
La Regione Toscana ha provveduto nel 2016 a definire i percorsi regionali di formazione necessari per l’acquisizione della qualificazione professionale di “Installatore e manutentore straordinario di tecnologie energetiche alimentate da fonti rinnovabili”, in coerenza con l’obbligo previsto dalla normativa nazionale (decreto rinnovabili).
La mozione presentata dal Pd, primo firmatario Leonardo Marras, e sottoscritta da Massimo Baldi, Elisabetta Meucci, Fiammetta Capirossi e Antonio Mazzeo prende atto “di una situazione attuale di disparità” tra coloro che hanno effettuato il percorso formativo individuato nei tempi dati, secondo le disposizioni al momento vigenti, e quelli che si sono attivati successivamente o devono ancora concludere la formazione prevista.
“L’obiettivo di questo atto – spiega Marras – è quello di porre l’attenzione su una criticità che in molti mi hanno segnalato che credo debba esser risolta in tempi brevi per tutelare i professionisti degli impianti Fer”. La qualifica Fer è una qualifica professionale per l’attività di installazione e manutenzione straordinaria di caldaie, caminetti e stufe a biomassa, di sistemi solari fotovoltaici e termici, di sistemi geotermici a bassa entalpia e di pompe di calore; è stata introdotta nel 2011 dal decreto rinnovabili, nel 2013 è stata adottata dalla Conferenza delle Regioni che ha previsto particolari programmi formativi.
“La criticità – prosegue Marras – consiste nel fatto che i termini della formazione obbligatoria da una prima previsione al 31 dicembre 2016 sono passati a quella del 30 giugno 2017 per essere poi spostati fino al 31 dicembre 2019 provocando, di fatto, una sostanziale difformità tra coloro che adempiuto correttamente nei tempi previsti e coloro che si sono attivati solo successivamente o devono ancora concludere la formazione prevista”.
Di qui l’impegnativa per la Giunta regionale, chiamata a “valorizzare i professionisti che hanno svolto la formazione prima delle proroghe intervenute”, estendendone la validità fino al 31 dicembre 2022. Un intervento che la Regione aveva già fatto in precedenza, come precisato dal consigliere, riconoscendo alla formazione svolta tra il 1° agosto 2016 e il 30 giugno 2017 una validità oltre il triennio, e precisamente fino al 31 dicembre 2020.
La Giunta è quindi impegnata a “continuare l’interlocuzione con il Governo, anche attraverso la Conferenza delle Regioni, per l’attivazione della “sezione apposita per tali figure professionali all’interno dell’albo degli artigiani” e, contestualmente, ad attivarsi perché il sistema delle Camere di commercio della Toscana possa registrare questo tipo di formazione obbligatoria nelle visure e nei certificati camerali delle imprese interessate.
“La situazione attuale continua ad essere di disparità, per questo – spiega ancora Marras – è necessario che la Regione ne prenda atto e valuti una nuova scadenza di validità del primo aggiornamento professionale portandola al 31 dicembre 2022 così da mettere sullo stesso piano coloro che hanno rispettato fin da subito le disposizioni della norma e coloro che, invece, hanno beneficiato delle successive proroghe all’obbligo di formazione. Oltre a questo è importante anche raccogliere le istanze delle associazioni di categoria che chiedono che questa figura professionale venga riconosciuta all’interno dell’albo degli artigiani e la formazione obbligatoria venga registrata nelle visure camerali”.
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