Offensiva turca in Siria, i commenti dalla Toscana

Arrivano dal mondo della politica e dell'opinione toscano i commenti sull'offensiva militare iniziata due giorni fa, dalla Turchia ai danni della Siria.

Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana: "Cosa potevamo aspettarci da Erdogan?"

Il presidente si è espresso attraverso un post pubblicato su facebook. "Cosa potevamo aspettarci da un autocrate come Erdogan, che l’Europa ha ingrassato con miliardi perché tenesse milioni di profughi siriani nei campi, se non ricatti e minacce e alla fine la protervia di fare impunito guerre e pulizie etniche?
Cosa possiamo aspettarci da un presidente Trump che nel suo stesso partito viene ormai contestato per l’improvvisazione e il carattere inaffidabile e impulsivo della sua politica estera?
Cosa aspettiamo a dare all’Unione Europea una vera politica comune sull’immigrazione, una vera comune politica estera e un vera comune difesa?
Diversamente saremo condannati all’irrilevanza, alla rinuncia ai nostri valori, ad avere il fuoco alle porte di casa e a subire le conseguenze delle decisioni di altri.
Il sovranismo anti europeista e euroscettico della Lega e di tutta le destre italiane e europee è solo un’ideologia regressiva che non fa i conti con la realtà del mondo attuale."

Ceccardi (Lega): “L’Europa sanzioni la Turchia”.

“L’Europa deve prendere una dura posizione nei confronti della Turchia. L’operazione militare lanciata da Erdogan, le cui forze armate sembrano avvalersi anche di milizie vicine al fondamentalismo islamico, è a tutti gli effetti una dichiarazione di guerra all’Occidente. Provo profondo imbarazzo e vergogna per i tentennamenti di Bruxelles che sono del tutto inammissibili” - lo dichiara l’europarlamentare della lega Susanna Ceccardi.

“Per questo ho sollecitato, con una nota ufficiale inviata questa mattina, Federica Mogherini, Alto Rappresentante per gli Affari Esteri della UE, il cui silenzio è agghiacciante ed inconcepibile. È ora che l’UE si svegli dal torpore e dalla paura perché quello che sta accadendo in queste ore nel nord-est della Siria è un atto di sfida nei confronti dell’Occidente. L’escalation militare “Sorgente di Pace” avviata in maniera del tutto autonoma dal presidente Erdogan è motivo di grande preoccupazione per la futura stabilità dell’area, oltre che uno schiaffo morale a tutta l’Europa, che ancora una volta si è dimostrata supina e priva di autorevolezza sullo scenario politico internazionale”.

“Dobbiamo reagire senza esitazioni -prosegue Ceccardi- per questo ho chiesto a Mogherini che l’Unione Europea, prenda provvedimenti e sanzioni la Turchia in maniera esemplare. L’iniziativa di Erdogan ha già determinato molti morti tra la popolazione, a maggioranza curda. Inoltre è sotto gli occhi di tutti la possibilità che le migliaia di prigionieri dell’ISIS, sconfitti in quelle zone nei recenti anni proprio grazie alle forze paramilitari curde, possano sfruttare la caotica situazione per fuggire dai luoghi di detenzione, oggi controllati proprio dagli stessi militari curdi”.

“L’Unione Europea deve tirare fuori gli attributi e l’orgoglio -conclude Ceccardi- non può mostrarsi ancora una volta debole e priva di spina dorsale, e la Turchia non può usare come ricatto la minaccia di dare il via libera alle centinaia di migliaia di profughi che premono sui confini con la Siria.

Il governo di Ankara ha gettato la maschera: quanto accaduto in queste ore allontanata sempre di più la Turchia dalla UE: oggi più che mai dobbiamo opporci all’ingresso di uno stato che non rispetta nessuno dei nostri valori fondanti. Oggi più che mai dobbiamo scegliere da quale parte stare. Siamo stufi di essere presi in giro da  politicanti da strapazzo, capaci solo di essere forti coi deboli e deboli coi forti. È perciò giunto il momento che l’Europa dimostri finalmente, ed una volta per tutte, di stare davvero dalla parte dei popoli europei, dalla parte dell’occidente, della libertà e della democrazia!”

