Botte a ladro in fuga e falso verbale, a processo due poliziotti dell'Empolese

Avrebbe procurato la rottura della milza a un ladro in fuga dopo averlo colpito con calci a un fianco. Per questo motivo un sovrintendente della polizia di Empoli è finito a processo davanti al giudice del capoluogo. Accusato di falso ideologico in atto pubblico e lesioni gravissime, il sovrintendente rischia molto: il pm ha chiesto una pena di 15 anni di reclusione. 6 anni invece è la pena chiesta a un altro agente coimputato, accusato di aver redatto un falso verbale per coprire le violenze nei confronti del fuggitivo. La prossima udienza è prevista per il 27 novembre.

Il fatto è del 2013 ed è avvenuto a Bagno a Ripoli, anche se la banda agì soprattutto nell'Empolese Valdelsa. All'epoca, durante un'apposita conferenza stampa, venne riferito che il ferito era caduto da solo su alcuni tubi innocenti.

In quel caso i due poliziotti stavano pedinando una banda che rubava nei cantieri edili. Scoprirono il terreno in cui veniva messa la refurtiva e scattò il blitz. Stando all'accusa, uno dei sovrintendenti avrebbe colpito più volte con calci sulla parte sinistra del corpo un 50enne romeno, ovvero il malvivente in fuga. Questi avrebbe riportato la succitata rottura della milza ma anche la frattura di una costola e ecchimosi alla testa. Il 50enne venne operato d'urgenza al San Giuseppe di Empoli e proprio il referto medico dell'epoca ha fatto partire le indagini.

 



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