Montelupo 'mappata' da 60 studenti di Architettura

 

La città come un laboratorio urbanistico. Grazie ad un protocollo firmato ieri fra il comune di Montelupo, il dipartimento di Architettura e la Fondazione Museo Montelupo inizia un percorso che potrà portare alla valorizzazione del patrimonio edilizio presente nel territorio anche per individuare visioni e ipotesi di riqualificazione urbanistica, con una particolare attenzione a tutte quelle zone che necessitano di una “rigenerazione”.

Da ieri, per i prossimi mesi capiterà ai cittadini di Montelupo di vedere ragazzi che si spostano da una parte all'altra del centro di Montelupo, armati di taccuino e macchina fotografica oppure piccoli gruppi, seduti in terra a disegnare e discutere intorno a un grande foglio di carta. Non allarmatevi, sono dei giovani futuri architetti.

Sono più di 60 gli studenti della Scuola di Architettura di Firenze che lavoreranno, nell'ambito del corso di Laboratorio di Progettazione dell’Architettura III, su Montelupo Fiorentino.
Il corso è uno dei risultati legati alla Convenzione firmato da DiDA, Comune di Montelupo Fiorentino e Fondazione Museo Montelupo lo scorso aprile.
Il progetto prevede
- una prima fase di analisi e condivisione della situazione del patrimonio mobiliare e immobiliare e delle sue implicazioni socio – economiche;
- individuazione di reti e possibili linee di finanziamento, anche attingendo a fondi comunitari;
- elaborazione di studi di fattibilità e progetti, con una particolare attenzione a tutti quegli interventi che promuoveranno un nuovo modo di “stare insieme” e di fare comunità;
- formazione del personale del Comune e della Fondazione in merito alla promozione dei luoghi e delle attività produttive locali, e alla valorizzazione del patrimonio edilizio esistente.

L'attività si svilupperà nei due semestri dell'anno accademico 2019/2020: nel primo gli studenti approfondiranno la conoscenza di Montelupo con dei sopralluoghi, attraverso lo studio delle carte e dei riferimenti architettonici, gli schizzi ed elaborando i primi progetti.
Nel secondo definiranno le loro idee progettuali e produrranno dei modelli, probabilmente anche in ceramica.

I luoghi interessati dallo studio sono l'area della stazione, il lungo pesa e i suoi ponti, il viale Umberto I che conduce alla villa dell'Ambrogiana e le aree a verde.

Un progetto di ricucitura per frammenti che richiama un po' il gesto di ricomposizione delle ceramiche storiche di Montelupo e che mira alla valorizzazione e connessione di luoghi importanti del contesto montelupino.

Gli esiti del corso di progettazione saranno illustrati al termine dell'anno direttamente a Montelupo nell'ambito di una presentazione pubblica e gli elaborati produrranno una grande mostra.

Per frammenti riparte Montelupo con la sua memoria ritrovata.
Intorno ai fiumi che furon corrente e partenza.
Intorno alla Villa Medicea dell’Ambrogiana col suo gran viale di platani
Intorno alla stazione che fu tra le prime e ancora non si poteva quasi dire Italia.

Il protocollo firmato con l’Università degli Studi di Firenze ha una durata di 3 anni e si prevede la sua sostenibilità anche attraverso finanziamenti pubblici come il bando della Regione Toscana “100 ricercatori per la cultura”.

Il protocollo nasce da una comunanza di intenti fra l’amministrazione comunale, che negli ultimi anni ha lavorato per far diventare la città un vero e proprio laboratorio d’arte permanente, in cui gli interventi degli artisti dialogano con il tessuto urbanistico e con la città; la Fondazione che ha come obiettivo statutario la valorizzazione del patrimonio culturale e ceramico della città; l’Università che ha una lunga tradizione di ricerca scientifica a supporto della realizzazione di strumenti e processi di pianificazione urbana e progettazione architettonica.

Fonte: Comune di Montelupo Fiorentino - Ufficio stampa



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