Comune di Pisa: "Il Consiglio Cittadino per le Pari Oppurtinità esprime sdegno e preoccupazione"

Il Consiglio Cittadino per le Pari Opportunità del Comune di Pisa esprime sdegno e preoccupazione per l’invasione del Kurdistan siriano da parte dell’esercito turco.

“L’invasione turca ha chiaramente come obiettivo l’eliminazione, anche mediante pulizia etnica, della straordinaria anomalia rappresentata dalla nazione e dal popolo curdo, un popolo che non solo è stato fondamentale nell’arrestare e ricacciare indietro le forze dell’ISIS ma che ha mostrato a tutto il mondo lo straordinario coraggio delle donne curde che hanno combattuto come leonesse al fianco degli uomini, pari a loro, per la costruzione di una società improntata a principi democratici, di tolleranza religiosa, di solidarietà e parità tra uomini e donne.

Nei territori liberati infatti i matrimoni poligami sono stati vietati e ad ogni sindaco uomo è stata affiancata una donna; attraverso questi ed innumerevoli altri provvedimenti i curdi hanno sfondato non solo attraverso le linee militari dello Stato Islamico ma anche attraverso l’oppressiva e ripugnante idea della donna di cui esso è portatore, mostrando come un Islam laico e tollerante sia possibile.

Queste donne coraggiose saranno le prime a subire le ritorsioni degli aggressori turchi, come è tipico della cultura aggressiva, maschilista e bellicista di cui l’attuale regime autoritario turco è portatore.

L’azione di guerra scatenata unilateralmente dal regime di Erdogan inoltre aumenta la destabilizzazione dell’area, il rischio di escalation del conflitto in Siria e di esplosione di una catastrofe umanitaria con immediate e gravissime ripercussioni nel Mediterraneo ed in Europa, essendo resa ancora più intollerabile dalla minaccia di reagire a eventuali azioni dell’Europa inviandovi centinaia di migliaia di profughi. L’uso cinico della sofferenza umana come arma di pressione è un altro elemento che impone alle coscienze democratiche una reazione di rigetto e di condanna inappellabile.

Tra cento anni i nostri nipoti potranno leggere la storia di come l’UE abbandonò al suo destino un popolo di coraggiosi combattenti lasciando che una rivoluzione femminile ed egalitaria venisse stritolata nel sangue oppure di come i popoli d’Europa alzarono la testa e sostennero con un grido unanime la lotta per la libertà. Noi vorremmo raccontare questa seconda storia ed è per questo che il Consiglio Cittadino per le Pari Opportunità invita il Consiglio comunale e la Giunta, tutte le istituzioni democratiche e i cittadini a fare sentire la loro voce contro questa aggressione ed auspica che l’Unione Europea vi si opponga e difenda i diritti umani e i principi democratici con la stessa fermezza e determinazione che dimostra in altri campi delle relazioni economiche e politiche internazionali”.

Circolo Pd Vicchio: "Lo Stato faccia pressione per la cessazione del conflitto"

Solidarietà alla comunità Curda; Condanna dell’offensiva militare promossa dalla Turchia. Il PD di Vicchio condanna l’aggressione della Turchia verso la comunità curda. Condanniamo gli interessi nazionali e sovranazionali nell’area, incapaci di avviare percorsi di cooperazione allo sviluppo per favorire la pace, la stabilità e processi di autodeterminazione e democratizzazione. Esprimiamo pieno sostegno e solidarietà alla comunità curda, alle famiglie e ai civili minacciati dall’offensive militari ripetutamente subite nel corso degli anni.

