A Prato mille pensionati dello Spi Cgil Toscana per la Festa di LiberEtà

“Parole per una nuova età” è il titolo della 23° edizione della Festà di LiberEtà dello Spi Cgil Toscana che si è svolta oggi al Teatro Politeama di Prato. Circa cinquecento i pensionati che hanno preso parte alla prima parte della manifestazione, mentre per altrettanti sono state organizzate visite al centro storico della città e ad alcune località vicine.
Dopo i saluti del sindaco di Prato Matteo Biffoni (“Grazie per essere qui, per essere persone che continuano a informarsi, a stare insieme, a combattere e a discutere, a essere curiose di quello che succede”) e la presentazione della festa del Segretario generale dello Spi Cgil Toscana Alessio Gramolati (“Partiamo dalle parole non solo perché ‘LiberEtà’ è una rivista, ma perché di questi tempi le parole hanno assunto una forza che in qualche circostanza è stata decisamente non positiva: troppo livore, troppo odio, poco rispetto per l’altro. Noi non abbiamo paura delle parole, ma vogliamo declinarle in modo diverso, mettendole insieme per unire, per fare cultura”).
Le parole sono state quelle di Manuele Marigolli e del suo libro “Fra l’Arno e la strada”, in cui il protagonista ripercorre le tappe più importanti della propria esistenza. Qui le parole – lette, sul palco dall’attrice Daniela Morozzi – sono quelle della memoria.
Stefano Grifoni, direttore del pronto soccorso fiorentino di Careggi, con il suo “La vecchiaia è una malattia?” ha portato invece i partecipanti in un viaggio alla scoperta della terza età. Qui le parole – che si sono materializzate sul palco grazie alla voce dell’attrice Laura Bandelloni – sono quelle che ci indicano lo spirito giusto per affrontare con consapevolezza l’ultimo tratto della nostra esistenza.
Le parole sono infine quelle di Paolo Hendel, comico e attore, che, con il contributo scientifico della geriatra Maria Chiara Cavallini, ne “La giovinezza è sopravvalutata” presenta il suo manifesto per una vecchiaia felice. Tra lacrime e risate, un libro sul senso della vita.
Nel pomeriggio, dopo i saluti del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi (“La terza età è una opportunità: la società dovrebbe riuscire a fare in modo che questa enorme energia possa essere restituita al Paese; e il governo, questo governo, dovrebbe fare di più, affrontando il problema della non autosufficienza come quello della tassazione delle pensioni) la Segretaria generale della Cgil Toscana Dalida Angelini ha premiato gli attivisti di “LiberEtà”, i diffusori del mensile che ogni giorno si impegnano per far conoscere sempre di più la rivista e il Sindacato pensionati della Cgil.
A concludere la Festa, il Segretario generale dello Spi Cgil nazionale, Ivan Pedretti, che è tornato sulla manifestazione unitaria indetta dai sindacati pensionati a metà novembre, riaffermando la necessità di una legge nazionale sulla non autosufficienza: Pedretti ha anche detto che “se il governo dovesse aprire un tavolo di confronto e decidere di costruire un percorso condiviso in questo senso, così come sulla rivalutazione delle pensioni, siamo pronti a confrontarci e anche a non fare la manifestazione”.

Rossi allo Spi: "Rilanciare la sanità, occuparsi della non autosufficienza e detassare le pensioni"

 

Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, si è rivolto con queste parole all'affollata platea dei pensionati dello Spi Cgil che lo attendeva al Teatro Politeama di Prato dove si è tenuta la Festa di Liberetà, la loro associazione.

Tre, tra tanti che ha toccato, sono i punti che il presidente ritiene fondamentali.

"Occorre - ha detto infatti - in primo luogo rilanciare la sanità pubblica, che non può in alcun modo essere considerata sostituibile con il welfare aziendale. La sanità è abbandonata e lasciata senza risorse adeguate e senza governo. É quindi necessario guardare con grande attenzione a questo settore, sviluppando al contempo lo stato sociale. Così in secondo luogo serve un fondo nazionale per la non autosufficienza. Francia, Germania e Gran Bretagna ce l'hanno. Noi lo aspettiamo da più di venti anni. Infine è urgente aumentare le pensioni più basse e detassare questi incrementi. Serve a riequilibrare la ricchezza, aiutando chi ha meno".

Il presidente Rossi ha quindi proseguito il suo ragionamento affermando che si deve cambiare il modo di guardare alla popolazione anziana, che occorre riconquistare la capacità di ascolto e di comunicazione, dialogando e trovando soluzioni insieme, superando la conflittualità intergenerazionale. Si è detto convinto che gli anziani "possono dare un contributo fondamentale in questa direzione, mettendo da parte l'odio, il veleno che porta a irrigidire le posizioni e non permette di progredire".

"Dobbiamo fare in modo - questa la conclusione del presidente Rossi - di liberare l'enorme energia rappresentata dagli appartenenti alla terza età perché restituisca al Paese il meglio di sé. Usciamo dall'idea della terza età come un'età di peso, perché invece è piena di opportunità e fatta anche di persone che scelgono di dedicarsi agli altri".

Fonte: Cgil Toscana e Firenze - Ufficio Stampa



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