Stop abuso antibiotici"
Secondo Tommaso Fattori (Sì-Toscana a Sinistra) bisogna intervenire sui problemi di fondo, e cioè “sull’abuso prescrittivo degli antibiotici, sul controllo che le procedure di profilassi interne siano rispettate, e sull’esternalizzazione dei servizi di pulizia negli ospedali, che si è rivelata un pieno fallimento”.
Respinta la mozione del gruppo Lega
Alla fine del dibattito, il Consiglio regionale ha respinto un ordine del giorno del gruppo Lega, collegato alla comunicazione sugli effetti del batterio “New Delhi” in Toscana, presentato da Jacopo Alberti. L’atto impegnava la Giunta regionale a fornire una comunicazione di aggiornamento sull’epidemia, in occasione delle prossime sedute d’aula, fino al cessare dell’emergenza. Nel corso dell’illustrazione, Alberti ha chiarito di aver contestato la tardiva comunicazione sul super batterio, da qui la mozione di non gradimento rivolta all’assessore; per Andrea Quartini (M5S) e Monica Pecori (Gruppo misto), che hanno annunciato il voto favorevole, poteva bastare un richiamo periodico in Consiglio, l’importante era informare tempestivamente, quindi verificare e controllare. Su 28 votanti, 11 consiglieri si sono espressi a favore, 17 i contrari.
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