L’offensiva militare è partita due giorni fa, 9 ottobre 2019, allo scopo di conquistare i territori a nord-est della Siria. Tale decisione ha beneficiato del ritiro militare degli Stati Uniti dalla regione, scelta portata avanti dalla presidenza Trump. Questo disimpegno si è sostituito alla decisa presenza americana degli anni passati, mirante al contenimento delle forze dell’ISIS. Per contrastarne la minaccia, è stata rilevante la vendita di armi statunitensi alle comunità curde, distintesi combattendo con coraggio per gli ideali di libertà e giustizia nonostante le numerose perdite e sacrifici. Con profondo sgomento ci accorgiamo delle molteplici lotte geo-politiche nazionali, mosse da interessi politici, economici e privati. Esse si intrecciano in differenti sfere di influenza e tentativi di controllo del territorio, portati avanti da Stati locali come Israele, Iran e Turchia, oppure da super potenze come Russia, Stati Uniti, o da alleanze militari come la Nato. Questi interessi e giochi di potere minacciano e trascurano i reali interessi delle collettività, dei popoli, delle forze civili che compongono le comunità. Infatti, alle comunità curde sono da sempre negati il diritto all’autodeterminazione e ad una libera rappresentanza politica e sociale. Garantire il rispetto delle comunità locali e del suo diritto all’autodeterminazione, è un primo passo per la creazione di pace, stabilità e sicurezza. È assolutamente sbagliato continuare ad approcciarsi a tali realtà creando instabilità e conflitti, intervendo con forze armate o mediante la vendita di armi, per poi successivamente disimpegnarsi militarmente e politicamente. È solo con seri progetti di cooperazione allo sviluppo e con interventi diplomatici e trattative che possiamo contenere un aumento dei conflitti per creare le basi di una futura pace e stabilità. Nessuna sorpresa se a seguito di numerosi e costanti anni di guerra e distruzione, approderà un maggior numero di profughi sulle coste europee in cerca di salvezza. Ci appelliamo a tutte le forze civili e democratiche a esercitare con lo Stato Italiano le dovute pressioni per un’immediata cessazione del conflitto, ed all’utilizzo di adeguati strumenti per avviare processi di descalation e stabilità nella regione.

PCI Toscana: "Solidarietà ai combattenti"

Il Partito Comunista Italiano condanna e denuncia la nuova offensiva imperialista scatenata dalla Turchia di Erdogan, Paese membro della NATO – con la complicità ed il benestare criminale di Trump e dell’imperialismo USA – nel Medio Oriente, volta a colpire i combattenti curdi e, per questa via, riaprire la strada dell’aggressione militare contro la Siria ed il suo governo.

L’interesse principale di USA e Israele è stato ed è quello dello smembramento degli Stati sovrani del Medio Oriente, in modo da impedire il consolidamento di potenze regionali che possano contrastare il dominio statunitense, esercitato permanentemente tramite la forza militare dello Stato d’Israele. In questa ottica, vanno letti gli appoggi forniti al popolo curdo, traditi oggi col via libera ad un’operazione sanguinaria, che sta causando centinaia di morti anche e soprattutto fra i civili.

In questo contesto, la possibilità di un fronte comune tra combattenti curdi ed esercito del legittimo governo della Siria, guidato dal presidente Assad, appare significativa per far fronte all’invasione imperialista. Non è un caso che, in queste ore, il sedicente Esercito Libero Siriano – i cosiddetti “ribelli democratici” anti-Assad – si sia collocato saldamente dalla parte delle milizie di Erdogan. Occorre quindi che le forze curde-siriane e le forze armate di Damasco si alleino rapidamente sul campo per scacciare l'invasore turco e ristabilire un'effettiva unità nazionale e statuale siriana, nel rispetto delle autonomie locali, compresa quella curda.

Il Partito Comunista Italiano è solidale con i combattenti che stanno mettendo in gioco la propria vita per contrastare le mire espansionistiche del regime semi-dittatoriale di Erdogan, che perseguita, incarcera e uccide gli oppositori politici, trasformando la Turchia in un regime autoritario confessionale.

L’Italia e l’Europa dovrebbero in primo luogo interrompere totalmente le forniture militari all’aspirante dittatore di Ankara e riconoscere il ruolo svolto dalle truppe dal legittimo Governo siriano del Presidente Assad e dai miliziani curdi-siriani nel contrasto all’ISIS e al terrorismo islamista. Sono inoltre necessarie dure sanzioni economiche che mettano in difficoltà l’economia turca e rompano il blocco sociale di consenso che permette a Erdogan di mantenersi al potere.

