
Al processo a carico dell'ex carabiniere Pietro Costa, oggi il ministero della Difesa si è costituito parte civile, inseme alla giovane studentessa statunitense. Costa è uno dei due carabinieri accusati di violenza sessuale per aver abusato di due studentesse americane nella notte tra il 6 e il 7 settembre 2017.
Parti civile anche il Comune di Firenze. L'altro ex carabiniere coinvolto nella vicenda, l'appuntato Marco Camuffo, è stato condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione con rito abbreviato l'11 ottobre 2018.
Il Ministero della Difesa si è costituito parte civile per la lesione dell'immagine dell'Arma dei carabinieri e del ministero stesso. Il legale dell'avvocatura distrettuale dello Stato, avvocato Stefano Pizzorno, tra i documenti prodotti ha allegato anche articoli di quotidiani stranieri sulla vicenda.
Processo a porte chiuse
Il tribunale di Firenze ha accolto l'istanza avanzata dal legale di una delle presunte vittime, avvocato Gabriele Zanobini, di celebrare le prossime udienze del processo a porte chiuse.
Respinte le richieste dei difensori dell'ex militare di sentire in aula le due giovani americane, poiché già ascoltate in incidente probatorio e quella di ascoltare come testimone un consulente che avrebbe dovuto effettuare una analisi 'vittimologica' della giovane americana di cui Costa avrebbe abusato.
Per il tribunale "un'analisi psicologica sul comportamento della vittima" sarebbe stata incompatibile col codice penale che "esclude valutazioni psicologiche e sulla personalità della vittima".
Le prossime di udienze sono fissate per l'8 e 22 novembre e per il 20 dicembre. Oggi in aula era presente Costa che ha poi lasciato il palazzo di giustizia di Firenze senza rilasciare alcuna dichiarazione ai giornalisti.
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