L’ONU deve svolgere il proprio compito istituzionale, schierando i caschi blu come forza armata d’interposizione fra le parti in conflitto.

Cosa intende fare la Regione Toscana per dare un contributo al ristabilimento dell’integrità territoriale della Siria e alla cessazione del massacro delle popolazioni curde siriane da parte delle forze armate del regime di Ankara?

Chiediamo al Consiglio Regionale della Toscana di pronunciarsi per:

- Il rispetto dell’integrità territoriale della Repubblica di Siria;
- Il ritiro delle truppe turche dal territorio siriano e lo schieramento di una forza ONU di interposizione fra le parti in conflitto lungo il confine fra i due Paesi;
- L’applicazione di sanzioni economiche contro il regime turco se l’aggressione non verrà immediatamente fermata;
- L’embargo totale della vendita di armamenti alla Turchia;
- Iniziative pubbliche patrocinate dalla Regione che favoriscano una maggior conoscenza del ruolo avuto dalle forze armate governative siriane e dai miliziani curdo-siriani nella lotta contro l’ISIS e sul pericolo di ripresa di questo movimento islamista a seguito dell’aggressione turca contro la Siria.

(R)ESISTENZE (Rete Degli Spazi Autogestiti di Firenze): "Stop immediato alla vendita di armi"

Aerei da guerra turchi sorvolano i cieli del Rojava da quasi 3 giorni seminando morte e panico fra la popolazione. Mezzi ricolmi di jihadisti alleati con la Turchia oltrepassano il confine per attaccare le città autonome della confederazione.
Le superpotenze globali sembrano aver deciso che alle popolazioni siriane è destinato un futuro fatto di dittatori sanguinari ed estremisti religiosi. I paesi “civili” e “democratici” dell'Occidente si dicono "preoccupati", ma fingono di non sentire la richiesta di aiuto che è loro rivolta. Le mani di Trump e di tutti gli altri Capi di Stato si macchiano del sangue delle prime decine di caduti.
Eppure, oltre ogni equazione, donne e uomini si organizzano, strada per strada, casa per casa, preparando l'unica risposta che un popolo libero può dare: resistenza. Contro il patriarcato, l'oppressione, la distruzione dei territori e delle culture, il dispotismo e il nazionalismo, il fascismo di Erdogan e ISIS. Come dalle strade di Kobane anni fa, quando poche migliaia di combattenti delle SDF hanno dimostrato che la belva nera di Daesh poteva essere sconfitta. In migliaia, uniti tra kurdi, arabi, turkmeni, circassi, hanno sacrificato le proprie vite per liberare anche tutte e tutti noi dal terrore che correva fino alle strade d'Europa. Ci ricordiamo del Bataclan, delle ramblas, di Berlino? E' il popolo che oggi Erdogan bombarda che li ha sconfitti.
Ma oggi quel terrore sta riemergendo: sulle città liberate esplodono le bombe della Turchia, i combattenti dell'ISIS vengono liberati, in poche ore centinaia di migliaia di civili sono costretti ancora una volta a veder distrutte le proprie città e a fuggire.
E' questo il momento di essere tempesta, di mobilitarci in ogni luogo, di imporre un intervento, perché altri non debbano morire combattendo per la libertà.
Non staremo a guardare e non scorderemo i nostri martiri. Non certo a Firenze, non certo noi, che abbiamo dovuto piangere il ritorno di Lorenzo Orsetti, caduto nell'ultima battaglia contro ISIS il 18 marzo di quest'anno.
Per costringere immediatamente la Turchia a fermare questo attacco, chiediamo al Governo italiano e a tutti gli stati e istituzioni internazionali:
-Noflyzone sulla Siria del Nord
- Stop immediato alla vendita di armi (come già deciso da altri Paesi europei)
- Stop ai finanziamenti europei e agli accordi economici con la Turchia
- Ritiro dei contingenti diplomatici



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